Era il 27 febbraio 1996 quando Pocket Monsters Aka e Midori sbarcarono sul mercato giapponese dando inizio a quella che sarebbe diventato un franchise multimiliardario. Con l’uscita di Pocket Monsters Ao, il 15 ottobre dello stesso anno, il successo si consolida e due anni dopo gli RPG Game Freak, nelle versioni Rosso e Blu arrivano anche in occidente, con il marchio Pokémon. È l’inizio di un’era scolpita nel cuore e nella mente di tutti quei Millennial che hanno consumato i tasti dei propri Game Boy in pomeriggi trascorsi con l’amico di turno che aveva il cavo Universal Link della Nintendo (che oggetto del desiderio!) per fare scambi, battaglie e tentare improbabili glitch per catturare Mew. E non fate finta di non sapere che cosa (non) sia il camioncino vicino alla M/N Anna perché non ci crediamo!
Un fenomeno che attraversa le generazioni
Con una popolarissima serie anime in corso, un manga, un primo lungometraggio (Pokémon il film – Mewtwo contro Mew, che ancora detiene il record di film anime con maggiori incassi al box office USA), un gioco di carte collezionabili e due nuovi videogiochi (Oro e Argento) che aggiungono una seconda generazione di creature alle 151 originali i Pokémon entrano di diritto nella cultura pop, con il loro mix perfetto di emozioni e sfide che regalava ai giocatori la sensazione di star vivendo in prima persona un’avventura straordinaria.
Si sa, formula che vince non si cambia. Così, nel corso degli anni, Game Freak e Nintendo hanno ampliato il mondo dei Pokémon con centinaia di altre creature (ora se ne contano ben 1025, il cui character design finale viene curato sempre e comunque dal mitico Ken Sugimori) e con altri videogiochi in cui il viaggio ricomincia sempre dall’inizio, anche se in una regione nuova rispetto al passato. Questo ha sempre dato la possibilità alle nuove generazioni di giocatori di approcciare il franchise da un momento zero, proprio come era stato per chi aveva giocato Rosso e Blu per la prima volta, ma ha generato qualche perplessità da parte dei fan di vecchia data che, nel corso degli anni, non hanno mai smesso di allenare i propri Pokémon.
La fine di un’era
Perché di sicuro per molti poteva trattarsi di una moda del momento, ma per altri gli RPG della Game Freak sono la massima espressione di un franchise che negli anni è riuscito a entrare nel cuore dei fan creando un dialogo costante tra la nostra avventura e quella di Ash/Satoshi: il cui viaggio non era altro che l’adattamento del viaggio stesso del giocatore attraverso tutte le regioni del mondo dei Pokémon. L’arrivo dei videogiochi di nona generazione nel 2022, Pokémon Scarlatto e Violetto, va di pari passo con l’addio di Ash che dopo otto serie lascia il testimone a una giovane allenatrice che, nella serie anime, si appresta a esplorare la nuova regione di Paldea.
È ancora presto per dire se i nuovi protagonisti della serie riusciranno ad avere la stessa fortuna del golden trio originale, soprattutto tra il pubblico più giovane, è però una certezza che Pokémon Scarlatto e Violetto sono a oggi i videogiochi della serie principale con il punteggio più basso. Tra le critiche che sono state mosse c’è quella che ha attirato di più l’attenzione per via dei video comparsi online, ossia problemi di prestazioni e bug; inoltre, nonostante la regione di Paldea sia risultata interessante, altrettanti giocatori non sono rimasti soddisfatti della costruzione dell’open world e della trama stessa.
Dall’altra parte un gioco spin-off come Leggende Pokémon: Arceus, non facente quindi parte della serie principale, è stato maggiormente apprezzato per la sua capacità di portare un concept diverso – un allenatore proveniente dal futuro che si ritrova a Hisui, la regione Sinnoh del passato, sviluppato coerentemente e capace di dare al giocatore un’esperienza di gioco diversa in un mondo diventato ormai vastissimo. Un mondo che sarebbe bello valorizzare dando maggior risalto ai collegamenti tra una regione e l’altra; un po’ come è stato fatto nei recenti DLC di Scarlatto e Violetto. A oggi Oro e Argento, con la loro doppia regione, restano ancora insuperati sotto questo punto di vista.
Il futuro
Sono passati esattamente 28 anni dall’arrivo dei Pokémon sotto forma di cartuccia colorata e, come ogni 27 febbraio, Game Freak festeggia l’evento regalando ai fan news riguardanti le prossime uscite. La novità di quest’anno non arriva totalmente inaspettata anche se, per certi versi, non va del tutto incontro alle aspettative dei fan; nessun gioco della serie principale per ora, ma un nuovo titolo Leggende Pokémon, Leggende Pokémon Z-A, la cui uscita è già stata programmata per il 2025. Abbastanza avanti, lasciando scoperto un intero anno.
I giocatori torneranno nella regione di Kalos con quello che, a tutti gli effetti, riporterà – anche se in veste differente, quel Pokémon Z (versione rivista e migliorata, come succede sempre nel franchise, di X e Y) che non vide mai la luce. Sebbene la sesta generazione non sia tra le più amate dai fan è quindi interessante che Game Freak abbia deciso di muoversi in tal senso, anche se dall’altra parte i fan chiedevano a gran voce un ritorno di Unima o della cara vecchia Johto. La voglia di sperimentare quindi c’è, allo stesso tempo è innegabile che il media franchise stia da tempo investendo molte risorse anche altrove.
Il gioco di carte collezionabili è una nicchia che genera un giro d’affari non indifferente, soprattutto se pensiamo a tutte le competizioni e tornei ufficiali a cui è possibile partecipare; per non parlare di coloro che acquistano carte solo a scopo collezionistico. Un trend, questo, che si lega a doppio filo a un altro filone che Game Freak sta cavalcando, ossia quello dei giochi mobile; non è un caso che, durante la presentazione di oggi, insieme a varie novità che riguardano in primis Pokémon GO, sia stato annunciato proprio un nuovo gioco di carte Pokémon per smartphone. Una diversificazione che è ovviamente legata anche al cambiamento delle nostre abitudini, sempre più rapide e alla ricerca di immediatezza, ma che non può comunque sostituire l’esperienza su console.
L’auspicio è che Game Freak riesca a guardare al futuro in modo coerente, non snaturando – né sul fronte qualitativo né su quello tematico, un media franchise così imponente e, soprattutto, così amato. Perché non importa il quale regione sia iniziato il vostro viaggio, se preferite uno starter d’acqua o di fuoco… i Pokémon ci hanno cambiato un po’ la vita. E se siete arrivati a leggere fino a qui probabilmente l’hanno cambiata un po’ anche a voi.
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