Come ogni ramo scientifico e tecnologico, anche il mondo videoludico subisce costanti cambiamenti, portando questo fenomeno a noi caro ad evolversi in maniera costante. Se qualche anno fa ci sembrava utopistico riuscire a pagare abbonamenti per avere una mole (quasi) illimitata di contenuti “gratuiti”, oggi questa fantascientifica realtà sta diventando sempre più concreta. Se siete giocatori abbastanza costanti, sicuramente avrete osservato una forte voglia da parte dei colossi videoludici di proporre al pubblico servizi in abbonamento in stile Netflix.
Oggi come oggi, Xbox Game Pass è sicuramente un punto di riferimento non indifferente per il mercato. Il prodotto Microsoft non solo è riuscito a diventare un pilastro della nuova generazione videoludica, ma addirittura è riuscito a implementare un futuro che per molti sembrava piuttosto improbabile, ovvero quello del “digital delivery”. Come con ogni prodotto che fa successo (aprendo nuove strade), è normale anche vedere un mercato rivale sempre più invogliato a proporre alternative. Ed ecco che proprio qui interviene Sony!
Il colosso nipponico ha sicuramente saputo dominare la scorsa generazione di console, offrendo al proprio pubblico prodotti di qualità altissima e servizi relativamente funzionali. Ma se da un lato le esclusive PlayStation hanno saputo sempre mantenere uno standard qualitativo alto, la stessa cosa non si può affermare quando si va a parlare dei loro servizi. Infatti, sia PlayStation Now che PlayStation Plus, pur rimanendo decenti, non sono mai riusciti a toccare gli standard qualitativi della concorrenza. In primissima fase, Sony non ha dato tanto peso a questo dettaglio. Tuttavia, con la pressione sempre più dominante dei tempi che cambiano, anche il colosso giapponese si è ritrovato costretto evolvere i propri servizi.
Quindi, eccoci qui! Dopo un iniziale annuncio nei primi mesi del 2022, il nuovo PlayStation Plus è arrivato anche in Italia. Dopo circa una settimana in compagnia del nuovo servizio Sony, abbiamo deciso di stilare una serie di pro e contro che potenzialmente vi aiuterà a decidere se l’upgrade è davvero appetibile o se forse è meglio aspettare. Quindi, bando alle ciance, cerchiamo di capire se il passo avanti fatto da PlayStation Plus è tangibile!
Nuovo Playstation Plus: ha senso fare l’upgrade?
Se avete seguito le notizie di questi mesi riguardanti il nuovo servizio Sony, probabilmente saprete già tutto del PlayStation Plus e delle sue nuove “divisioni” d’abbonamento. Tuttavia, prima di iniziare con la nostra analisi, preferiamo fare chiarezza e spiegarvi ancora una volta cos’è esattamente questo servizio e come vengono divisi i vari Tier (livelli d’abbonamento).
Partiamo dal principio: il nuovo PlayStation Plus è un servizio in abbonamento mensile che da la possibilità ai videogiocatori di usufruire di vari vantaggi. L’abbonamento Sony, in base al Tier che sceglierete, vi darà la possibilità di giocare online, sfruttare i salvataggi in cloud, accedere a una libreria di giochi gratuiti (simile a quella del Game Pass, per intenderci), usufruire di sconti unici e tanto altro ancora. Ecco quindi come si dividono i Tier:
- PlayStation Plus Essentials: Questo è il Tier base dell’abbonamento Sony. Mantiene lo stesso prezzo del vecchio PlayStation Plus (8.99 euro/mese) e anche i suoi vantaggi. Infatti gli abbonati a questo Tier potranno giocare online, scaricare 3 titoli gratuiti ogni mese, usufruire dei salvataggi in cloud, sfruttare sconti dedicati e accedere su PS5 a PS Plus Collection, una serie di titoli famosi per PS4, come God of War o The Last of Us Remastered, scaricabili in maniera totalmente gratuita.
- PlayStation Plus Extra: Il Tier medio dell’abbonamento Sony, che si propone a un prezzo di 12.99 euro/mese. Questo livello non solo vi darà tutti i vantaggi visti nell’abbonamento Essentials, ma vi permetterà anche di accedere a una libreria di circa 300 titoli dedicati alle console PS4 e PS5. Il catalogo si aggiornerà in maniera costante ogni mese.
- PlayStation Plus Premium: Come precisa anche il nome stesso, con questo Tier ci ritroviamo davanti all’abbonamento più completo offerto dal servizio Sony. Il costo è di 16.99 euro/mese. Grazie a questo Tier i giocatori non solo potranno usufruire di tutti i vantaggi menzionati in precedenza, ma potranno anche sfruttare un catalogo di titoli classici PS1, PS2, PS3 e PSP. Inoltre, questo Tier è l’unico a permettere ai giocatori di provare per un tempo limitato alcuni titoli presenti sullo store PSN, come Horizon: Forbidden West e Tiny Tina’s Wonderlands.
Quindi, dopo questa doverosa introduzione al servizio, è arrivato il momento di parlare più in dettaglio dei vari vantaggi e svantaggi offerti da questo nuovo PlayStation Plus. Per facilitarvi la vita, all’inizio di ogni nuovo argomento troverete una parentesi con la scritta “Pro” o “Contro” che vi farà capire meglio di cosa andremmo a parlare.
Un catalogo molto ricco…
Forse uno dei vantaggi sicuramente più appetibili del nuovo servizio Sony è proprio il catalogo videoludico proposto. Inutile nasconderlo, siamo di fronte a una quantità impressionabile di titoli offerti. Stiamo comunque parlando di un catalogo totale di circa 700 giochi se vi abbonerete al Tier Premium e circa 300 se consideriamo soltanto il livello medio dell’abbonamento. Inoltre, se siete possessori della nuova console Sony da pochissimo tempo il parco giochi PS5 è decisamente molto interessante. Titoli come Demon’s Souls Remake, Death Stranding Directors Cut, Ghost of Tsushima Directors Cut o Control Ultimate Edition sono ottime aggiunte per chi ha da poco recuperato la console Sony ma non ha voglia di spendere tantissimi soldi per recuperare ogni singola esclusiva uscita al day one!
Anche da un punto di vista delle “chicche nascoste” siamo di fronte ad un’offerta alquanto generosa. Riuscire a sperimentare opere come Celeste, Last Day of June o Fire Pro Wrestling è decisamente molto gratificante. Non per altro, molti di questi titoli sono delle ottime aggiunte al nuovo PlayStation Plus, offrendo una qualità ludica molto soddisfacente e anche qualche gradita sorpresa per i giocatori non disposti a spendere per titoli così di nicchia.
… ma con una qualità a volte discutibile
Abbiamo specificato che il catalogo delle categorie più costose del nuovo PlayStation Plus è decisamente corposo. Tuttavia ci sarebbe da parlare di un criterio alquanto discutibile nella scelta di alcuni titoli proposti all’interno di questi cataloghi. Se da un lato vediamo l’intento di Sony di offrire titoli sicuramente ottimi (come quelli sopra precisati), da un altro lato non capiamo per quale motivo all’interno dei cataloghi siano presenti certi titoli alquanto insufficienti (per non dire altro).
Non si capisce perché Sony abbia scelto di sprecare soldi per offrire al proprio pubblico opere come Left Alive, Balan Wonderland o Mighty No. 9, per esempio, titoli alquanto scarsi da un punto di vista videoludico che sono stati in gran parte dei casi massacrati dalla stampa specializzata e dai videogiocatori di tutto il mondo. Capiamo che potenzialmente questa mossa è servita per “riempire” il più possibile i cataloghi di giochi, però sinceramente preferiamo vedere in futuro più qualità e meno quantità: piuttosto che vedere la mediocrità fiorire solo per far numero, preferiamo vedere Sony investire i soldi in titoli più meritevoli (anche più piccoli).
Servizio ottimo per i nuovi arrivati
L’abbiamo già specificato durante il primo punto a favore del nuovo PlayStation Plus, ma ci teniamo ancora una volta a puntualizzare quanto sia vantaggioso per i nuovi arrivati abbonarsi al servizio Sony. Come ben saprete, i giochi PS5 non sono per niente economici, soprattutto se parliamo delle esclusive, che arrivano a 80 euro, e difficilmente scendono di prezzo. Quindi, con l’eccezione di certi bundle dedicati, risulta difficile per il videogiocatore medio acquistare insieme alla nuova console più di uno, massimo due titoli.
Ed è proprio qui che il nuovo PlayStation Plus vi farà risparmiare una grossa somma di denaro: se pensate che all’interno anche soltanto del Tier Extra avete a disposizione titoli come Demon’s Souls, Guardians of the Galaxy, Spider-Man: Miles Morales e tanti altri ancora, con soli 13 euro al mese riuscirete a portarvi a casa videogiochi per un valore di centinaia di euro. Già soltanto 2 giochi fra quelli elencati potrebbero farvi spendere più dell’abbonamento medio annuale. Quindi potete tirare da soli le conclusioni sui vantaggi (basati sui costi effettivi) di questo nuovo servizio Sony.
Il Tier più costoso non offre ancora tanto
Siamo consapevoli del fatto che ogni spesa economica è determinata da un fattore puramente soggettivo. Proprio per questo motivo capiamo che i quasi 17 euro mensili che un utente dovrebbe pagare per l’abbonamento più costoso di Sony potrebbero risultare tantissimi per alcuni o per altri irrisori. Tuttavia, se dobbiamo analizzare da un punto di vista oggettivo la situazione, possiamo vedere ad occhio abbastanza libero che, per il momento, il Tier superiore non è proprio consono al prezzo che richiede.
Infatti, a differenza del PlayStation Plus Extra, il Premium offre due vantaggi che a primo impatto (e soprattutto in futuro) potrebbero far valere la differenza di prezzo. Infatti, grazie al Tier superiore i giocatori avranno accesso a un catalogo supplementare di circa 400 titoli classici (tra roba PS1, PS2, PSP e PS3) e qualche trial di certi giochi. Anche se il numero di titoli inclusi nel catalogo può risultare convincente a primo impatto, ancora una volta Sony ricade nel tranello della “quantità piuttosto che qualità”. Risulta decisamente piacevole provare vecchie glorie come Ape Escape o i vari Jak & Daxter, però, tolte alcune perle, la qualità generale dei titoli ancora una volta risulta alquanto discutibile. Inoltre, non capiamo il senso di inserire certi titoli per poi escluderne altri che avrebbe avuto senso inserire nel catalogo Classics. Per esempio ci risulta strano vedere soltanto Resistance 3 (ma non i primi capitoli, soprattutto perché si tratta di un titolo fortemente dipendente dalla sua parte narrativa collegata ai vecchi capitoli), però ritrovarci in compenso tutti gli episodi di Sam & Max (giusto per fare un paio di esempi). Questo sbaglio persiste anche nella scelta di certi titoli PS1 e PS2, perché ci ritroviamo soltanto con una manciata di titoli e pochissimi classici degni di nota (abbiamo Jumping Flash o i due Worms, ma niente roba più famosa come Metal Gear Solid o Silent Hill, ad esempio). Ovviamente questo è un punto che in futuro sicuramente migliorerà, però per adesso siamo titubanti di fronte alla qualità generale di questo catalogo.
Anche le Trial sono un aspetto è alquanto discutibile. Partiamo però da una premessa: No! Il modello seguito da Sony non è sbagliato da un punto di vista di marketing. Avere la possibilità di provare giochi più grandi in maniera temporanea è comunque un buon vantaggio. Tuttavia, pensiamo che questo vantaggio dovrebbe essere offerto a tutti i Tier d’abbonamento. Decretare che questa caratteristica debba rimanere inchiodata al Tier più alto del Plus ci sembra controproducente, in quanto non risulta un punto di interesse fondamentale per un potenziale abbonato. Tuttavia, se questo aspetto dovesse applicarsi ai livelli più bassi, potrebbe diventare più appetibile.
Quindi, per il momento è davvero difficile consigliare a un nuovo utente di abbonarsi al Premium, in quanto i vantaggi più golosi sembrano essere già presenti nel Tier Extra. Anche se non parliamo di una differenza di prezzo esagerata tra i due Tier (circa 3 euro mensili), è comunque difficile pagare in più per delle cose non del tutto sufficienti (in questo momento).
Effetto nostalgia più che palpabile
Tornando brevemente sul discorso del catalogo Classics presente nel PlayStation Plus Premium, una cosa va precisata: quel catalogo spruzza nostalgia da ogni angolo. Per quanto possa sembrare assurdo, riprovare a distanza di anni certi classici risulta davvero particolare come sensazione. Non solo valuteremo certe opere con occhi diversi e riusciremo ad apprezzare (forse) il progresso tecnologico, ma sicuramente torneremo bimbi, almeno per qualche istante.
Certi titoli sono invecchiati tanto e soprattutto male, però dietro quelle imperfezioni troverete dei ricordi unici, specie se avete vissuto appieno le generazioni PlayStation passate. Inoltre, per “svecchiare” leggermente certi titoli PS1, Sony ha deciso di implementare il supporto ai trofei. Ovviamente questa caratteristica non è sfruttata in totalità da ogni singolo titolo retrocompatibile. Non sappiamo neanche come in futuro il colosso giapponese deciderà di implementare i trofei sui vecchi titoli, però per il momento questa piccola aggiunta è sicuramente un motivo in più per sperimentare le vecchie glorie di un’era passata.
Ancora una volta precisiamo che per il momento non siamo di fronte a un catalogo estremamente curato (pensare che per PSP ci sono soltanto due titoli, e pure quelli abbastanza mediocri), però quelle poche perle come Ape Escape riusciranno a soddisfarvi per qualche ora.
Il Cloud Gaming per nulla migliorato
Questo forse è il punto più doloroso del nuovo servizio PlayStation Plus. Come potenzialmente saprete già, il vecchio Now (servizio dedicato al Cloud Gaming) si è ufficialmente unito con il PlayStation Plus, dando la possibilità agli abbonati Premium di giocare a un catalogo PS3 in streaming. Durante l’iniziale annuncio questa cosa ci aveva in parte delusi e in parte entusiasmati. La delusione proveniva dal fatto che Sony ha preferito ancora una volta usare il Cloud per sfruttare l’emulazione PS3, quando ormai sarebbe possibile trovare una soluzione diversa (vista la potenza delle nuove console). Tuttavia, abbiamo anche trovato un minimo di speranza nel fatto che, visti i prezzi del Premium, il Cloud Streaming sarebbe migliorato e salito di qualità.
Purtroppo, dopo una settimana in compagnia del catalogo PS3 in Cloud possiamo però amaramente confermarvi come niente sia cambiato e che la qualità generale sia ancora troppo scarsa. Precisiamo che abbiamo sfruttato il servizio con una linea 2.5 gigabit (Down: 900mb/s; Up: 500mb/s), ovvero una linea internet molto sopra la media consigliata. Però i soliti disastri dovuti purtroppo all’infrastruttura generale del servizio si sono ripresentati. Poiché il Cloud Gaming PS3 sfrutta ancora dei Blade PS3 (ovvero con un hardware davvero limitato), molti giochi gireranno esattamente come giravano sulle originali PS3. Dove sta il problema? Praticamente se certi giochi sono stati ottimizzati male, vi ritroverete ad affrontare tutti i disastri tecnici presenti in quelle versioni. Questo dettaglio sarebbe stato facilmente evitabile con un’emulazione diretta sulle PS5 (in quanto la potenza di calcolo maggiore avrebbe dato la possibilità agli sviluppatori di usufruire di boost e migliorie tecniche, come già visto su Xbox).
L’unica lancia che possiamo spezzare a favore del Cloud PS3 è che l’input lag è davvero irrisorio e quindi l’esperienza generale non sarà per niente sgradevole (da un punto di vista dei controlli). Ovviamente questo dettaglio dipende dalla vostra connessione, quindi prima di puntare al servizio più alto, controllate se effettivamente la vostra rete può supportare il carico del lavoro.
Numero di esclusive PlayStation sufficiente
Se c’è una cosa che Sony ha fatto bene con il nuovo catalogo dei giochi, quello è inserire delle esclusive valide e numerose. Infatti, quasi tutte le esclusive uscite più di un anno fa sui sistemi PS4 e PS5 sono già presenti nel catalogo Extra e Premium. Sappiamo anche che il catalogo verrà aggiornato mensilmente, tuttavia non sappiamo con quale frequenza le esclusive (almeno quelle che mancano) arriveranno.
Ovviamente manca ancora qualche titolo importante come The Last of Us Part 2, però in compenso vedere giochi del calibro dei due Spider-Man, God of War, Demon’s Souls, Death Stranding e Ghost of Tsushima è decisamente più che buono. Inoltre, sembra che la durata nel catalogo dei titoli First Party Sony sia indeterminata. Quindi, col passare del tempo questo dettaglio risulterà sempre più appetibile alle masse di potenziali nuovi abbonati.
Niente esclusive al day one
Purtroppo questo è uno di quegli svantaggi che sicuramente mettono il PlayStation Plus dietro alla concorrenza. Che sia chiaro, capiamo benissimo i motivi di Sony nello scegliere di non mettere al day one le proprie esclusive. Purtroppo la potenza economica del colosso di Redmond non è paragonabile a nessun esponente presente in questo mercato, tanto meno a quello che può offrire Sony.
Quindi se il vostro intento è quello di abbonarvi a PlayStation Plus e giocare sin dal day one al nuovo God of War (giusto per fare un esempio casuale), purtroppo spenderete male i vostri soldi. Stando ai ritmi di Sony, le proprie esclusive arriveranno nel catalogo Extra o Premium dopo almeno un anno. Ovviamente qualche eccezione, quando si andrà a parlare di indie o Doppia A esclusivi per la piattaforma Sony, ci sarà: basta vedere Shadow Warrior 3, che è arrivato sin dal day one sul servizio, e anche del futuro Stray, che uscirà in concomitanza del suo day one.
In conclusione
Ma quindi, qual è esattamente la risposta della domanda iniziale? Vale la pena farsi l’upgrade PlayStation Plus o è meglio aspettare? La risposta più consona è sicuramente: dipende! Come abbiamo già detto, questi tipi di servizi si basano esclusivamente sui gusti personali. Se siete giocatori con poco budget che vogliono avere a disposizione tantissimi titoli e non avete modo di usufruire di altri servizi, allora il nuovo PlayStation Plus è decisamente consono a quello che cercate. Se invece siete più propensi a giocare soltanto online, i titoli dei vari cataloghi sono già in vostro possesso o semplicemente non di vostro interesse, allora forse è meglio aspettare qualche mese prima di prendere una decisione.
Insomma, trattandosi di un servizio in abbonamento con margini di miglioramento enormi è alquanto difficile dare una decisione finale categorica. Per il momento ci riserviamo soltanto di dire che il nuovo PlayStation Plus sicuramente si presta a essere un buon servizio, ma ha ancora tanto da migliorare prima di poter posizionarsi tra i pilastri di questo “movimento”.