Da queste parti amiamo e odiamo The Last of Us – Parte II. Un gioco che ci ha lasciato con le ossa rotte, che a volte ci ha fatto sentire scomodi con il joypad in mano e che forse non avremo mai il coraggio di rigiocare. Perché The Last of Us – Parte 2 ci ha rapito, ci ha fatto stare male, è un videogioco che ha giocato con noi. Ci ha manipolato, ci ha fatto odiare chi non avremmo mai voluto e amare persone a cui non avremmo mai pensato di affezionarci, Per noi resta uno dei più grandi azzardi riusciti all’interno della cultura pop con un prodotto mainstream, ma anche un perfetto finale per la storia di Joel ed Ellie. Tutto questo per dire che The Last of Us – Parte 3 sulla carta sarebbe un grande azzardo. Un’impresa che dovrebbe fare i conti con le ombre giganti dei due giochi che lo hanno preceduto. Di una terza parte del franchise Naughty Dog si parla da anni.
Anni pieni di speculazioni, finti annunci e indizi forzati trovati in ogni dichiarazione del papà del gioco Neil Druckmann. Poi qualche giorno fa la piccola svolta. E sia chiaro: non significa che The Last of us parte 3 sia stato annunciato o sia in produzione, ma almeno sembra essere in gestazione nella testa di Druckmann stesso.
Lo ha dichiarato lo stesso nei druckmann alla fine di Grounded 2, un bellissimo documentario sul making of di The Last of Us – Parte II che trovate sul canale YouTube di Naughty Dog. Ecco cosa ha detto: “Ho pensato a lungo a una nuova idea, ma per anni e anni no sono riuscito a trovarla. Ma di recente la situazione è cambiata. Non ho ancora una storia, ma ho uno spunto. Qualcosa di autosufficiente, ma che allo stesso tempo si lega bene sia al primo che al secondo gioco. Quindi mi sento di dire che è rimasto ancora un capitolo da raccontare“. Quindi ora che un’idea di The Last of Us 3 esiste, ci chiediamo: come sarà questa terza parte? Proviamo a immaginarla. Ovviamente contiene spoiler per chi non ha giocato The Last of Us – Parte II o per chi ha visto solo la prima stagione della serie tv HBO. Vi abbiamo avvisati.
1. Come Joel ed Ellie
La scelta più ovvia e banale sarebbe quella di tornare dove eravamo rimasti. Ovvero seguire il viaggio di Abby e Lev alla ricerca delle Luci. Se ricordate the last of us parte 2 finiva proprio con una nuova schermata che suggeriva l’arrivo della donna e del ragazzino nella nuova base delle Luci. The Last of Us parte 3 potrebbe raccontare il loro viaggio verso la nuova base delle Luci (ovviamente pieno di ostacoli) oppure la loro collaborazione con l’organizzazione per la ricerca di una cura. Ammesso che le Luci ne vogliano ancora trovare una. Il che significherebbe mettersi sulle tracce di Ellie. Questa scelta è molto telefonata e sarebbe una specie di parallelismo col primo gioco, ricreando tra Abby e Lev le stesse dinamiche vissute tra Joel ed Ellie. Eppure c’è qualcosa che non ci convince in questa ipotesi.
Perché The Last of Us ci ha insegnato a giocare con la prospettiva del racconto e a mettersi sempre nei panni di qualcun altro. Ci ha spinto di fatto a vivere la storia da un’altra parte, come suggerisce il suo titolo. E allora, forse, potremmo impersonare Tommy, il fratello di Joel. Anche perché lo stesso Neil Druckmann, sempre in Gounded 2, ha ammesso che la prima idea per un eventuale sequel o spin-off riguardava proprio Tommy. Molti fan sperano in un prequel in cui approfondire il rapporto tra lui e Joel, ma sarebbe una scelta incoerente. The last of us parte 2 ci ha educato all’assenza di Joel, ci ha spezzato il cuore con la sua morte e così non avrebbe senso insistere con un attaccamento morboso nei confronti di un personaggio meraviglioso e ambiguo, che anche noi giocatori dobbiamo lasciare andare.
2. Alla ricerca di Ellie
A proposito di assenza, noi crediamo che in un eventuale The Last of Us 3 Ellie non debba essere un personaggio giocante. Almeno non per la maggior parte dell’avventura, tenendola invece ai margini della storia, come un fantasma che infesta il racconto. Sarebbe interessante fare un bel salto temporale in avanti e metterci nei panni di JJ il figlio di Dina ed Ellie. Il ragazzo potrebbe mettersi sulle tracce della madre perduta, chiudendo il cerchio col tema della paternità ritrovata da Joel nel primo gioco con un percorso narrativo speculare. Immaginiamo una Ellie solitaria, distrutta, che si è allontanata da tutto e tutti, che potrebbe ritrovare un senso solo attraverso sue vie: o riabbracciando JJ e Dina oppure sacrificandosi per il pianeta.
Una cosa è certa: i primi due giochi di the last of us sono stati molto tematici e improntati su un grande sentimento di fondo. Il primo sulle derive estreme dell’amore. Il secondo su quelle della vendetta. Il terzo potrebbe abbracciare il tema della redenzione e del perdono. E allora questa volta Ellie non dovrebbe lottare con nessuno se non con se stessa, in uno straziante conflitto interiore profondo come solo The Last of Us saprebbe regalarci.
3. L’imprevedibile
Adesso prendete tutto quello che vi abbiamo detto e bruciatelo. Perché se c’è una cosa che abbiamo imparato negli ultimi 10 anni è che Naughty Dog è sempre capace di sorprenderci, destabilizzarci e fregare le nostre aspettative. Ecco. Noi a un eventuale the Last of us – Parte 3 chiediamo solo una cosa: di scuoterci ancora, sfidarci sempre e farci anche incazzare come ha fatto il secondo gioco. Non sarebbe improbabile una rivoluzione totale, magari con una storia totalmente nuova con personaggi totalmente nuovi. Nuove comunità, magari attaccate dai nostri cari Abby, Lev e Tommy. Oppure qualcosa di completamente diverso che nemmeno riusciamo a immaginare. Non sappiamo quando e se vivremo questa avventura. Se al tramonto della generazione PlayStation 5 o all’alba di quella PlayStation 6, ma siamo certi che Naughty Dog troverà comunque il modo di strapparci ancora una volta il cuore dal petto.
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