Hideo Kojima è un personaggio polarizzante; o si ama, o si odia. Nel corso della sua ormai quarantennale carriera da ideatore, produttore, libero pensatore di videogiochi, ha abituato il mercato alla sua visione atipica e fuori dagli schemi. Dai tempi della serie MGS, infatti, Kojima-san ha sempre cercato di spingersi oltre quella che si può ritenere la classica visione del videogame. Dal comparto narrativo a quello artistico (grazie anche al suo “partner in crime” Yoji Shinkawa), passando per il puro gameplay, ogni produzione ha sempre cercato di superare la precedente, o comunque ha tentato di proporre qualcosa di diverso. Compito assai difficile se la vena creativa è già peculiare di per sé. Eppure, in qualche modo, ci è sempre riuscito.
Continuare a stupire
Il trailer di Death Stranding 2: On the Beach, presentato ieri sera allo State of Play firmato PlayStation non fa eccezione. Nonostante il franchise di Death Stranding sia forse il più bizzarro – esteticamente e narrativamente parlando – mai creato dal padre di Big Boss. Riuscire a stupire, mantenendo intatto lo stile ed elevandolo alla sua forma più estrema, risultando sempre e comunque credibile, affascinante, è una virtù che appartiene a pochi. Con Death Stranding 2 (e gli altri tre progetti in lavorazione presso Kojima Production), il caro vecchio Hideo dimostra definitivamente di meritarsi un posto accanto ai più grandi artisti creativi istrionici del nostro tempo. Pensiamo a Quentin Tarantino, Tim Burton, David Cronenberg.. ci siamo capiti.
Non è un’iperbole, al contrario è un accostamento che viene fatto da tempo ma che in qualche modo è sempre stato criticato. Il mercato dei videogame, soprattutto in un momento di profondo assestamento economico/produttivo come quello che sta vivendo oggi, ha dannatamente bisogno di progetti che vadano fuori dall’ordinario, ampliando i confini dello “standard” e stimolando tutta l’industria a fare di più. C’è sempre bisogno del “nuovo”, e Kojima in questo è pioniere assoluto.
Dovevamo riconnetterci?
Il trailer di Death Stranding 2: On the Beach, si apre con una delle novità nel cast. George Miller, padre della serie Mad Max, entra nel ufficialmente nel team di volti note che contribuirà al sequel dell’esclusiva PlayStation. Anche questo fattore, è piuttosto un unicum: Death Stranding riunisce una serie di attori e volti noti di Hollywood che, alla corte di Kojima, danno vita a personaggi bizzarri ma straordinariamente caratterizzati. Ognuno di essi, infatti, può godere di una scrittura che viaggia sul sottile confine cinema/videogioco, regalando performance di altissimo livello.
Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Léa Seydoux, Margaret Qualley, Guillermo del Toro e tanti altri sono alcune delle facce del primo capitolo e c’è chi ritornerà anche per questo seguito. A livello di trama, Death Stranding 2: On the Beach riparte dalla fine del primo capitolo dove Sam, il protagonista, aveva “riconnesso” tutte le nazioni degli Stati Uniti alla rete chirale, eliminando la minaccia che prometteva di porre definitivamente fine all’umanità. In questo seguito il focus si sposterà sul “resto del mondo”, messo ancora in ginocchio dal death stranding e quindi bisognoso di aiuto.
Il claim, “Should we Reconnect?”, lascia intendere che c’è ancora tanto da scoprire e che quelle che potevamo pensare fossero certezze, in realtà non lo sono. Esempio? Higgs, personaggio incredibile interpretato da Troy Baker, doveva essere morto. E invece eccolo qui, con un look che ibrida l’aspetto del Joker e del Corvo e dotato di una chitarra elettrica come arma. Più teatrale e inquietante che mai, dichiara a Sam che dovrà indagare ancora a fondo per scoprire la verità.
Peraltro, la sequenza di Higgs che atterra i due “robot” è forse il momento più incredibile dei novi minuti di trailer – a proposito, nove minuti di trailer? Chi è che può permettersi ancora di fare materiale promozionale di questa durata? Durante il combattimento vengono fuori alcune delle caratteristiche tipiche del modus operandi di Kojima, a cui piace infarcire i suoi progetti di elementi ancora più fuori dalle righe dello stesso contesto in cui operano. Basti pensare ad alcuni personaggi storici della serie MGS, esagerati nonostante vivessero in un mondo già esagerato di per sé.
Ci sono elementi sufficienti per spendere altre migliaia di caratteri, ma sarebbe pressoché inutile. Per citare Nolan in Tenet “bisogna sentirlo, non capirlo”; ed è cosi che andrebbe riassunta la cifra stilistica di Hideo Kojima. Death Stranding 2: On the Beach uscirà nel 2025 in esclusiva per PlayStation. Siamo certi che avremo modo di parlarne ancora, ancora e… ancora.
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