In barba alle solite analisi di dati, speculazioni o interviste: se volete sapere lo stato di salute di Sony PlayStation basta volgere lo sguardo alle loro ultime due esclusive, ovvero Concord e Astro Bot.
Se il primo è stato uno dei più grandi flop mai registrati non solo per la casa giapponese, ma dell’intera industria videoludica recente, il secondo è stato un grandissimo successo, uno dei migliori platform mai fatti che non siano targati Nintendo.
Pura luce videoludica che sbatte contro il lato oscuro della Luna, riportandoci con i piedi per terra. Non è un buon momento per Sony, tra cambi ai vertici, strategia comunicativa sempre più difettosa e la sensazione che questa generazione sia stata un po’ un buco nell’acqua, tanto per Sony quanto per Microsoft.
La bussola di casa Sony PlayStation
Siate sinceri: qualcuno si sarebbe mai aspettato il successo di Helldivers 2 o Astro Bot? No. Impossibile pensarlo. Il primo è un sequel di un titolo che ha circa dieci anni sulle spalle, votato all’online e alla co-op, sul secondo invece si potevano ricamare buoni pensieri dopo aver provato Astro’s Playroom, ma nessuno avrebbe mai pensato che sia Helldivers 2 che Astro Bot potessero esplodere in un tripudio di applausi e supporto da milioni di giocatori in tutto il mondo.
Le uova d’oro di Sony, almeno negli ultimi mesi, sono uscite fuori da due galline su cui nessuno avrebbe mai puntato. Neanche Sony e la turbolenta gestione di Helldivers 2 ha tacitamente confermato queste idee.
Allora perché Sony si è tanto intestardita a credere e lanciare Concord, hero shooter su cui tutti erano certi del fallimento, già da aprile, andando a creare un buco da centinaia di milioni di dollari? Proviamo a muoverci nel torbido terreno delle ipotesi: Sony, attualmente, ha perso la bussola e deve riallinearsi con il cuore dei videogiocatori.
Comunicazione e progetti futuri
Concord è figlio di una precedente politica interna di Jim Ryan, che a inizio anno ha lasciato la carica di SEO e presidente di Sony Interactive Entertainment, con la coppia Hermen Hulst e Hideaki Nishino a subentrare in doppio ruolo.
Spesso criticato per la sua decisione di puntare l’attenzione sul futuro di PlayStation in molti giochi votati all’esperienza multiplayer, Concord è solo il primo di una serie di progetti già avviati e quasi conclusi, su cui ora si getta un’oscura nube di incertezza.
Probabilmente, in un eccesso di sicurezza e con alle spalle il generale trionfo della generazione PS4, Sony ha voluto marcare una zona grigia dell’industria videoludica, giacché i titoli multiplayer, live service e simili (giochi tipo Destiny, per intenderci) sono progetti difficili da sviluppare, ma ancora più difficile è prevederne il relativo successo, dato che sono giochi che necessitano del supporto attivo dei videogiocatori.
Se una settimana dopo del lancio del gioco, questo non registra nessun utente attivo, è subito un fallimento. In soldoni, quello che è successo con Concord, sviluppato per molti anni, con un ingente investimento di denaro, per poi ritrovarsi senza utenti attivi nei server già dopo un paio di giorni di vita. Da qui la drastica mossa di Sony, nel ritirare il gioco e toglierlo da ogni libreria digitale. Sul web trovate gente che si sta rivedendo le edizioni fisiche a prezzi folli, giacché, possiedono una copia di un gioco che, ufficialmente, non esiste più.
Vivere di rendita?
Astro Bot è un po’ una magra consolazione, che assieme a Concord, costruiscono uno schema di risposta abbastanza chiaro, con i dati di vendita del piccolo Astro che confermano il trend positivo di questo titolo. L’utenza gioca e si diverte, finalmente.
Sarà che il tempo scorre solo in una direzione e si guarda al passato sempre con un pizzico di saggezza, ma quanto ci manca oggi divertirci pad alla mano? E perché tutti questi dirigenti sembrano essersi dimenticati di questo piccolo, ma fondamentale passaggio nella costruzione e idealizzazione di un videogioco?
La recenti – e purtroppo non ancora concluse – azioni di licenziamento del settore, dimostrano quanto anche nel mondo dei videogiochi, il profitto sta diventando decisamente più importante dell’esperienza utente finale.
C’è davvero bisogno oggi di spendere circa 800€ per una PS5 Pro? Probabilmente no, ci teniamo quella che già abbiamo, oppure si può prendere la strada del PC Gaming, che negli ultimi anni, proprio grazie ad alcune mosse incomprensibili di Sony e Microsoft, sta prendendo sempre più piede nelle fila dei videogiocatori.
Speranze future
Riorganizzare la strategia interna di Sony non è un compito facile. I danni fatti da Jim Ryan devono ancora palesarsi nel prossimo futuro, giacché sviluppare un videogioco comporta anni di sviluppo e tra i tanti progetti azzardati, ce ne sono almeno un altro paio, tutti votati all’esperienza multigiocatore, che potrebbero ricevere la stessa accoglienza fallimentare di Concord.
In tal senso, il lavoro di Hulst e Nishino porterà i suoi frutti forse solo tra un paio di anni. Può nel frattempo Sony vivere di rendita o della passione dei suoi tantissimi supporter nel mondo? Forse, ma i segnali di Astro Bot e Concord devono sin da ora essere presi in considerazione, cominciare a sviluppare strategie attorno un canovaccio di esperienze votate al puro e semplice divertimento.
Fino a poco fa si lodavano i progetti di PlayStation proprio per il loro sviluppo chirurgico come la stessa potenza qualitativa: The Last of Us, God of War, Uncharted, Spider-Man, tutto bello, ma ora si deve andare avanti, chiudere al più presto questa triste parentesi che si trascinerà ancora per un po’ e dare lustro a quel motto che ha fatto il successo di PlayStation: for the players.
Il miglior augurio è che Sony PlayStation possa ritrovare la bussola sul fronte creativo e comunicativo, imparare il più possibile da questo periodo sicuramente buio e rilanciarsi nel prossimo futuro, mantenendo la salda e calda promessa fatta con i videogiocatori ormai quasi trenta anni fa.