Dicembre. Momento di riepilogo di questo 2023 che ci stiamo lasciando alle spalle per tutti noi e in qualche modo i The Game Awards 2023 rappresentano il sunto di questo ricco anno videoludico, che ha visto sulla scena titoli di grandissimo valore, alcune piacevoli sorprese, ma anche giochi che hanno mancato i propri obiettivi. Al netto dei titoli di prossima uscita presentati in questa sempre ricca cornice di attenzione, proviamo a scattare una fotografia di questo 2023 partendo dall’evento appena concluso.
The Game Awards e licenziamenti
Dispiace rovinare la festa a qualcuno, ma è innegabile che al fronte della festa e della celebrazione ci sono anche persone che questa festa non riusciranno a viverla allo stesso modo e parlo delle circa 10.000 persone che in questo 2023 hanno perso il proprio posto di lavoro in questa industria. Se è vero che in questi 12 mesi abbiamo giocato tanti e bellissimi giochi, alcuni davvero inarrivabili per meccaniche, stile e contenuti, è altrettanto vero che la stessa industria sta vivendo un momento davvero pessimo per le politiche interne. Un 2023 a forma di moneta, dove da una parte c’è la concretezza di essere stato uno dei migliori anni del settore, ma dall’altra parte, quella non baciata dalla luce dei riflettori e dei premi, ci sono quasi 10.000 persone che passeranno il Natale a casa, alcune volte parte di un numero complessivo che si associa a dei tagli di uno o più software house.
Forse il caso di Bungie e Destiny 2 è quello che per risonanza è stato più decantato, ma rappresenta forse meno del 10% di questi tagli. Quella dei videogiochi è un’industria che corre velocissima, che evolve giorno dopo giorno e aumenta il suo fatturato in modo impressionante, superando anche quello dei settore cinematografico, ma è anche il settore più allo sbando, instabile e senza sicurezze, dove oggi sei pienamente operativo su un progetto e il giorno dopo il CDA della tua azienda può tagliarti le gambe. L’occasione è buona dunque per ricordare che dietro i videogiochi, al pari di tante altre forme di intrattenimento come il cinema, ci sono decine se non centinaia di maestranze che lavorano giorno dopo giorno, anche con orari fuori dal ragionevole e sono degli esseri umani e non dei robot.
Baldur’s Gate 3 e Alan Wake 2, le mosche bianche
Baldur’s Gate 3 si porta a casa, come ampiamente previsto da tutti, il premio più ambito, ovvero il Game of the Year. La produzione Larian Studios, dal giorno del lancio ufficiale, ha scalato un gradino alla volta, tacitamente, prendendosi premi un po’ ovunque, segnando punti importanti che hanno portato all’attenzione di tutti un lavoro impressionante. Baldur’s Gate 3 in tal senso rappresenta la dedizione al concept iniziale che a molti studi di sviluppo è mancato negli ultimi anni, chi presentando giochi approssimativi, chi invece si è lasciato coccolare dalle mode del momento. Questo non è solo il premio ad un gioco bello, complesso, ricco o raffinato, bensì una realizzazione precisa e croccante dell’idea più romantica di gioco di ruolo. Un prodotto davanti cui ci si può solo togliere il cappello.
Alan Wake 2 invece si porta a casa due tra i premi importanti quali Best Narrative e Best Game Direction. Alan Wake 2 non si è rivelato essere solo un atteso sequel a distanza di circa 12 anni dal primo capitolo, ma una vera e propria rivoluzione della sua stessa natura da videogame. Abbandonando la struttura precedente per abbracciare qualcosa multiforme, i premi assegnati ne sono la diretta conferma: il gioco scritto e diretto da Sam Lake rappresenta quella sempre evocata richiesta di novità e stravolgimento da parte dell’utenza, della voglia di essere affascinati da qualcosa di nuovo, di un approccio inedito tra i tanti che vengono reiterati puntualmente ad ogni uscita.
Con uno stile narrativo tanto coraggioso quanto strabiliante, tra il raffinato e il meta e una direzione generale che se ne frega delle classiche comfort zone per lanciare il videogiocatore in un’avventura straniante, un incubo malleabile a molteplici visioni, un vero e proprio figlio immaginifico di Twin Peaks. In chiusura, gli altri premi sono una fotografia di ciò che già si poteva presumere, con un bel premio a Super Mario Wonder come Best Family Game – ma ogni gioco di Super Mario meriterebbe premi a prescindere – e il premio Best Action/Adventure al sontuoso The Legend of Zelda Tears of the Kingdom, ma anche il premio Best Ongoing Game a Cyberpunk 2077 rappresenta momenti fortemente controversi, per la politica di supporto adottata da CD PROJEKT RED nel corso di questi anni, sicuramente aggiustando il gioco, pur portandosi dietro numerosi scelte e policy non proprio delle più felici.
Regali di dicembre
Qualche piccola variazione delle classiche release di prodotti stanno diventando sempre più frequenti e questo è sempre un bene per l’utente finale e ai The Games Awards ne sono arrivati ben due di questi piccoli regali. Il primo è rappresentato da un contenuto aggiuntivo per God of War Ragnarok (recuperate qui la nostra recensione) denominato Valhalla, in uscita prestissimo, il prossimo 12 dicembre e sarà assolutamente gratuito. La modalità di gioco sembra molto vicina a quella di un contenuto roguelike, ma è talmente vicina la sua uscita che perdersi in ipotesi o informazioni sembra quasi futile davanti la vicina fruizione del prodotto.
In seconda battuta abbiamo anche Square Enix che ha annunciato i due DLC dedicati a Final Fantasy XVI, The Rising Tide in uscita a primavera 2024 e Echoes of the Fallen in uscita oggi, 8 dicembre 2023. In conclusione, mentre viviamo e respiriamo questi ultimi vagiti del 2023, speriamo in un 2024 sempre ricco di titoli, ma l’augurio migliore è quello di un settore che possa ristabilirsi, abbracciare un equilibrio sano dentro e fuori le mura di lavoro per cominciare a dare attenzione alle persone e al valore che ognuno di essere mette all’interno di un’opera che oggi celebriamo come gioco dell’anno, mentre queste domani tornano a casa per aggiornare il curriculum e tentare fortuna altrove.
E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo questo articolo insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!