Il diffondersi di Internet e l’aumento vertiginoso del numero di content creator attivi nelle piattaforme di streaming hanno contribuito alla diffusione a macchia d’olio di un senso dell’umorismo ben distante da quello “tradizionale”, definendo nuove fonti di risate precedentemente impensabili. La cultura dei meme ha assunto un ruolo cruciale nella definizione di ciò che oggi intrattiene i giovani: mentre una volta c’erano le trollface, ora un adolescente che guarda regolarmente il suo streamer preferito su Twitch è abituato a emoji molto specifiche, legate a termini utilizzati potenzialmente nel quotidiano – lasciando straniti i propri amici.
Sulla piattaforma viola, e non solo, le porte sono aperte a tutti coloro che vogliono sperimentare con format d’ogni genere, compresi i contenuti generati dalle intelligenze artificiali. Il caso di “Nothing, Forever” è esemplare: come può uno show completamente realizzato dagli algoritmi catturare migliaia di spettatori? Gli spettacoli creati dalle IA saranno il futuro dell’intrattenimento?
L’IA per l’intrattenimento
Gli ultimi vent’anni circa ci hanno insegnato che la tecnologia è destinata ad assumere un ruolo cruciale in ogni attività, offrendo agli esseri umani strumenti per ottimizzarle e perfezionarle, o per incrementare la produttività di chi le svolge quotidianamente. Nel contesto specifico dell’intrattenimento, le intelligenze artificiali e gli algoritmi trovano applicazioni di vario genere, accelerando l’automazione e la personalizzazione del flusso di lavoro, semplificando i compiti di ciascun individuo su diversi fronti.
Alcuni esempi degni di nota, conosciuti anche a chi non ha dimestichezza con la tecnologia, si possono osservare nei servizi di streaming come Netflix e Spotify. Dietro le quinte, le aziende sfruttano il machine learning per analizzare le abitudini dei consumatori, accumulando dati essenziali al fine di decidere quali contenuti proporre a ciascuno di essi, ma anche quali contenuti creare e promuovere soddisfacendo le richieste del pubblico. Maggiore è l’appeal, del resto, maggiore sarà il tempo trascorso utilizzando tali piattaforme e, di conseguenza, più elevati saranno i profitti per le società. Più utilizzata e apprezzata è la generazione di sottotitoli per YouTube e altre applicazioni di streaming. Da diverso tempo, in quest’area specifica, le tecnologie basate sull’IA vengono applicate con successo elaborando un testo naturale dal feed video e audio, rendendo la creazione di sottotitoli più agevole e accurata che mai.
Altre applicazioni sono conosciute prevalentemente agli addetti ai lavori: per esempio, l’intelligenza artificiale contribuisce sensibilmente alla semplificazione della produzione di film, integrandosi in software che provvedono alla suddivisione delle sceneggiature, alla ripartizione intelligente del budget o, ancora, al processo di editing e montaggio del video finale.
A oggi gli esperti del settore vengono accompagnati regolarmente dalle IA nello svolgimento dei loro mestieri, proponendo infine al pubblico spettacoli eccellenti sotto ogni punto di vista. Gli incarichi eseguiti da tali sistemi determinano a tutti gli effetti la buona riuscita dello show; ergo, l’IA per l’intrattenimento di questi tempi si è confermata più volte indispensabile. Ma può passare al livello successivo?
L’IA può offrire intrattenimento?
La risposta sembra già affermativa, sebbene le tecnologie utilizzate siano disponibili al pubblico da poco tempo. ChatGPT ha fatto notizia tra fine 2022 e inizio 2023 a causa del suo fascino e della sua semplicità d’utilizzo, superando speditamente i 100 milioni di utenti attivi. L’offerta di OpenAI è capace di scrivere haiku, testi argomentativi, sa persino programmare in JavaScript – seppur con dei limiti evidenti -, ed è sorprendentemente abile nella stesura di copioni per spettacoli teatrali e televisivi. Possono includere ripetizioni e battute apparentemente senza senso, o altri errori di vario tipo; eppure, fungono da ottima base per chi è appassionato di scrittura o è alla ricerca di ispirazione.
Le potenzialità sono evidenti a tutti, compresi giovani appassionati che hanno deciso di unire il modello di linguaggio di OpenAI (per la precisione GPT-3, in quanto GPT-4 è appena arrivato) ad altri software e strumenti per dare vita a progetti inimmaginabili, condivisi prevalentemente su Twitch. Gli utenti hanno accolto a braccia aperte iniziative surreali come “Nothing, Forever”, “UnlimitedSteam” e “alwaysbreaktime”, dove quotidianamente si ritrovano centinaia di spettatori, e stanno definendo il successo dell’intrattenimento realizzato completamente dagli algoritmi.
Il primo spettacolo citato si ispira a Seinfeld, celeberrima sitcom trasmessa tra il 1989 e 1998 ideata dal comico Jerry Seinfeld, è generato proceduralmente dalla combinazione di GPT-3, Stable Diffusion, DALL-E e Azure Cognitive Services, e viene renderizzato in 3D da Unity e C#. La prima stagione di Nothing, Forever si è rivelata un successo strepitoso con il suo umorismo surreale e i lampanti riferimenti allo show televisivo. Una battuta controversa scritta da GPT-3 ha però costretto il collettivo Mismatch Media a trascorrere 14 giorni di inattività, durante i quali il format ha subito modifiche sostanziose affinché incidenti simili non capitino mai più, perdendo parte dell’appeal originale.
UnlimitedSteam segue le orme del succitato progetto con uno show realizzato su Unreal Engine 5, sempre con l’aiuto di GPT-3 e Python, tra le varie tecnologie. Anche questo canale Twitch trova ispirazione in un’icona degli anni Novanta e dei primi Duemila, ovvero I Simpson, proponendo episodi della durata di 3 minuti. Le trasmissioni possono durare persino 24 ore, o due giorni interi, raggiungendo livelli di surrealismo in linea con l’umorismo della Generazione Z. Più universale e accessibile ad altre porzioni del pubblico è l’anime generato proceduralmente da alwaysbreaktime, canale meno conosciuto ma che conta ugualmente su diverse centinaia di spettatori tutto il giorno, tutti i giorni. A stupire particolarmente è l’integrazione in tempo reale di richieste da parte degli utenti, i quali possono sfruttare i punti canale Twitch per modificare alcuni aspetti dello show, tra cui la dimensione delle teste dei protagonisti.
La base degli show resta sempre GPT-3 e lo si evince dai dialoghi, spesso senza capo né coda, o dal cambiamento di soggetto e umore del tutto inaspettato. Qui nasce la risata, nella manifestazione di un senso dell’umorismo distante dal nostro; oppure, nel raggiungimento da parte dell’IA di sketch comici dalle battute banali e, normalmente, poco divertenti. Il connubio con la generazione degli ambienti 3D e dei movimenti dei personaggi su schermo contribuisce ulteriormente alla creazione di quella che si preannuncia una nuova frontiera della comicità, un’anomalia strampalata che potrebbe effettivamente radicarsi online e fare presa sui nativi digitali.
Fenomeni passeggeri, o nuove fondamenta?
Sappiamo bene, tuttavia, come gli internauti abbracciano meme appena usciti rendendoli i fenomeni del momento, e poi li abbandonano con la stessa rapidità appena cambia il trend. Il medesimo ragionamento può naturalmente valere per gli show generati dalle IA: sarà davvero così?
Il settore dell’intelligenza artificiale è diventato in men che non si dica il destinatario di investimenti importanti da parte di Microsoft, Google e persino Meta, la quale ha seguito alla stessa maniera il trend del metaverso puntandovi tutte le sue fiches. Inevitabilmente, con il trascorrere del 2023 assisteremo all’evoluzione di ChatGPT con GPT-4, all’avvento di alternative interessanti come l’IA Claude di Anthropic e alla nascita di altri spettacoli in streaming generati proceduralmente dalle IA, parallelamente al miglioramento di quelli già esistenti. L’incremento della loro qualità si vedrà nell’estetica ma, soprattutto, nei dialoghi, potenzialmente pronti a sposare il surrealismo per proporlo all’ennesima potenza, oppure a convertirsi a un realismo più elaborato cosicché chiunque possa comprenderne l’ironia.
Per il momento saranno solo i giovani, o gli amanti delle IA, ad abbracciare questa tipologia di contenuti. In un futuro più o meno distante, invece, chiunque potrebbe riuscire ad apprezzare l’intrattenimento digitale, accettando il suo avvenire proprio come nel caso della vecchia, gloriosa televisione, sempre più lontana dalle ultime generazioni. Considerate le premesse visibili da diversi mesi a questa parte, il futuro appare destinato a seguire questa strada.