C’è stato un tempo in cui ci piaceva credere nei supereroi. Un tempo in cui opere ciniche e piene di disincanto come Watchmen di Zack Snyder non andavano incontro ai gusti del pubblico, fallendo miseramente. Ora quel tempo è finito. Adesso siamo nauseati dai cinecomic, stanchi di questa moda che ha trascinato tante major dentro un abisso creativo dal quale non sembra esserci scampo. In questo clima di sfiducia nessuno ha saputo intercettare meglio questo malessere meglio di The Boys. Una serie tv brutale che alza un bel dito medio davanti al mondo supereroistico. Merito dei personaggi sopra le righe immaginati nel fumetto di Garth Ennis e di una serie tv che ha avuto un tempismo perfetto, arrivando su Prime Video subito dopo l’uscita di Avengers: Endgame. Film che sembrava davvero il canto del cigno di un genere che non ha più toccato quei fasti. In mezzo a questo “stanchezza da supereroi” un solo uomo emerge dalle nubi forte del suo sorriso lucente. Quell’uomo è Patriota. Senza dubbio il personaggio più amato e iconico di The Boys. Ma perché siamo stati folgorati da questa figura così spietata e megalomane? Proviamo a capirlo insieme.
1. Frullato pop
Partiamo dalla confezione. Partiamo dall’aspetto, che nel mondo di oggi pesa eccome. Patriota è un gran personaggio fin dal character design. Con la sua estetica che incarna il citazionismo tanto amato dalla nostra cultura pop. Come se fossimo dentro una specie di Watchmen 2.0, è lampante che Garth Ennis e Robertson nel fumetto hanno creato il perfetto mix tra Capitan America e Superman, ovvero il paladino perfetto degli Stati Uniti d’America, che nella serie a suon di sorrisi plastificati assomiglia anche a Donald Trump. Patriota gioca in modo quasi satirico con l’iconografia dei supereroi e il suo aspetto racconta già il personaggio: indossa dei muscoli finti (che sottolineano il suo essere ipocrita e costruito), porta addosso i simboli degli Stati Uniti (dalla bandiera come mantello alle aquile sulle spalle) e dispensa sorrisi preconfezionati davanti alle telecamera come fanno i politici. L’abito fa il monaco. Un monaco blasfemo che sulla sacralità degli eroi ci sputa addosso. E non solo…
2. Realismo cinico
La bellezza di Patriota è anche nella sua spietata sincerità corrosiva. Perché il personaggio ci sbatte in faccia una risposta brutale alla domanda: cosa faremmo davvero se avessimo dei superpoteri? Saremmo davvero altruisti come ci hanno sempre fatto credere Spider-Man e Superman. Forse no. E così Patriota è diventato lo specchio distorto di quello che l’essere umano potrebbe diventare davvero con troppo potere tra le mani (e anche qui la stoccata alla politica americana e non solo è lampante). Ovvero diventare egocentrico, egoista, afflitto da deliri di onnipotenza e completamente incapace di lavorare in gruppo. Figuriamoci di pensare al bene altrui. Tutto portato all’estremo e alla follia, certo, ma è incredibile che proprio grazie al essere sopra righe The Boys si conferma più attuale che mai. Perché? Perché il nostro mondo è esasperato e sopra le righe. Tutto è polarizzante e polarizzato, impregnato di disincanto e cattiveria come questa serie ha il coraggio di ricordarci. E non dimentichiamo una cosa: la lotta contro il potere e il sistema (incarnato appunto da Patriota) di Butcher e compagnia ci appassiona proprio perché prende atto di un’altra cosa verissima. Nulla unisce le persone più della rabbia e dell’indignazione verso un nemico comune.
3. Ipocrisie svelate
Altro merito di Patriota? Incarnare tutto il peggio dello star system americano. Nella serie il personaggio non è solo un eroe, ma è un prodotto, un brand, per certi versi anche una marionetta gestita da una multinazionale come la Vaught. Così grazie a lui The Boys svela tutte le ipocrisie del mondo occidentale capitalista in cui viviamo. Ecco che il politicamente corretto viene utilizzato in modo ruffiano dalle major, ecco che il pubblico viene trattato come un gregge da domare a suon di slogan, frasi fatte e finte promesse, ecco che ogni cosa diventa marketing pur di vendere qualcosa a qualcuno. A metà strada tra una star, un politico e un influencer, Patriota sotto quel sorriso delirante nasconde tutto il marcio del nostro mondo.
4. Scheggia impazzita
Ora lasciamo da parte quello che Patriota rappresenta e parliamo del peso del personaggio nella serie. Perché che sia ami o se odi The Boys, una cosa è certa: Patriota è il personaggio che più incide nello show assieme a Butcher. Un personaggio talmente ingombrante e accentratore da essere un’arma a doppio taglio. Perché da una parte col suo carisma si guadagna facilmente l’attenzione del pubblico, dall’altra alla lunga (come in parte dimostrato da questo inizio di quarta stagione) rischia di gigioneggiare troppo e far crogiolare tutta la serie sugli allori. Un po’ come fece The Walking Dead con Negan, per capirci. Nonostante questo rischio, però, Patriota è una scheggia impazzita, la mina vagante di The Boys. Un personaggio talmente fuori di testa e imprevedibile da creare negli spettatori un costante stato di tensione, perché il nostro sarebbe capace di tutto. Come ammazzare qualcuno senza un motivo solo per il gusto di farlo.
5. Un fenomeno assoluto
E chiudiamo con un pregio non da poco: la grandissima interpretazione di Anthony Starr nei panni del personaggio. Un attore che dopo tanta gavetta ha finalmente avuto modo di mostrare il suo talento versatile con un’interpretazione difficilissima. Perché, come detto, un personaggi così sopra le righe può diventare facilmente stucchevole, mentre Starr si è dimostrato un abile equilibrista. Bravissimo a rimanere sospeso tra l’esplosione e l’implosione, tra la follia delirante e il dramma intimo. E non è un caso che il suo incredibile saggio di bravura avvenga davanti a uno specchio. Quando nel tanto chiacchierato sesto episodio della terza stagione (Herogasm) la miglior scena di nudo ce la regala lui, quando ci mostra un uomo che si guarda allo specchio per quello che è veramente. Una scena da brividi che eleva Patriota grazie al talento dell’uomo che ne veste i panni.
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