Ha debuttato venerdì 27 maggio in esclusiva su Disney+, ed ha già raggiunto numeri da record per un prodotto seriale che batte bandiera Lucasfilm; ovviamente, stiamo parlando della miniserie Obi-Wan Kenobi, prodotta e co-scritta da Joby Harold e interamente diretta da Deborah Chow. A riprendere dopo 17 anni i panni di uno dei Jedi più amati della lore narrativa creata da George Lucas, è l’amato interprete scozzese Ewan McGregor.
Ambientata dieci anni dopo i tragici eventi di Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith, la miniserie Disney è stata accolta da pubblico e critica internazionale con toni contrastanti: al netto di alcune incertezze narrative e semplificazioni di sorta che sembrano ribaltare (almeno in parte) gli eventi di Episodio IV: Una nuova speranza, Obi-Wan Kenobi merita una seconda chance, nonché un’analisi più distensiva e meno prepotente. Ecco quindi tre motivi validi per non lasciarsi sfuggire la serie.
1.Il ritorno di Darth Vader
Non solo il ritorno di Ewan McGregor, anche Hayden Christensen è tornato a vestire i panni che furono di Anakin Skywalker dopo ben 17 anni dall’uscita in sala de La vendetta dei Sith. Con il suo storico ritorno nell’universo di Star Wars, l’attore porta con sé anche l’ingombrante costume di Lord Vader, alter ego dello Jedi passato inesorabilmente al Lato Oscuro. Con l’eccezione della sua comparsa in Rogue One: A Star Wars Story (non interpretato dall’attore originale), era dal 2005 che l’iconico villain non calcava in carne ed ossa il grande (e piccolo) schermo, e la sua minacciosa presenza nella miniserie di Harold e della Chow già la rende un piccolo, grande evento da non perdere per nessuna ragione. Un nuovo scontro tra il Maestro Jedi e il suo ex-allievo caduto in disgrazia sembra quindi inevitabile prima che il progetto televisivo si esaurisca con il suo sesto episodio conclusivo.
2.L’universo di Star Wars si espande vertiginosamente
Checché se ne dica, la serialità live-action ha permesso a Disney e Lucasfilm di espandere in maniera vertiginosa storie, personaggi, luoghi ed eventi che compongono la grande saga iniziata nel lontano 1977 da George Lucas. Ne sono di certo testimoni le innumerevoli serie televisive animate, la trilogia cinematografica prequel e quella sequel (non mancano all’appello, nel mezzo, libri e fumetti), fino ad arrivare ai prodotti per il piccolo schermo firmati Disney+. Non chiamatelo “riempitivo” a tutti i costi, Obi-Wan Kenobi sa essere una banco di prova perfetto per l’introduzione di personaggi collaterali come valore aggiunto, mai semplici corollari a sé stanti. In questo senso le figure dei Tre Inquisitori, interpretati rispettivamente da Moses Ingram, Rupert Friend e Sung Kang, rispecchiano canoni post-moderni di inclusività e democraticità nella scelta del colore della pelle degli interpreti, segno ulteriore che nella galassia lontana lontana di Lucas & Co. c’è sempre stato spazio per la tolleranza etnica, nonostante tutto. Un messaggio sfacciatamente politico al giorno d’oggi che a molti ha fatto storcere il naso additando la serie come troppo “politically correct”, ma che invece nell’universo fantastico di Star Wars assume un valore unico ed inedito.
3. La trilogia prequel viene rivalutata
Ci voleva la miniserie firmata Disney+ a rivalutare la trilogia prequel tutta diretta da George Lucas? A partire dal suo primo episodio La minaccia fantasma (1999), l’ambizioso progetto dietro la macchina da presa del cineasta statunitense è stato largamente vituperato da molta parte della critica internazionale e da una buona fetta di spettatori ed appassionati della saga; insomma, negli anni la trilogia prequel proseguita prima con L’attacco dei cloni (2002) e poi conclusasi dal già citato La vendetta dei Sith nel 2005, non ha goduto di grande stima. Che sia forse tempo di guardarsi indietro e di rivalutarla in parte? Con il debutto di Obi-Wan Kenobi la nostra risposta è decisamente sì, in attesa di assistere incollati al piccolo schermo di casa questa volta ad un altro, attesissimo ed epico scontro con le spade laser tra il Maestro Kenobi e il Signore Oscuro dei Sith. Una ragione in più per non perdere l’appuntamento settimanale (un nuovo episodio ogni mercoledì sulla piattaforma) dell’entusiasmante miniserie con Ewan McGregor e Hayden Christensen.