The Good Nurse, film Netflix con Jessica Chastain e Eddie Redmayne, è ispirato all’agghiacciante storia vera di Charlie Cullen, infermiere responsabile di 29 omicidi confermati e di quasi 400 non del tutto chiariti e per cui non ci sono attualmente prove schiaccianti; in poche parole, uno dei serial killer più prolifici nella storia degli Stati Uniti d’America. Tratto dal libro di Charles Graeber dallo stesso titolo pubblicato nel 2013, The Good Nurse è disponbile per tutti gli abbonati della piattaforma di streaming a partire da mercoledì 26 ottobre.
Il film originale Netflix diretto da Tobias Lindholm – di cui abbiamo parlato nella recensione di The Good Nurse – debutta sulla piattaforma di streaming a partire da oggi mercoledì 26 ottobre ed è tratto dal libro dallo stesso titolo pubblicato dal giornalista Charles Graeber. Nel cast del film due bravissimi Jessica Chastain e Eddie Redmayne, rispettivamente nei panni degli infermieri Amy Loughren e Charlie Cullen. Quest’ultimo è stato condannato nel 2006 ad undici ergastoli consecutivi per aver assassinato 29 pazienti negli ospedali in cui aveva lavorato negli anni precedenti come infermiere. Secondo le testimonianze dello stesso Cullen, l’infermiere avrebbe ucciso con dosi letali di insulina e digossina fino a quaranta pazienti, anche se successive interviste con giornalisti, psichiatri e agenti della polizia hanno scoperto una verità ben più atroce: nei suoi anni in veste di operatore santirario, Charlie Cullen sarebbe stato responsabile di quasi 400 morti sospette in vari ospedali in cui aveva lavorato. Un numero impressionante che non è mai stato confermato per mancanza di prove ma che lo renderebbe a tutti gli effetti il serial killer più prolifico di sempre in America.
La storia raccontata nel film prende il via con il punto di vista di Amy Loughren, infermiera del Somerset Medical Center a Somerville nel New Jersey. La donna, 0peratrice sanitaria single con figli a carico e con una condizione cardiaca molto delicata, fa amicizia con il nuovo collega della terapia intensiva, Charlie Cullen. Un’amicizia che con il tempo diventa sempre più stretta e confidenziale, fino a quando però Amy non si accorge che alcuni decessi misteriosi in ospedale vengono attribuiti in maniera sospettosa a Charlie; la donna è costretta a rischiare la propria incolumità e la sicurezza dei suoi figli per scoprire la verità sul suo collega. Nell’ottobre del 2003 Amy collabora con la polizia investigativa del New Jersey dopo l’ennesimo paziente morto nell’ospedale di Somerville in maniera sospetta; la donna sapeva che Charlie aveva accesso a molti farmaci e medicinali, gli stessi i cui valori nel sangue delle vittime erano molto più alti della media.
Il 31 ottobre del 2003 Cullen viene licenziato dall’ospedale dopo che le investigazioni interne avevano trovato legami con altre morti sospette in ospedali precedenti, successivamente viene posto in sorveglianza per settimane prima dell’arresto ufficiale avvenuto il 12 dicembre dello stesso anno. Due giorni dopo l’arresto, Charlie Cullen si dichiara colpevole di molti omicidi ospedalieri nei suoi sedici anni di carriera infermieristica; di questi omicidi, ne sono stati provati soltanto 29 al momento, sufficienti per il giudice per condannarlo nel marzo del 2006 a cinque ergastoli consecutivi; non potrà beneficiare della libertà condizionale fino al 2388. Quando è stato chiesto il perché dei suoi assassini, Charlie Cullen affermava che non sopportava di veder soffrire ulteriormente alcuni dei pazienti più gravi che aveva incontrato nel corso del suo lavoro pluridecennale in molti ospedali, così gli iniettava nel sangue farmaci come insulina e digossina in dosi praticamente letali. Le ricostruzioni e le testimonianze però, hanno in parte smentito le parole di Cullen: alcune delle sue vittime, non erano pazienti in fin di vita o senza speranza, bensì in via di guarigione.
Nel corso di altre sue dichiarazioni ed affermazioni e di successive investigazioni incrociate da parte del corpo di polizia, dei giornalisti e di alcuni psichiatri, si ritiene che Charlie Cullen possa aver ucciso fino a quasi 400 pazienti ospedalieri dal 1988, anno del suo primo omicidio presso il Saint Barnabas Medical Center di Livingston, fino al 2003.