Deep Cover – Attori Sotto Copertura ha un piglio esilarante per parlare di marginalità e bisogno di integrazione. Siamo più o meno dalle parti dell’Hit Man di Linklater, in quel recinto dell’assurdo che dibatte di maschere e identità mentre fagocita le compenetrazioni fra sottoboschi criminali, personalità sdoppiate e brillanti performance attoriali. Qui il carisma ha tutt’altre proporzioni, ma a conti fatti Deep Cover capitalizza i suoi spunti narrativi e funziona bene dove deve funzionare.
Ci sono tre comici d’improvvisazione, un ingaggio per un’operazione sotto copertura e un gioco d’incastri destinato a gonfiarsi fino a perdere il controllo della realtà. Nel mezzo c’è un cast nutrito di interpreti per lo più convincenti, un montaggio energico che spinge sull’azione e un umorismo tagliente che fa da cornice a una commedia efficace e piacevolmente esuberante. La sceneggiatura a quattro mani di Colin Trevorrow, Ben Ashenden, Alexander Owen e Derek Connolly condensa con buon senso tensione e alleggerimento, trovando un equilibrio esplosivo fra i generi e un ritmo effervescente che cadenza l’intero sviluppo della vicenda.
Deep Cover diverte, coinvolge e discute della necessità tutta umana di ricoprire e smantellare i propri ruoli sociali, nella speranza di sentirsi visti e di riuscire, almeno per una volta, a percepirsi parte di qualcosa di significativo. Nel farlo allude con leggerezza al precariato della condizione artistica, alle torbide trappole dell’immedesimazione interpretativa e alle inaspettate opportunità che l’esistenza è in grado di riservare. Anche in mezzo a vortici di violenza, giochi di sopravvivenza e bizzarre spirali di mirabolante simulazione.
Genere: Comedy, Action
Durata: 99 minuti
Uscita: 12 Giugno 2025 (Prime Video)
Cast: Orlando Bloom, Bryce Dallas Howard, Nick Mohammed, Sean Bean, Paddy Considine, Sonoya Mizuno, Ian McShane
Sogni infranti e identità da simulare

La prima regola dell’improvvisazione è quella di fidarsi del proprio istinto. Kat (Bryce Dallas Howard) lo sa bene, eppure il suo istinto è messo alle strette quando è chiamata a scegliere due dei suoi allievi per affiancarla nell’incarico sotto copertura propostole dal sergente Billings (Sean Bean). L’offerta è allettante: la polizia metropolitana di Londra ha bisogno di qualcuno che svolga semplici attività d’infiltrazione fra le basse leve della criminalità cittadina. Gli attori d’improvvisazione sono l’opzione migliore, d’altronde il loro pane quotidiano è la reazione immediata e spontanea ai più svariati contesti situazionali, sempre minuziosamente adattati alle timbriche della propria espressività.
Quello di Deep Cover è un trio posizionato sul confine squinternato della società, piegato dalle insicurezze e da un brutale rovescio di qualsiasi illusione di auto-realizzazione: se Kat è frustrata da una carriera sempre più flessa verso il fallimento, Marlon (Orlando Bloom) nasconde nell’ossessione per i suoi alter-ego il disperato timore di non riuscire a sfondare come attore. Hugh (Nick Mohammed), dal canto suo, è un adorabile e goffo informatico in balia della propria timidezza, vessato sul luogo di lavoro e in cerca di una collettività a cui appartenere senza sentirsi fuori posto.
Un gioco di generi per intrattenere

Deep Cover contrabbanda l’asprezza dei temi con il brio pungente di una comicità capace di incuneare questa strana umanità all’interno di una pericolante matriosca di equivoci, gag e doppi giochi dalla crescente e violenta deriva grottesca.
L’equilibrio delle parti sfugge presto di mano, sprofondando sempre più a fondo nelle viscere della malavita e trasfigurando i contorni della realtà al punto da costringere i protagonisti ad armeggiare tra competenze performative ed effettive strategie di sopravvivenza. Kat, Marlon e Hugh vengono loro malgrado travolti dalla feroce resa dei conti fra potenti gang londinesi: finiscono per essere reclutati, smascherati e ricercati tanto dai boss dell’underground criminale quanto da uno smodata coppia di poliziotti piombata accidentalmente sulle loro tracce.
Così action movie, commedia e poliziesco concorrono insieme alla miscela di un cocktail dall’intenso dosaggio adrenalinico – e tutto sommato Deep Cover va a centro, ovunque decida di deviare.
Deep Cover, non chiamatela improvvisazione

Combinare crimine organizzato e commedia non è certo cosa nuova nel mondo del cinema. Farlo bene, però, è ancora un’altra storia. Deep Cover – Attori Sotto Copertura è, innanzitutto, un abilissimo stabilizzatore dei tempi e dei toni del racconto, sempre regolare nell’alternare la spettacolarità dell’azione a rilasci comici ben allacciati al ritmo serrato di interpretazioni collettivamente efficaci.
Se sul lato malviventi Paddy Considine e Ian McShane fanno il loro senza eccedere, sul fronte comedy alcune esecuzioni primeggiano meglio di altre. Nick Mohammed e il duo comico di Ashenden e Owen (qui nelle doppie vesti di attori e sceneggiatori) portano a casa il risultato con ficcante disinvoltura, spiccando per naturalezza nelle familiari vesti da commedia. Bloom e la Howard li seguono invece a distanza, tradendo un affanno che compensano con una frizzante alchimia d’insieme. Deep Cover inanella personaggi più sfaccettati a clichés derivativi pescati dai generi di riferimento e occasionalmente revisionati nel solco di una personale (ma non più di tanto originale) firma creativa.
Falsificazioni identitarie, sogni infranti e continui cambi di personalità duellano sul palcoscenico della vita e della sua diretta rappresentazione, personificando un’attitudine che a forza di emulare finisce per forgiare surreali regimi di realtà. Dove, fra guai e deliranti imprevisti, l’idea alla base di Deep Cover ha modo di rivelarsi efficace quanto la sua capacità di espandersi armonicamente.
E non fraintendiamoci: questa non è improvvisazione.
Conclusioni
Crimine organizzato e arte d'improvvisazione giocano insieme nella nuova avvincente commedia d’azione di Prime Video. Deep Cover - Attori Sotto Copertura si aggrappa a un gioioso crescendo di equivoci e assurdità per creare un mix esplosivo, ma misurato, di azione e stravagante intrattenimento.
Pro
- Il livello di coinvolgimento è mantenuto stabile dall’inizio alla fine
- Comicità e azione sono ben bilanciate e sempre strumentali al racconto
Contro
- Alcune interpretazioni convincono meno di altre
- Ogni tanto il ritmo caotico può generare confusione
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Voto ScreenWorld