Due uomini portale sulla pelle
Il marchio delle proprie ossessioni
Uno arabo, uno cristiano. Entrambi esseri umani
Scegliere un momento storico preciso, i cui echi riverberano anche nel nostro presente è un atto di fede. Fede nella sincerità dei propri propositi, sinceri sul piano narrativo quanto puliti sul piano ideologico, ma anche fede nella potenza del medium fumetto e, soprattutto, nell’apertura mentale dei propri lettori. Sono questi i pilastri su cui fonda il telaio narrativo di Nero, saga in volumi di Sergio Bonelli Editore, in cui i fratelli Emiliano e Matteo Mammucari ci riportano ai tempi delle crociate.
È possibile raccontare la storia in un fumetto? Non solo tramite operazioni culturalmente elevate come La storia di Italia a fumetti di Enzo Biagi, ma anche con esempi come La storia dei tre Adolf o Maus, in cui realtà storica e finzione trovano una felice sintesi.
La Storia diventa storia
Nero rientra al meglio in questa identità, senza dimenticare la natura dell’editore milanese, che in passato ha già mostrato di sapere come trattare la Storia come teatro per le proprie storie, dalle piste sabbiose calcate da Tex agli eventi più articolati raccontati in La storia del West, passando per le fantastiche rivisitazioni mystèriose di un certo archeologo avventuriero.
La presenza di un’etichetta da libreria come Audace, perfetto banco di sperimentazione narrativa, consente agli autori bonelliani di muoversi nelle pagine della storia per cucire nuove avventure. Che si tratti di rinnovare un mito della casa editrice come Mister No o di reinterpretare figure amate del comics come in K-1, la collana bonelliana per le librerie si è rivelata il perfetto contesto.
Una possibilità che per i fratelli Mammucari è irresistibile, tanto che nella prefazione del primo capitolo di Nero, Così in Terra, non esitano a palesare la propria intenzione:
Se la Storia con la S maiuscola si racconta attraverso le grandi masse e le battaglie campali, gli scontri tra civiltà e fazioni contrapposte, la stoia che vi offriamo noi passa invece attraverso gli occhi di un singolo uomo, e nemmeno uno dei più virtuosi e affidabili
L’altro lato della guerra
Non potrebbe esserci dichiarazione d’intenti più evidente, che evidenza come al netto della ricerca storica ci sia la volontà di ritrarre uno spaccato umano, in cui convivano Storia, avventura e misticismo. Dato il tenore di Nero, la serie creata dai Mammucari vira maggiormente sull’aspetto religioso, reso possibile dall’aver scelto le Crociate come sfondo della vicenda, specialmente del primo arco narrativo.
Un gioco di equilibri in cui il folklore arabo trova un rispettoso utilizzo, che dona univocità a questa saga. Pur trovandoci all’interno di una guerra che vede nella religione il suo casus belli, Nero non lascia che gli schieramenti in battaglia diventino il punto di vista univoco della narrazione, soprattutto che motivazioni antiche trovino spazio in un racconto a fumetti contemporaneo.
Vorremmo illuderci che certe mentalità siano relegate ai libri di storia, ma sarebbe ipocrita pensarlo, tanto che i due autori ci tengono a chiarire la loro visione
Nero non parla di religione, non parla di guerre e non parla di culture sovrapposte. Nero parla di demoni
La Storia diventa quindi la cornice in cui si muovono questi avventurieri, anime disperate che cercando una leggenda per trovare il proprio scopo. Guerre e battaglie documentate, luoghi esotici divenuti parte del mito nelle mani dei Mammucari dei loro disegnatori si trasformano in in strumenti per esaltare la tragicità e l’umanità di questi personaggi, legati al proprio al destino e guidati dalle proprie credenze.
Jinn e maledizioni eretiche
In una sorta di ribaltamento della tradizione narrativa, a dominare la scena è il folklore arabo, che i Mammucari hanno studiato per creare una storia in cui demoni e angeli assumono connotazioni uniche. . I fratelli Mammucari, con un lavoro estenuante di ricerca e confronto con una cultura più vista con sospetto che non con interesse, hanno creato una mitologia in seno a Nero che si basa sulla valorizzazione di aspetti che vanno dal confronto col nemico cristiano alla quotidianità all’interno di un periodo di guerra.
Privi di retorica o di intenti educativi, i dialoghi di questa saga veicolano questa ricchezza di sfumature, si permettono il giusto tempo per lasciare emergere tratti dei personaggi e fornire ai lettori i corretti riferimenti per sentirsi parte di questa storia.
Il concetto di demone può essere esteso ai personaggi stessi, rappresentando i loro demoni interiori che rendono le loro vite quotidiane tormentate. Oltre a Nero e al soldato cristiano, anche Nizarita, la tenace guerriera araba, gioca un ruolo fondamentale in questa narrativa, promettendo di essere un elemento centrali della saga.
Il mondo di Nero
La bellezza di un racconto simile è trovare non solo la corretta cifra narrativa, ma anche una caratterizzazione visiva impeccabile. Il lavoro di ricerca dei Mammucari ha consentito di fornire ai disegnatori della serie una ricchezza di reference e dettagli impressionante, che ha contribuito a ricreare un mondo realistico, palpabile.
Non solo per i disegni, realizzati da un team artistico impeccabile, ma anche sul piano cromatico. Emiliano Mammucari è il rinnovatore del colore bonelliano, l’artista che ha spinto la cromia bonelliana verso nuovi orizzonti. Dalle sue esperienze in Orfani, Mammucari non ha solo maturato sempre più la sua visione, ma ha fatto scuola ad altri coloristi, come Luca Saponti e Adele Matera, che mostrano al meglio di aver compreso la sua guida.
Per Nero questo si traduce in una palette cromatica incredibile, in cui gli scenari esotici trovano una luce unica e ricca, con una varietà di colori e sfumature incredibili. Le calde tinte del deserto si alternano alle fredde notti, arrivando a una densità cromatica di grande fascino nei momenti più magici della storia.
La nuova serialità
Seguendo una nuova impostazione narrativa, Nero abbandona il classico concetto di serialità nostrana, guardando al mercato francese. Dilatazione dei tempi rispetto alla nostra consuetudine, ma anche un modo di presentare il fumetto da una diversa angolazione, con un respiro più ampio. Formati generosi che valorizzano il lavoro degli artisti, comparti redazionali che inquadrino al meglio la trama e una foliazione che divide in capitoli la saga sono una piacevole novità.
La suddivisione in archi narrativi, legati da un’orizzontalità progressiva ma non vincolante, consente ai lettori di scegliere una propria modalità di fruizione della saga, con comodi exit point o, perché no, diverse occasioni per avventurarsi in questa meravigliosa epica a fumetti.
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