Caotico. Potente. Sporco.
Un film d’azione in pieno stile orientale.

Mujina Into the Deep è una lettera ai reietti, e Inio Asano ne è pienamente consapevole. D’altronde, non è la prima volta che l’autore eleva uno di questi ultimi a protagonista della sua vicenda. Ogni sua opera è da sempre una sfida con sé stesso in primis, ogni tavola contiene una metamorfosi stilistica e concettuale che lo spinge a esplorare nuove modalità narrative. E il suo nuovissimo seinen, edito in Italia da Planet Manga, non fa alcuna eccezione. Un’opera che si presenta sin dalle prime pagine quale disturbante e avventuroso vagabondare in un futuro distopico, ma paradossalmente così vicino alla nostra realtà.

Un viaggio nel futuro che strizza l’occhio al passato, alle tradizioni e al folclore nipponico. Diamo il benvenuto all’Era dei Mujina!

L’Era dei Mujina

Ubume, Mujina into the deep © Planet Manga

Mujina è un termine giapponese che designa una creatura inumana, un demone, uno yokai. Ed è proprio così che gli sgherri dell’associazione criminale definiscono quelli come Ubume: saltano come bestie, combattono come bestie, osservano la preda come bestie.

Nella Tokyo che non si vergogna di mostrare il suo lato peggiore, la giovane mujina ha un solo obiettivo: centrare il bersaglio ed eliminarlo. Ma la sua storia si intreccia con quella di Terumi, un uomo di mezza età, proprietario di una minuscola azienda di videogiochi. Ironia della sorte, Terumi detesta i mujina. Li considera alla stregua di cani randagi, esseri abietti che non meritano di esistere.

Hanno rinunciato ai loro diritti di esseri umani quando hanno scelto di diventare dei mujina.

In un Giappone rigidamente controllato dall’Human Rights Management Center, il governo ha introdotto le Rights Cards, un sistema che regola ogni aspetto della vita dei cittadini. Una tecnologia invasiva monitora costantemente la popolazione, inviando notifiche in tempo reale sugli smartwatch per suggerire comportamenti da adottare o da evitare. Con una vigilanza costante, la libertà si svuota di senso, spingendo la società a sgretolarsi. In questo scenario distopico, dove la disperazione regna sovrana, i Mujina rappresentano un’anomalia. Individui privati di qualsiasi diritto, esclusi dal sistema, costretti a vivere ai margini, eppure liberi nel loro caos.

Sprovvisto di Rights Card, un mujina non può nemmeno camminare per strada senza il rischio di essere arrestato. Il loro unico modo di muoversi è attraverso i tetti, saltando da un edificio all’altro grazie a scarpe modificate illegalmente. Molti diventano sicari, assoldati per qualsiasi tipo di omicidio, dal regolamento di conti alle vendette più futili. E Ubume è una di loro. Una killer spietata, metodica, letale, imbattibile. O almeno così sembra.

Juno, pronta a tutto pur di ottenere vendetta

Juno, Mujina into the deep. © Planet Manga

Ragazzina in fuga dal paesino, Juno finisce nel giro della prostituzione. Ella non è una mujina, ma rischia di diventarlo a causa di una disattenzione: la Rights Card e lo smartphone vengono sequestrati dall’uomo che l’ha “accolta” a Tokyo. Il suo destino sembra segnato quando viene portata in una stanza d’hotel per incontrare il membro di una celebre band, noto per essere un grande fan delle quindicenni. Juno sta per essere violata, quando si unisce al party l’esuberante Tenko, una Mujina ribelle, diversa dai suoi simili. La giovane è un influencer che mira ad attirare l’attenzione delle nuove generazioni, mettendo in difficoltà il governo.

Giunta lì per eliminare il manager del cantante, si scontra con un’altra mujina nostra vecchia conoscenza: Ubume. Lo scontro tra le due è inevitabile e brutale, perfettamente coreografato. Nonostante l’esperienza della protagonista, Tenko riesce a sconfiggerla, infliggendole ferite gravi ma decidendo – curiosamente – di risparmiarle la vita. Sorridendo beffarda, la mujina-influencer se ne va, lasciando dietro di sé una scia purpurea.

Ubume è stata sconfitta. Il suo protetto è ridotto a un sashimi di carne umana. Tuttavia, Juno è ancora viva: la mujina prende per mano la giovane e, assieme, si dirigono in direzione di una una clinica clandestina.

Terumi, in cerca del senso della vita

Terumi, Mujina into the deep. © Planet Manga

Ed è qui che Juno e Ubume entrano a contatto con Terumi Morgan, un uomo distrutto dal lavoro e da una vita senza affetti. Dopo essere stato lasciato dalla compagna e aver perso ogni contatto con il figlioccio, Terumi è costretto ad affrontare un’altra crisi: il contagio da Re-Covid. Ed è proprio per evitare il blocco totale della sua attività, una piccola società di videogiochi, che si affida alle cure del proprietario di una clinica clandestina.

Spinto da pietà e forse dal bisogno di dare un senso alla sua vita, Terumi decide di offrire protezione a Ubume e Juno. Oltretutto, l’uomo coglie l’occasione per saperne di più sul mondo dei mujina. Il suo coinvolgimento nel super-strato bestiale di Ubume lo porterà a scoprire oscuri segreti di una società allo sbando, fuori controllo. Tuttavia, questo non lo tange: forse stavolta riuscirà a comprendere qualcosa di più circa l’assassinio del suo ex socio e amico, ucciso – secondo lui – proprio da un mujina.

Mujina: i tassi mutaforma del folklore giapponese

Mujina into the deep © Planet Manga
Da yokai.com

“I Mujina sono tassi che hanno sviluppato poteri magici e si sono trasformati in yōkai. Un tempo il termine mujina indicava comunemente i tassi, ma oggi il nome anaguma si riferisce agli esemplari ordinari, mentre mujina è usato esclusivamente per la loro forma soprannaturale.”

Nell’immaginario nipponico, i mujina sono spesso confusi con i tanuki, anch’essi noti per le loro capacità mutaforma. In alcune regioni del Giappone, i due nomi vengono addirittura scambiati, mentre in altre il termine mami viene usato per entrambi gli animali. Tuttavia, a differenza dei tanuki, noti per la loro natura giocosa, i mujina sono più schivi e prudenti. Questi ultimi, come le protagoniste della nostra storia, abitano zone montuose e si tengono lontani dagli esseri umani. Se si infiltrano nella società, lo fanno con estrema cautela per non svelare la loro vera natura.

Alcune leggende narrano che di notte – quando le strade sono deserte – i mujina si trasformino in bambini in kimono e intonino melodie malinconiche. Tuttavia, se qualcuno si avvicina, svaniscono rapidamente nell’ombra, tornando alla loro forma animale.

Fin qui, sembrerebbero demoni benevoli, no? Eppure, uno degli aspetti più inquietanti dei mujina è la loro capacità di trasformarsi in nopperabō: esseri umanoidi privi di tratti facciali. Senza-volto e senza identità. Un travestimento usato per terrorizzare i viaggiatori solitari.

Nonostante la leggenda tramandata, la correlazione tra mujina e nopperabō pare essere nata da un equivoco, un errore di Lafcadio Hearn. Lo scrittore irlandese raccolse decine e decine di storie del folklore giapponese nel suo libro Kwaidan: Stories and Studies of Strange Things (1904). Nel racconto Il mujina della strada di Akasaka, un mercante incontra una donna in lacrime lungo una strada buia. Quando cerca di aiutarla, la donna solleva il viso, rivelando un volto completamente liscio. Terrorizzato, l’uomo fugge e si rifugia da un venditore di soba, il quale, con un sorriso sinistro, si passa la mano sul viso… che svanisce nel nulla.

La strenua critica sociale di Asano

Mujina into the deep. © Planet Manga

Asano ci immerge in una Tokyo alternativa, un mondo di emarginati che vivono all’ombra dei grattacieli, nascosti sui tetti. Di notte, un guizzo d’acciaio, un colpo secco… e poi il silenzio. Portare alla luce le contraddizioni della società contemporanea è sempre stata cosa gradita ad Asano. Nel primo volume del manga, l’autore immerge il lettore nelle viscere di questa realtà disturbante. Per farlo, tratteggia un futuro distopico in cui il Governo nega i diritti basilari a esseri umani che hanno scelto – per i motivi più disparati – di seguire la via dei Mujina. Tuttavia, tale opzione li ha resi diversi, dei reietti: nient’altro che bestie, alla stregua di animali.

Il mangaka esplora il lato più oscuro della società, affrontando un marasma di tematiche: lo Stato assente, la prostituzione di minori e “senza-volto”, abusi e violenze di ogni tipo. Ad arricchire ulteriormente il tutto vi è un world building solido e inquietante, forte anche di una varietà di personaggi affascinanti il cui atteggiamento viene quasi sempre giustificato. C’è sempre una ragione dietro le decisioni prese da Ubume, Juno, Tenka e Terumi.

La piccola Juno è stata costretta a scappare e a prostituirsi, ed è pronta a tutto pur di raccogliere abbastanza denaro per rimuovere una cicatrice sul petto e vendicarsi di chi le ha inflitto tale ferita. Terumi, inizialmente presentato quale razzista senza cuore, ha in realtà un animo gentile. Egli detesta i mujina per un motivo: sospetta che uno di loro abbia ucciso il suo ex socio. La stessa Ubume sembra avere un movente, come denota il sogno col tanuki killer: ma di questo non diremo nulla di più.

Esplosione di china

Lotta tra mujina, Mujina into the deep. © Planet Manga

Un’esplosione di china squarcia le pagine di un’opera cruda. Il tratto di Asano si amalgama perfettamente alla trama, risultando sempre più raffinato e incisivo. Lo stile del mangaka rende ogni scena di combattimento frenetica, dinamica, mentre i momenti più intimi e dialogati risultano intensamente emotivi. Asano sembra accogliere il lettore, esortandolo ad immergersi nel bel mezzo della storia.

Come detto all’inizio, Mujina into the Deep è un film action in pieno stile asiatico. Un’opera che vanta combattimenti splendidamente coreografati, con inquadrature che s’allontanano e s’avvicinano all’occorrenza. Riprese dall’alto per mostrare i mujina in battaglia, dal basso per donare profondità alle tavole, espedienti registici atti a puntare il focus su dettagli che il lettore potrebbe malauguratamente perdersi.

Un’opera completa

Tenka, Mujina into the deep. © Planet Manga

Dopo Buonanotte Pun Pun, What a Wonderful World, Dead Dead Demon’s Dededededestruction, Solanin e Reiraku, non c’era certo bisogno che Asano confermasse il suo talento. E invece, il primo volume di Mujina In to the Deep si configura come un’opera monumentale, complessa, caotica. L’intreccio perfetto tra critica sociale, riflessioni esistenziali e azione, che vanta un world building solido, a tratti sin troppo familiare per un cineasta o a un letterato. Un manga che strizza l’occhio ai fan di George Orwell, ma anche agli appassionati del folklore nipponico, nonché al cinema action di Tarantino (con Kill Bill), senza mai tradire il suo personalissimo stile.

A godere della bellezza del dinamismo delle tavole, delle citazioni profonde, della storia intrigante non saranno solo i fan di vecchia data dell’autore, affezionati al suo focus sull’introspezione. Difatti, lo raccomandiamo a tutti gli appassionati di manga action, delle anti-utopie, dell’inquietudine: opere in grado di scuotere le coscienze.

Uno spietato viaggio in un futuro non troppo lontano, o la classica fantasia distopica di Asano?

Conclusioni

9.0 Caotico

Mujina Into the Deep è una lettera ai reietti, un'opera cruda e avvolgente in cui Asano fonde critica sociale, folklore nipponico e azione. Con uno stile dinamico e intenso, il mangaka trascina il lettore in un viaggio distopico nel futuro, dal forte impatto emotivo. Un'opera monumentale, complessa e caotica, che segna l'inizio dell'Era dei Mujina.

The Good
  1. Uno sguardo al futuro e uno al passato.
  2. Tratto spettacolare.
  3. Taglio cinematografico.
  4. Fusione di critica sociale, folklore nipponico e azione.
The Bad
  1. Sesso, violenza, sangue.
  2. Tematiche forti.
  • Voto ScreenWorld 9
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Napoletana, classe 92, nerd before it was cool: da sempre, da prima che fosse socialmente accettato. Dopo il diploma al Liceo Classico, una breve ma significativa tappa all'Accademia di Belle Arti mi ha aperto gli occhi sul futuro: letteratura, arte e manga, compagni di una vita ed elementi salvifici. Iscritta a Lettere Moderne, ho studiato e lavorato per poi approdare su CPOP.IT e scoprire il dietro-le-quinte del mondo dell'editoria. Dal 2025 scrivo per LaTestata e mi sono unita al team di ScreenWorld in qualità di Capo Redattrice Anime e Manga: la chiusura di un cerchio e il coronamento di un sogno.