C’era una volta, in un’epoca arcaica, un piccolo regno sepolto in una valle scolpita millenni prima. Un angolo di mondo dimenticato dal fluire del tempo, dove la terra arida restituiva a fatica i frutti della fatica contadina. Gli abitanti di questo luogo, pur stremati dalla fame, vivevano con dignitosa gratitudine, continuando a lavorare sino allo sfinimento. A guidarli c’era il giovane principe Shuna, erede a un trono di cenere, ma dotato di un animo puro e di una volontà inflessibile.

Un giorno, il destino bussò alla sua porta sotto le sembianze di un viandante morente proveniente da terre ignote. L’uomo, consumato dalla fatica, non riuscì a sopravvivere, ma – prima di spirare – rivelò a Shuna un dono e un segreto: un sacchetto contenente semi misteriosi, mai visti prima. Chicchi di luce che avrebbero potuto mettere fine alla fame del suo popolo. Il viandante parlò di una terra lontana, situata ad occidente, dove quei semi crescevano rigogliosi, ondeggiando in distese dorate. Fu così che Shuna decise di abbandonare la sicurezza del suo regno e intraprendere un viaggio epico verso l’ignoto, in cerca di salvezza.

Viaggio verso l’occidente.

Shuna no Tabi (Shuna's Journey)Copyright © 1983 Studio Ghibli All rights reserved. First published in Japan by Tokuma Shoten Co., Ltd. Contract arranged through Sylvain Coissard Agency, France
Shuna no Tabi (Shuna’s Journey)
Copyright © 1983 Studio Ghibli
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First published in Japan by Tokuma Shoten Co., Ltd.
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Questo l’incipit de Il Viaggio di Shuna, un’opera singolare nel percorso artistico di Hayao Miyazaki. Pubblicata per la prima volta in Giappone nel 1982, si tratta di un volume illustrato a colori, realizzato interamente con acquerelli dallo stesso Miyazaki, allora già noto per la sua attività di animatore, ma non ancora consacrato come maestro del cinema d’animazione. Un’opera singolare: non un manga, né un classico albo illustrato. Difatti, l’autore desiderava trasformarla in un lungometraggio animato, ma – come lui stesso rivela – il racconto risente di una struttura narrativa troppo essenziale per il grande schermo.

Pertanto, alla fine la storia trovò la sua forma ideale come libro illustrato, vedendo la luce nel 1983 grazie all’editore giapponese Tokuma Shoten. In un universo nipponico in bianco e nero, l’approccio pittorico di Miyazaki apparve già all’epoca rivoluzionario. Il maestro, difatti, affida la sua narrazione all’uso della pittura ad acquerello, in soli 24 colori, donando profondità, lentezza e delicatezza alle tavole, restituendo allo sguardo del lettore un mondo onirico, ma quasi reale.

Dolore, corruzione, speranza e amore

Il Viaggio di Shuna

“Da quando la lessi per la prima volta, più di dieci anni fa, per molto tempo ho sognato di adattare questa leggenda in un film di animazione, ma allo stato attuale delle cose dubito che in Giappone possa andare in porto un progetto così semplice e privo di fronzoli.” – H. Miyazaki, 1983

Come sappiamo, Il viaggio di Shuna è liberamente ispirato alla leggenda tibetana Il principe che divenne cane: il racconto sublima tali elementi folkloristici in una narrazione senza tempo, sfruttando il percorso di Shuna quale “cammino iniziatico” per lo stesso lettore. Il giovane lascia il suo palazzo dorato per entrare in contatto con il mondo reale, dove scopre quanto sia dura la vita al di fuori delle mura, affrontando mostri e simili solo ed esclusivamente per salvare il suo popolo. La storia riecheggia antichi archetipi mitici e spirituali, un’odissea interiore che spinge il protagonista a confrontarsi con l’umana aberrazione. Dolore, corruzione, egoismo, ma anche speranza, amore e Natura.

Potremmo considerare Il viaggio di Shuna quale opera a sé stante, intrisa però di un profondo spirito ecologista. I suoi scenari richiamano una Natura sovrana, tanto spietata quanto benevola, Madre e Matrigna, proprio come in Nausicäa. Una fiaba rurale e arcaica, ma anche moderna, il cui messaggio racchiude l’interezza della poetica ghibliana: la sopravvivenza dell’uomo dipende dal ristabilire un legame autentico con l’ambiente e dal rispetto verso ogni forma di vita.

Un’Odissea moderna

Shuna no Tabi (Shuna's Journey)Copyright © 1983 Studio Ghibli All rights reserved. First published in Japan by Tokuma Shoten Co., Ltd. Contract arranged through Sylvain Coissard Agency, France
Shuna no Tabi (Shuna’s Journey)
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L’opera, sebbene semplice nella struttura, non è affatto priva di profondità. La narrazione in terza persona, quasi da voce fuori campo, affida ai silenzi e alle immagini gran parte del racconto. I dialoghi sono ridotti al minimo, poiché Miyazaki – come abbiamo accennato in questo articolo – preferisce far parlare le immagini attraverso la forza evocativa dei suoi acquerelli, capaci di creare un’atmosfera rarefatta, poetica. Le illustrazioni del maestro investono il lettore, trasportandolo in paesaggi ampi e sconfinati, il tutto arricchito da creature fantastiche che non sembrano poi così “lontane” dall’immaginario occidentale, tutti circondati da una natura tanto splendida quanto dolorosamente crudele.

Shuna s’imbatte in villaggi semplici e abitanti dal cuore puro, ma anche in metropoli fatiscenti, covi di uomini corrotti che riducono i propri simili a merce, annientandone il valore. Esempio lampante di immoralità e corruzione è certamente la Città Murata, emblema di una civiltà decadente dove Shuna farà esperienza del lato più oscuro dell’umanità. Tuttavia, è proprio lì che il ragazzo diventa uomo, ferito dalle angherie dei trafficanti di schiavi, colpito dallo sguardo fermo di una giovane donna: Thea. Lei, simbolo di amore, speranza e umanità, sarà fondamentale per Shuna, baluardo di fiducia che gli donerà la forza di tornare a a casa dopo l’incontro con i terrificanti Esseri Divini.

Sacrificio personale e potere della Natura

Se Porco Rosso è il testamento ideologico di Miyazaki, allora Il viaggio di Shuna è un punto di riferimento fondamentale per comprendere l’universo poetico di Hayao, un’opera in grado di anticipare molte delle idee, atmosfere e sensibilità che caratterizzeranno i capolavori dello Studio Ghibli: l’armonia infranta tra uomo e Natura, ad esempio. In queste pagine si colgono chiaramente i primi tratti dei futuri protagonisti miyazakiani: il sacrificio personale di Nausicäa, la complessità interiore di Howl, la vivacità di Kiki, la purezza infantile di Mei e Satsuki.

Sotto certi aspetti, il viaggio di Shuna è simile a quello di Ashitaka (Principessa Mononoke): un cammino intrapreso non per egoismo, ma per altruismo. In tal senso, l’opera può essere considerata a tutti gli effetti l’archetipo di Nausicäa della Valle del vento, non solo per alcune analogie narrative e stilistiche, ma soprattutto per il messaggio custodito in sé. Il giovane principe Shuna si mette in cammino per salvare il proprio popolo dalla fame, pronto a sacrificarsi per la sua gente.

Dal punto di vista visivo, ogni tavola trasuda l’inconfondibile impronta di Hayao: campi aperti intrisi di luce, villaggi sospesi nel tempo, esseri ambigui e affascinanti, ambientazioni che evocano un’epoca mitica, ma al contempo incredibilmente familiare. La Natura, resa attraverso una palette di verdi, ocra e terra bruciata è – come al solito – elemento narrativo vivo e pulsante, protagonista essa stessa, in grado di proteggere, punire, incantare. Ed è qui che viene fuori tutta la maestria di Miyazaki, poiché ogni vignetta, ogni tavola è costruita con la sensibilità di un vero regista, dove il tempo narrativo si dilata per lasciare spazio alla contemplazione, al silenzio.

Un’edizione di pregio, sebbene più economica

Sulla scelta dei colori

“[…]La scelta dei colori: i 24 colori Holbein sono quelli che Hayao Miyazaki ritiene necessari e sufficienti per immortalare la sua personale idea cromatica del mondo e, al tempo stesso, sono di qualità molto media. Appena sufficiente.” – Fumettologica

In Italia l’opera è arrivata solo nel 2023 grazie a Bao Publishing, diventando subito oggetto di culto per i fan del sensei: nel 2025 è stata riproposta dal medesimo editore nella collana Aiken, in una versione “economica”, brossurata e non cartonata, ma ugualmente preziosa.

L’edizione in mano nostra, gentilmente concessa dall’editore, a nostro parere mantiene intatta la scelta creativa di Hayao Miyazaki. Più accessibile rispetto alla precedente versione cartonata, questo nuovo volume brossurato con sovracoperta si distingue comunque per l’attenzione editoriale, la stampa di qualità e la riproduzione fedele dei colori originali, basati sulla palette dei 24 colori Holbein scelti dallo stesso autore.

In breve

Shuna no Tabi (Shuna's Journey)Copyright © 1983 Studio Ghibli All rights reserved. First published in Japan by Tokuma Shoten Co., Ltd. Contract arranged through Sylvain Coissard Agency, France
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Il viaggio di Shuna non è soltanto una favola epica, ma un piccolo scrigno che custodisce i temi fondanti della poetica di Hayao Miyazaki: il legame profondo con la natura, il sacrificio come atto di amore e speranza, il coraggio di trasformarsi e cercare un equilibrio in un mondo in continuo mutamento. Questa preziosa pubblicazione ci offre l’opportunità di riscoprire l’essenza più autentica del maestro, aprendo una “peculiare” finestra sulla sua visione artistica, sulla sua sensibilità verso l’umanità e sull’eccezionale capacità di dar vita a mondi tanto magici quanto credibili.

Illustrato con la forza e la delicatezza che da sempre contraddistinguono il suo lavoro, Il viaggio di Shuna anticipa atmosfere e tematiche che ritroveremo nei futuri capolavori dello Studio Ghibli, dimostrando come, già prima della nascita dello Studio, Miyazaki fosse in grado di delineare un universo narrativo coerente, limpido ed evocativo. È un racconto epico e intimo al tempo stesso, un piccolo grande gioiello che incanta, commuove e ispira, testimoniando la straordinaria profondità di un autore capace di parlare al cuore di generazioni di lettori e spettatori in tutto il mondo.

Conclusioni

8.5 Epico

In questo racconto illustrato si ritrovano già tutti i temi cardine del suo immaginario: il rispetto per la natura, la forza del sogno, la lotta per l’equilibrio e la trasformazione interiore. Con immagini poetiche e un linguaggio visivo potente, l’opera anticipa la poetica dello Studio Ghibli. È cinema su carta, una storia semplice ma intensa, che conferma la visione chiara e ispirata di un autore capace di parlare al cuore di ogni generazione.

The Good
  1. Poetico ed evocativo
  2. Illustrazione ad acquerello
  3. Racconto intenso
The Bad
  1. L'epilogo avrebbe
  • Voto ScreenWorld 8.5
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Napoletana, classe 92, nerd before it was cool: da sempre, da prima che fosse socialmente accettato. Dopo il diploma al Liceo Classico, una breve ma significativa tappa all'Accademia di Belle Arti mi ha aperto gli occhi sul futuro: letteratura, arte e manga, compagni di una vita ed elementi salvifici. Iscritta a Lettere Moderne, ho studiato e lavorato per poi approdare su CPOP.IT e scoprire il dietro-le-quinte del mondo dell'editoria. Dal 2025 scrivo per LaTestata e mi sono unita al team di ScreenWorld in qualità di Capo Redattrice Anime e Manga: la chiusura di un cerchio e il coronamento di un sogno.