Immagina di essere un mangaka di successo e, all’improvviso, ritrovarti in un corpo che non è il tuo, spogliato della fama e della gloria che hai duramente conquistato negli anni. Hai due alternative dinanzi a te: arrenderti ad una vita di stenti, rinunciando al tuo sogno, o ripartire da zero e combattere contro tutto e tutti, persino te stesso. Questo l’incipit de Il Drago e il Camaleonte, shounen di Ryō Ishiyama (noto per aver scritto One Piece – Episode A) edito J-POP Manga, un’opera che esplora il mondo del manga con ironia e audacia, ragionando sul valore dell’arte e sul concetto di “fortuna” in ambito lavorativo.

Davvero i mangaka più bravi sono gli unici a ricevere un riconoscimento? Realmente l’editoria premia chi se lo merita? O, talvolta, è solo questione di fortuna?

La storia delineata da Ishiyama non si limita a raccontare una lotta tra chi cerca di distinguersi in un’industria editoriale spietata e chi, invece, si limita ad emulare gli altri. Il drago e il camaleonte è un titolo che celebra la bellezza e la purezza della vera arte, mostrando come la passione possa trasformare anche il cammino più arduo in un viaggio di ri-formazione!

Due mangaka agli antipodi: chi fa arte per sé e chi agogna la fama

Il drago e il camaleonte, J-POP Manga

Non lo sai? Più il vento soffia loro contro, più i draghi volano in alto!

Garyo Hanagami è un artista che ha forgiato la sua carriera su migliaia di fallimenti, superati con determinazione e passione. Il suo manga, Dragon Land, è un successo consolidato, e il suo nome è ormai sinonimo di talento e perseveranza. Nonostante ciò, Hanagami mantiene un atteggiamento spensierato, ispirando i suoi assistenti e affrontando ogni sfida con un sorriso. Dall’altro lato, l’emergente Shinobu Miyama è già noto a tutti come “il camaleonte”, capace di imitare lo stile di qualsiasi autore senza destare sospetti.

Tuttavia, questa abilità lo ha condannato a un’esistenza precaria, tra redazioni che lo scartano e colleghi che lo evitano. Il suo talento non gli ha portato il successo che desiderava, ma solo un profondo senso di inferiorità, tramutatosi col tempo in rabbia e arroganza. Una ferita che stenta a rimarginarsi. Quando il giovane incontra Hanagami, il suo disprezzo per chi ritiene privilegiato è più che evidente, e non intende celarlo. Tuttavia, il divario tra i due si assottiglia in un lampo quando una caduta accidentale cambierà tutto: sensei e kohai si ritrovano nei corpi l’uno dell’altro.

Hanagami, inizialmente confuso ma determinato, tenta il tutto per tutto per trovare una soluzione, ma si scontra con la caccia all’oro di Miyama, poiché quest’ultimo vede nella situazione un’opportunità irripetibile: vivere con il prestigio di un maestro affermato senza dover lottare per guadagnarselo. La tensione tra i due si trasforma così in una battaglia silenziosa a colpi di chine. Eppure, mentre Miyama vede in Hanagami il nemico da sconfiggere, lo stesso non si può dire del maestro: Garyo accoglierà questo inconveniente come un’occasione per superare sé stesso, il vero autore di Dragon Land. Il momento ideale per mettersi in discussione e migliorarsi.

La vita di un mangaka: un percorso di sacrificio

Il drago e il camaleonte, J-POP Manga

Miyama, ora nel corpo di Hanagami, scopre che il successo non è solo una questione di fama. Lavorare senza sosta, affrontare le scadenze, gestire la pressione delle aspettative: tutto questo fa parte della realtà di un mangaka di successo. Al contrario, Hanagami, nel corpo di Miyama, si ritrova a dover scalare nuovamente la vetta partendo da zero. Ma il vero valore di un artista non sta nella sua posizione, bensì nella sua capacità di creare qualcosa di straordinario, e il sensei ne è consapevole. Arte chiama arte.

In tal senso, il manga di Ishiyama ci tele-trasporta dietro le quinte del mondo dell’editoria giapponese, mostrandoci la dura trafila degli emergenti. Giovani artisti costretti ad affrontare continui rifiuti, sacrificare il proprio tempo libero e accettare condizioni di lavoro estenuanti. D’altronde, essere un mangaka è un’esperienza totalizzante, richiede assoluta dedizione al proprio lavoro, e lo provano le improvvise e inaspettate pause nelle pubblicazioni, nonché le scomparse di artisti anche in giovane età. Negli ultimi anni, alcuni autori hanno contribuito a svelare le difficoltà di questa professione, rivelando ritmi di lavoro estenuanti, privazione del sonno e aspettative insostenibili sia da parte degli editori che del pubblico.

Nelle situazioni più estreme, pranzi saltati e abuso di alcol arricchiscono giornate lavorative talvolta di 20 ore, trascorse a preparare bozze, rifinire disegni, schiacciati dalla pressione. Non vi è possibilità di rinviare scadenze, pertanto i mangaka sono costretti a nottate in ufficio, supportati da assistenti sottopagati. Gli errori non sono contemplati, la competizione è feroce e solo in pochi riescono a emergere. Tuttavia, chi sopravvive in questo ambiente lo fa per un’unica ragione: la passione per le storie e il desiderio di trasmettere emozioni.

Hanagami incarna lo spirito del vero artista: nonostante le difficoltà e la sua attuale scomoda posizione, non smette mai di creare. Egli continua a disegnare e a lottare per il proprio posto nel mondo e la sua determinazione ispira non solo i personaggi del racconto, ma anche noi lettori.

Karoshi: la morte è l’epilogo di una vita di sacrifici

Il drago e il camaleonte, J-POP Manga

Questo sistema tossico ha causato numerosi problemi di salute ai mangaka, alcuni dei quali documentati in opere autobiografiche come Diario della mia scomparsa di Azuma Hideo. Uno dei casi più noti è quello del compianto Kentarō Miura, padre di Berserk, morto a causa di una dissezione aortica dopo anni di ritmi di lavoro estremi. Ma non è l’unico: Takehiko Inoue è stato vittima di un esaurimento nervoso, Yoshihiro Togashi soffre di gravi problemi alla schiena, mentre Hideo Azuma è caduto in una profonda depressione (e alcolismo). Tetsuo Hara, Eiichiro Oda e altri autori hanno raccontato di turni massacranti con appena 3-4 ore di sonno a notte.

Il Giappone ha coniato il termine Karoshi per indicare la morte da superlavoro, un fenomeno tristemente nato nel dopoguerra. È bene ricordare che la cultura giapponese si fonda su pilastri e valori profondamente radicati quali l’orgoglio, il sacrificio e la concezione della felicità come risultato di una intensa produttività. Il lavoro non è solo un mezzo per vivere: la pressione sociale e la necessità di eccellere sono diventate un’ossessione per i giapponesi, spesso a discapito della salute fisica e mentale.

I lavoratori giapponesi si trovano intrappolati in un sistema che li premia economicamente, ma al tempo stesso li schiaccia: se gli stipendi sono elevati, lo sono altrettanto i costi della vita. Fortunatamente, negli ultimi anni il tema è diventato di dominio pubblico, spingendo le case editrici a valutare una maggiore tutela per gli artisti.

Come si diventa mangaka?

Il drago e il camaleonte, J-POP Manga

Come descritto anche da Ishiyama e accennato in precedenza, spesso il processo per diventare mangaka è complesso. Un emergente ha un’idea e realizza quel che viene definito Name, un vero e proprio storyboard con linee e bozze dei personaggi e delle ambientazioni. In un secondo momento, presenta il name all’editor o a una casa editrice, che o gli riconsegneranno il progetto con eventuali correzioni o lo scarteranno.

Solo a questo punto l’emergente può dedicarsi al disegno e alla stesura vera e propria della sua opera. In caso di risposta positiva da parte dell’editor e della rivista, si procederà alla pubblicazione di un one-shot. Se l’indice di gradimento è elevato, sarà l’editore a proporre all’emergente mangaka la serializzazione dell’opera. In tal caso, l’autore spesso si circonda di tre o più assistenti al fine di portare a termine l’impegno (settimanale o mensile), occupandosi – solitamente – dei protagonisti, mentre i kohai si dividono i compiti. C’è chi inchiostra, chi realizza i fondali, chi i personaggi secondari. Sarà compito della rivista, poi, inserire i testi pre-pubblicazone.

Il drago nella cultura giapponese

Il drago e il camaleonte, J-POP Manga

Il titolo del manga, oltretutto, non è casuale. Il drago, simbolo di saggezza e potenza spirituale nella cultura giapponese, rappresenta perfettamente Hanagami: un artista che non si arrende, che si adatta alle sfide con forza e determinazione per perseguire il suo obiettivo, tornare ad essere considerato immortale. Al contrario, il camaleonte è un animale che cambia aspetto per sopravvivere, proprio come Miyama, capace di adattarsi ma incapace di trovare una sua identità. La storia diventa così una metafora sulla crescita artistica e personale, una riflessione su cosa significhi davvero essere un autore, un artista, una fucina di idee.

Equilibrio: un inno alla creatività

Il drago e il camaleonte, J-POP Manga

Il drago e il camaleonte non si limita, dunque, a raccontare la storia di un emergente mangaka e delle sue rinunce e sacrifici. È un racconto di scambio di parti, ma anche un’opera che punta il focus sulla vera arte: quella che trabocca di dedizione e passione, quella che ti spinge a dare il massimo, quella che emoziona autore e lettore. Ishiyama, che qui veste i panni di sceneggiatore e illustratore, ha dato vita a uno shounen contemporaneo, forte di un tratto piuttosto moderno che dona ai personaggi espressività.

L’autore restituisce al lettore tavole potenti e dinamiche, enfatizzando talune scene con splash page d’impatto, spesso raffiguranti il duo protagonista-antagonista nella sua forma più vera, in una lotta senza pari. Ad arricchire il tutto vi è, poi, una narrazione avvincente, segno di un autore che ha già fatto breccia nei cuori dei lettori con One Piece – Episode A. Ishiyama trova un equilibrio, alternando scene leggere al dramma, senza mai risultare pedante o noioso.

Non un capolavoro, ma certamente un manga da tenere d’occhio: un inno alla creatività e all’amore per l’arte. Un manga che consigliamo agli appassionati del medium e ai fan di Bakuman (Ohba e Obata) o Così parlò Rohan Kishibe (spin-off de Le bizzarre avventure di Jojo di Araki).

Il drago e il camaleonte, J-POP Manga

Fonti consultate: I casi di morte per troppo lavoro: Karoshi e Karojisatsu; Non è stress e nemmeno burnout è karōshi ed è la sindrome (pericolosa) da troppo lavoro.

Conclusioni

7.5 Rivelazione

Il drago e il camaleonte non si limita, dunque, a raccontare la storia di un emergente mangaka e delle sue rinunce e sacrifici. È un racconto di scambio di parti, ma anche un’opera che punta il focus sulla vera arte: quella che trabocca di dedizione e passione, quella che ti spinge a dare il massimo, quella che emoziona autore e lettore. Ishiyama, che qui veste i panni di sceneggiatore e illustratore, ha dato vita a uno shounen contemporaneo, forte di un tratto piuttosto moderno che dona ai personaggi una forte espressività.

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Napoletana, classe 92, nerd before it was cool: da sempre, da prima che fosse socialmente accettato. Dopo il diploma al Liceo Classico, una breve ma significativa tappa all'Accademia di Belle Arti mi ha aperto gli occhi sul futuro: letteratura, arte e manga, compagni di una vita ed elementi salvifici. Iscritta a Lettere Moderne, ho studiato e lavorato per poi approdare su CPOP.IT e scoprire il dietro-le-quinte del mondo dell'editoria. Dal 2025 scrivo per LaTestata e mi sono unita al team di ScreenWorld in qualità di Capo Redattrice Anime e Manga: la chiusura di un cerchio e il coronamento di un sogno.