Non posso farcela, Alfred
Quando un affranto Bruce Wayne pronuncia queste parole, il peso della tuta di Batman sembra schiacciare il miliardario vigilante di Gotham. Questo momento di umana fragilità stride con l’idea che si ha del Cavaliere Oscuro, granitico nella sua crociata senza fine per le strade violente della metropoli che ha giurato di proteggere. Eppure, quando in Batman Confidential compare questa tavola, non possiamo fare a meno di percepire una straziante umanità dietro questa sua inconsueta fragilità.
Forse perché Batman Confidential non ci porta nella vita di un Batman rodato e padrone delle strade di Gotham, ma lo ritrae nei primi istanti della sua missione personale. Non una prima volta, considerato come il mito del Crociato di Gotham sia ricco di racconti delle sue prime imprese, come ci ricordano Batman: Anno Uno o Il Lungo Halloween. Le origini del mito, se vogliamo, i primi passi di un vigilante che ancora sta cercando di capire quale sia la sua reale capacità, come debba muoversi nella violenta e spietata Gotham che ha giurato di ripulire.
A segnare il racconto degli inizi della missione del Cavaliere Oscuro è stato soprattutto Legends of The Dark Knight, in cui i primi mesi di attività di Bruce Wayne come vigilante sono intrecciati al racconto della sua preparazione, maturata durante un viaggio intorno al mondo in cerca dei migliori maestri e sensei. Ciclo considerato ancora oggi una delle migliori rappresentazioni del cuore del Pipistrello, a cui Batman Confidential si ispira, trovando al contempo una propria personalità.
Un nuovo inizio

Bruce Wayne è divenuto Batman da poco più di un anno. Animato dalla volontà di vendicare la morte dei genitori e ripulire Gotham, il miliardario, sostenuto dal fedele maggiordomo Alfred, sta muovendo i primi passi nella sua lotta contro il crimine dilagante della metropoli, ma il suo apporto alla lotta contro la criminalità è ancora lungi dall’essere di impatto
“Come posso fare la differenza in questa città se non faccio altro che pulire le macchie di sangue?”
La sua disperata ostinazione, seme da cui germoglierà l’infinita crociata del Cavaliere Oscuro, viene osteggiata da Alfred, che vorrebbe una vita differente per lui. Se da un lato lo supporta in questa sua ossessione, dall’altro cerca di spingere Wayne verso un differente percorso salvifico per la città, portando ad esempio l’opera paterna.
Ma Bruce Wayne oramai vede sempre più il Pipistrello come io autentico, relegando sempre più la sua figura sociale come utile maschera. Veste che gli consente prima di scontrarsi con Lex Luthor, per una commessa militare che il geniale villain cerca di trasformare un colpo di stato militare (Regole d’Ingaggio), e in seguito di avvicinarsi all’affascinante Lorna Shore (Amanti e Folli).
L’anima del primo Batman

Batman Confidential non è una storia delle origini tradizionale. Non si punta a mettere su pagina il momento in cui Wayne viene segnato dalla morte dei genitori, bensì a mostrare i momenti salienti delle sue prime esperienze come vigilante.
In tal senso, il confidential del titolo assume una valenza essenziale. Per una persona la cui doppia identità è un segreto da custodire gelosamente, la riservatezza è all’ordine del giorno, ma è il concetto stesso di segreto per pochi che anima questa serie.
La sincerità con cui le didascalie raccolgono il flusso di coscienza di Wayne è uno dei ritratti intimi più intriganti della figura del Crociato di Gotham. Non tanto per come viene trasmesso il suo modo di vedere la sua città, la sua lotta contro il crimine, ma nel ritratto che ci viene dell’uomo sotto la maschera. Dubbi, incertezze e fallimenti iniziali che minano la sua sicurezza, stupendo il lettore che ha modo di vedere un’icona del fumetto da un punto di vista inusuale.
Regole d’ingaggio

Con Regole d’ingaggio, Andy Diggle si concentra maggiormente sulla pressione accusata da Wayne, apparentemente incapace di gestire il peso della sua responsabilità di vigilante e quello di capitano d’industria. Lo scontro con la LexCorp di Luthor per un’importante commessa militare spinge al limite il miliardario,
Un avvio che mantiene un piglio decisamente più vicino ad altre storie dei primi giorni da vigilante di Wayne, legandolo soprattutto al suo ruolo di Crociato di Gotham e di magnate industriale. La rivalità con Luthor, qui reso un criminale geniale ma in alcuni tratti quasi acerbo, è sdoppiata, dando vigore sia alla lotta economica che, in seguito, al più dinamico scontro supereroico.
Specialmente in questo secondo aspetto risulta poco evidente la difficoltà dei primi passi di Batman, che appare invece già troppo sicuro nel suo ruolo. Dopo un’iniziale debacle che sembra più un evento necessario per avviare la narrazione, il Cavaliere Oscuro si mostra sin troppo rapidamente sicuro e vincente nel suo scontro con Luthor, che lo sconfigge in modo truffaldino sul piano economico, venendo invece sbaragliato come criminale.
Diggle ha la fortuna di essere affiancato da Whilce Portacio, che interpreta magnificamente il Cavaliere Oscuro. Portacio enfatizza anatomie ed espressioni, la gestualità de suoi personaggi è ricercata per massimizzare le sensazioni e dare ancora più vigore ai dialoghi, giocando in modo arguto con la tavola. Una gabbia libera in cui non mancano inserti rapidi, che costruiscono sequenze narrative suggestive e funzionali alla presenza di grandi colpi di scena, animata da un tratto che aspetta di esplodere nella sua pienezza nelle scene di azione.
Amanti e folli

Non può esistere Batman senza Joker, un assioma che viene affidato a Michael Green, che si ritrova a gestire un altro tratto essenziale del personaggio: sacrificare la propria vita personale. Amanti e folli, infatti, è tanto origin story del Clown del Crimine quanto momento catartico per Bruce Wayne, che dopo essersi concesso la possibilità di avere un amore ‘normale’, scopre quanto la sua doppia vita sia avulsa da questa chance.
Green scava nei dubbi di Wayne con intensità, cerca il suo senso di inadeguatezza, il suo timore di non fare abbastanza per onorare la propria crociata, intrecciandolo alla flebile speranza di poter comunque godere di una vita normale. L’amore per Lorna Shore sembra rispondere a questa esigenza, ma la comparsa di un criminale incarnazione di una folle anarchia sconvolge ogni aspetto della vita di Batman.
“Quando ho iniziato la mia missione, pensavo che avrei affrontato uomo mostruosi. Non immaginavo che mi sarei scontrato con dei veri mostri. Demoni. […] Non posso farcela.”
La vera relazione di Batman, infine, non è quella con Lorna, che si conclude dando vita a un assioma dell’esistenza di Wayne, bensì con Joker, ricreando quel fil rouge che unisce le due facce di una medesima medaglia, perché l’uno crea l’altro, a ben vedere. Greene ne è consapevole, racconta l’inizio di questa eterna dicotomia nei pensieri di Batman, imprigionati nelle didascalie, contrapponendoli ai deliranti sproloqui del folle pagliaccio.
Un racconto greve e tagliente, che trova nel tratto spigoloso di Dave Cowan un’interpretazione vivida, sporca. Se la trama è impietosa e violenta, la mano di Cowan non è da meno, tratteggia fisionomie ricche e dall’aspetto vissuto, con ombre non realistiche ma emotivamente suggestive. La violenza fisica risulta accentuata, con muscoli e nervi tesi allo spasmo, corpi all’estremo per contrapporsi a follia e disperazione.
Conclusioni
Batman Confidential non è una storia delle origini tradizionale. Non si punta a mettere su pagina il momento in cui Wayne viene segnato dalla morte dei genitori, bensì a mostrare i momenti salienti delle sue prime esperienze come vigilante.
Pro
- Nuove origini per nuovi lettori
- Batman risulta incredibilmente umano
- Ottimo starting point per chi si avvicina al Cavaliere Oscuro
Contro
- Potrebbe scontentare i fan irriducibili del Crociato di Gotham
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Voto ScreenWorld