Per chiunque sia un amante del fantasy il nome di Neil Gaiman è qualcosa di associabile quasi al sacro. Difficile nuotare nel genere – che sia tra i romanzi o tra i fumetti – e non imbattersi nel nome dello scrittore inglese, che nel corso della sua lunga carriera ha dato ai lettori numerosi capolavori, come Sandman.
Diventato una serie tv per Netflix e appena rinnovato per una seconda stagione, Sandman è una delle opere più ricche e profonde di Gaiman, ma allo stesso tempo non rappresenta che una minima parte della produzione dello scrittore, che non si è mai limitato a stare dentro le rigide etichette di mercato.
Dal momento che l’attesa per la seconda stagione di Sandman rischia di essere lunga e che i volumi che compongono la saga letteraria sono limitati e prima o poi finiranno, ecco una lista di cinque libri di Neil Gaiman da leggere nell’attesa. Titoli che, in fin dei conti, meritano di essere letti a prescindere.
1. L’oceano in fondo al sentiero
Vincitore del British National Book Award nel 2013, L’oceano in fondo al sentiero inizia quando un uomo senza nome è costretto a tornare nella sua città natale per partecipare a un funerale.
Gli anni si sono accumulati sulle spalle dello sconosciuto e allo stesso modo hanno lasciato segni sulle strade e sulle case. In questo teatro di ricordi e tracce ormai impolverate, il protagonista si trova a dover affrontare il suo passato, riportando a galla memorie piene di minacce e paure.
L’oceano in fondo al sentiero è un romanzo che porta in scena l’adolescenza, con tutte le sue contraddizioni e le sue svolte improvvise. Neil Gaiman riesce a mettere insieme una scrittura capace di rimandare il senso di delicatezza di un ragazzino alla scoperta del mondo, ma anche il terrore di ciò che si nasconde in quell’oscurità che molto spesso non vive solo al di fuori dell’umano, ma vi si annida dentro.
2. American Gods
A dispetto di una serie televisiva troppo carica di informazioni, caotica nel suo terzo atto, che ha condotto a una cancellazione inevitabile, American Gods è un libro che racchiude a pieno l’idea che Gaiman ha del fantasy.
Non solo – o non tanto – un tipo di racconto che scivola nel favolistico, miscelando un contesto urbano con qualcosa di stra-ordinario, ma soprattutto il recupero di vecchi miti e tradizioni, che affondano le radici nella Storia stessa, al punto da portare sulla pagina il paradosso di creare ciò che è impossibile partendo da ciò che un tempo si considerava certezza.
La storia è quella di Shadow, un uomo che dopo essere uscito di prigione, viene contattato da un misterioso uomo d’affari, Wednesday, che sembra avere un compito molto particolare per lui.
La trama di American Gods è di quelle che vanno scoperte con lentezza, che si devono presentare all’occhio del lettore con il ritmo pensato dallo stesso Gaiman, come un puzzle. La scrittura, in questo caso, è molto densa, piena di riferimenti e omaggi. Non è una lettura da affrontare a cuor leggero, né con la mente pronta a divagare.
3. Stardust
Insieme a Coraline, Stardust è forse uno dei titoli più famosi della produzione di Neil Gaiman, grazie alla pellicola che vede tra i protagonisti Charlie Cox e Claire Danes.
La storia è quella di un mondo in cui un villaggio rurale inglese, chiamato Wall, è separato da un muro di pietra da un paese in cui la magia esiste ed è più potente che mai.
Protagonista della storia è Tristan, un ragazzo che, nel tentativo di mantenere una promessa per vincere un cuore che egli desidera, decide di andare a raccogliere una stella caduta. Ma ad attenderlo non c’è la polvere di stelle che si aspettava, ma una ragazza di nome Yvaine, che è stata strappata dal cielo per cadere tra gli umani.
Il libro di Neil Gaiman presenta molte differenze rispetto al film diretto da Matthew Vaughn, perciò se siete tra coloro che si rifiutano di leggere un libro dopo aver visto la trasposizione, assumendo che ormai “sanno come va a finire la storia”, Stardust è la riprova che libri e film sono davvero linguaggi diversi.
4. NessunDove
Forse il libro più bello e completo di Neil Gaiman, quello che riesce a far funzionare sia il bisogno di un world building ricco di richiami a religione e filosofia, sia la necessità di una narrativa fantastica, pensata per intrattenere oltre i confini della quotidianità.
La storia è quella di Richard, un uomo pressoché comune che, un giorno, grazie all’incontro con una misteriosa ragazza di nome Porta viene trascinato in un sottosopra roboante e misterioso, che serpeggia sotto Londra, tra fogne e labirinti, tra topi e angeli.
Un romanzo che è un vero e proprio viaggio alla scoperta di ciò che non è canonico, di ciò che non è standard e che, proprio per questo, affascina e rapisce.
5. Questa non è la mia faccia
Ultimo libro di questo brevissimo prontuario sulla grandiosa produzione di Gaiman è Questa non è la mia faccia. Non si tratta di un romanzo, ma bensì un’opera di non fiction, una raccolta di articoli e saggi che Neil Gaiman ha scritto nel corso della sua carriera, parlando di libri, del genere fantasy, ma anche di cinema e di tutto ciò che ha nutrito la sua immaginazione.
Il volume, edito Mondadori, è una raccolta da affrontare con la matita tra le dita, pronta a sottolineare frasi in cui è facile riconoscersi. Neil Gaiman parla non dall’alto di una cattedra che i suoi successi avrebbero reso plausibile: si siede, invece, a terra con il lettore, riconoscendosi come suo eguale.
E in questa conversazione costante e sentita, Neil Gaiman si mette a nudo, racconta da dove viene la sua arte, il suo bisogno di scrivere. Si confessa agli occhi dei suoi lettori, spiegando perché ha deciso di raccontare storie, invece che dedicarsi al mondo del giornalismo. “Volevo la libertà di inventarmi le cose” scrive Gaiman in questa raccolta imperdibile. Poi continua: “A volte le storie servono ad affrontare il veleno del mondo in modo da riuscire a sopravvivere“. Imperdibile. Davvero.