Quanti e quali sono stati i personaggi femminili protagonisti della letteratura poliziesca, gialla o crime? La domanda è particolarmente attuale visto, soprattutto, come negli ultimi amni è cambiato l’andamento di questo tipo di narrazione. Da sempre terreno di gioco esclusivo di un modello maschile dedito all’avventura e all’uso indiscriminato d’intuito con una buona dose d’intelletto, ora sembra essersi reso conto del potenziale femminile.
A dimostrarlo è una letteratura di genere con al centro delle protagoniste volitive, sensibili e disposte al rischio. A questo, poi, si aggiunge anche la capacità di vestire ruoli maschili senza per questo rinunciare alla loro effettiva essenza. Un esempio piuttosto esplicito, ad esempio, è rappresentato da Lolita Lobosco. Nata dalla fantasia e dalla penna di Gabriella Genesi, questo personaggio si è fatto strada nell’immaginario poliziesco grazie ad un ciclo interamente dedicato ed iniziato con La circonferenza delle arance nel 2010.
Dalla pagina allo schermo, poi, il passo non è stato così lungo. Ed ecco che questo Vice Questore, omologo al femminile di Montalbano dal quale trae ispirazione, ottiene la prima serata su Rai 1 con una serie tv. Le indagini di Lolita Lobosco conquistano il pubblico tanto da meritare una seconda stagione, iniziata l’8 gennaio. Questo successo, però, non è arrivato per caso.
Dal punto di vista dell’immaginario collettivo, infatti, è stato costruito un passo alla volta da tutte le protagoniste che sono venute prima di lei. Per comprendere, dunque, il ruolo femminile all’interno di un certo tipo di letteratura, proviamo a conoscere più da vicino alcune delle donne detective che hanno cambiato e arricchito il corso del racconto giallo.
1. Miss Marple, la detective di St. Mary Mead
Quando si parla di personaggi femminili coinvolti nelle indagini di un delitto o propense a smascherare un assassino, non è possibile evitare di parlare di Miss Marple. Nata dalla mente della signora del giallo Agatha Christie, fa da controcanto al sofisticato e vagamente stizzoso Hercule Poirot. La sua prima apparizione risale al 1930 con il romanzo Miss Marple e i tredici problemi. Fin dalle prime pagine viene descritta come una tranquilla signora di campagna, amante del giardino e dei semplici svaghi tipici di St. Mary Mead, una località sperduta nel cuore dell’Inghilterra.
La Christie la descrive in questo modo: “Un vestito di broccato nero, molto schiacciato intorno alla vita. Un pizzo Mechlin era posto a fiocco sulla parte anteriore del corpetto. Indossava guanti di pizzo nero e una cuffia di pizzo nero sormontato da masse ammucchiate di capelli di color neve. Stava lavorando a maglia – qualcosa di bianco, morbido e lanoso. Aveva occhi azzurri benigni e gentili.”
Un’immagine che ci riporta immediatamente all’interpretazione di Geraldine McEwan, l’ultima di una lunga serie di attrici che hanno dato il volto a questa quieta “little old lady” in una serie tv a lei dedicata in perfetto stile british. Attenzione, però, il fascino di Miss Marple risiede proprio nella sottile intelligenza e nell’acume spesso nascosto sotto un aspetto pacato. Perché se Poirot è un investigatore per professione, Jane Marple lo è per attitudine naturale. Tra le sue maggiori doti, infatti, c’è la curiosità ed una capacità di comprendere la natura umana che le permettono di vedere ciò che gli altri non notano.
2. Kay Scarpetta, un medico legale con un talento per il delitto
Con un salto temporale di cui solo la letteratura può essere capace, lasciamo l’Inghilterra dei primi anni trenta del novecento, per arrivare negli Stati Uniti del 1990. Anche in questo caso a guadagnare la ribalta sono due donne: Patricia Cornwel, la scrittrice, e Kay Scarpetta, la sua creatura. Tutto ha inizio con il romanzo Postmortem, grazie al quale il personaggio dell’anatomo patologa entra nell’immaginario della letteratura crime. In questo caso, infatti, ci si trova a confronto con una narrazione più moderna ed estrema rispetto alla struttura classica del giallo. A dare un peso diverso all’insieme, infatti, è la presenza di varie serial killer che, nel migliore dei casi, minacciano l’incolumità di Scarpetta.
Ma chi è esattamente Kay? Sembra che derivi da una famiglia di origini italiane. Un nucleo bizzarro, attento ad imparentarsi solo con altri italiani per mantenere pulita la stirpe. Stranezze di chi vive a Miami a parte, però, Kay Scarpetta mostra immediatamente una propensione per lo studio e l’impegno. Si laurea in anatomo-patologia e giurisprudenza per poi accettare il ruolo di medico legale a Richmond. Ed è proprio in Virginia che la sua vita cambia nettamente.
E non tanto per la relazione con Benton Wesley, capo dell’unità di scienze comportamentali ed esperto nel delineare i profili psicologici di pericolosi serial-killer per l’FBI. A dare una direzione insolita alla sua quotidianità è proprio il contatto con il crime patologico e ripetuto. Così attraverso un dialogo spesso solitario e privato con le vittime che giungono da lei, riesce a ricostruire i pezzi del loro assassinio. Un’attività che Scarpetta che ha portato a termine, fino ad ora, per ben 25 romanzi accanto al suo fedele assistente, l’agente di polizia Pete Marino.
3. Penelope Poirot, la nipote d’arte
Se Sherlock Holmes ha una sorella acuta quanto lui, perché Poirot non può avere una nipote dedita alla soluzione dei misteri? Magari la passione per il crimine è una caratteristica ereditaria come alcuni tratti somatici. Sicuramente lo è per la letteratura di genere. Così, accanto alle avventure di Enola Holmes, fanno la loro apparizione quelle letterarie di Penelope Poirot.
Un personaggio particolare, fortemente caratterizzato dal suo aspetto leggermente pingue, esattamente come lo stimato zio, e da una passione per il delitto. A differenza del suo famoso parente, però, non sempre le deduzioni cui giunge sono giuste. Ma non importa poi molto.
Nata dalla fantasia di Becky Sharp, pseudonimo dietro il quale si nasconde una scrittrice con la passione della letteratura classica, questo personaggio porta il sorriso all’interno delle sue indagini.
E lo fa attraverso una definizione dettagliata della sua personalità e, soprattutto, del mondo che la circonda. Questo vuol dire che, fin dal romanzo Penelope Poirot fa la cosa giusta, si gioca con uno stile alla Christie sovvertendo in parte la struttura narrativa del giallo. Nelle sue avventure, infatti, Penelope si trova coinvolta spesso casualmente. Ciò vuol dire che, al centro della questione, non c’è tanto l’individuazione di un assassino o la soluzione di un mistero. Piuttosto è essenziale la descrizione e la definizione del mondo che la circonda.
4. Petra Delicado, quando il giallo parla spagnolo
Raramente un personaggio letterario è riuscito a raccontare così tanto di sé stesso attraverso il suo nome come Pedra Delicado. Questo, infatti, rappresenta quasi un ossimoro. D’altronde come può una pietra essere anche delicata? Ovviamente è impossibile ma è un nome che descrive alla perfezione il carattere di questo ispettore di polizia di Barcellona.
Com’è facile dedurre, infatti, Petra prova costantemente a mascherare le proprie insicurezze o incertezze dietro un atteggiamento granitico e sarcastico. In questo modo la scrittrice Alicia Giménez Bartlett ottiene un mix particolare ed interessante, cui aggiunge anche una variabile personale che completa il personaggio di Petra come donna.
Arrivata al terzo matrimonio, infatti, si trova sposata con il paziente Marcos Artigas e a convivere con i suoi tre figli, avuti dalle relazioni precedenti. I ragazzi, però, rappresentano un mondo che Petra non sa bene come gestire e dal quale prova a fuggire spesso grazie alle sue indagini. Ma è proprio il confronto con questa sfera privata che aggiunge una nota leggere ed ironica, dando a tutta la narrazione un tono diverso dagli altri gialli o polizieschi senza privare il genere della sua essenza. Al personaggio e alle sue indagini, poi, è stata dedicata anche la serie tv Petra, diretta da Maria Sole Tognazzi ed interpretata da Paola Cortellesi per Sky Cinema.
5. Vanina Guarrasi, la voce di Catania
Siamo arrivati ad una delle protagoniste più importanti della letteratura gialla moderna. La sola che può sostenere effettivamente un intenso faccia a faccia con lo storico Montalbano. E per molti fattori. Prima di tutto per la sicilianità che condividono e che esprimono entrambi attraverso il contatto diretto con la luce, i sapori e gli odori che contraddistinguono questa terra. Se nei romanzi di Camilleri, però, il mare ha un ruolo importante, in quelli scritti da Cristina Cassar Scalia domina la polvere ed il caldo emesso dall’Etna.
In questo caso, infatti, l’azione si sposta a Catania e al suo centro c’è un personaggio che, proprio come Montalbano, non ha alcuna intenzione di presentarsi come un’eroina, una sorta di sbirro senza macchia e senza alcun timore. Vanina o, in modo più esteso Giovanna Guarrasi, infatti, è un vice questore che si confronta costantemente anche con le difficoltà del proprio vissuto. Alle sue spalle ha un passato importante, legato alle stragi palermitane dei primi anni novanta per mano della mafia, di cui è rimasto vittima anche il padre. Per sfuggire a questa pressione e ai pericoli riguardanti la sua incolumità, si trasferisce proprio a Catania.
Ed è qui che avviene la prima apparizione letteraria di Vanina. È il 2016 ed il romanzo in questione è Sabbia nera. La storia si apre praticamente con un cadavere ritrovato all’interno di un montacarichi. E per risolvere questo mistero, le cui radici affondano nel passato, non poteva che arrivare un investigatore come la Guarrasi. Dal punto di vista professionale ha un atteggiamento molto sicuro, sembra non tentennare mai. Esattamente come la sua passione per le Gauloises, la rosticceria, la pistola, da cui non si separa e l’aiuto prezioso del commissario in pensione Biagio Patanè.
La sua carriera non sembra aver incontrato grossi ostacoli derivati dall’essere donna. Anzi, la scrittrice cerca proprio di non soffermarsi su questo aspetto per andare oltre lo stereotipo. Il fine è consegnare un personaggio ben delineato nei suoi diversi aspetti, in grado di riempire lo spazio dei sei romanzi che compongono la serie de Le indagini del vicequestore Vanina Guarrasi.