Nell’anno degli italiani, l’arrivo di Sanremo coincide con giorni in cui tutto si ferma: il Festival della Canzone Italiana è tornato con forza al centro della cultura pop e gli artisti hanno abbracciato più generazioni, facendosi voce di una popolarità che sembrava ormai frammentata e degradata. Oggi, anche i più giovani guardano a Sanremo come a un evento di puro intrattenimento e aggregazione, tra divertimento sui social e consumismo mediatico. Ma da buone penne, non potevamo esimerci dal provare a conciliare spiritualmente questo periodo tanto intenso al nostro pane quotidiano.
Ecco perché l’idea di associare un film a ciascuno dei trenta brani presentati alla kermesse in questi giorni: provare a guardare alla musica e ai testi in maniera diversa, distante dallo spettacolo delle esibizioni in prima serata, per stimolare qualche ragionamento o per fornire maggiori elementi utili ad approfondire il significato delle canzoni. A voi il giudizio!
Alessandra Amoroso – Fino a qui/Mathieu Kassovitz – La Haine (1995)
Inevitabile cominciare con la citazione più palese: la canzone della Amoroso parla di odio, di come sia faticoso affrontarlo, ma guarda alle difficoltà della vita con la forza di chi intende lottare. Ci vuole sempre coraggio per rialzarsi, e Fino a qui è soltanto il primo dei brani sanremesi a esplorare questo tema. All’ombra di una società difficile, come quella del film di Kassovitz in cui è necessario farsi coraggio, la potenza di quel “fino a qui, tutto bene” torna con un significato sempre più potente.
Alfa – Vai!/Noah Baumbach – Frances Ha (2012)
Un racconto giovane, quello di Alfa, che con l’ebrezza e la carica di chi elabora le proprie esperienze capisce di dover accogliere l’inaspettato per poter vivere la vita pienamente. Un po’ come accade alla Frances di Greta Gerwig nel film di Noah Baumbach, avviluppata nel suo eterno ciclo di inconcludenza, che attorno alla levitas latina e a quell’inconsistenza tipica di chi deve ancora trovare tutte le risposte riesce ad andare avanti senza paura verso ciò che desidera.
Angelina Mango – La Noia/Ben Stiller – I Sogni Segreti di Walter Mitty (2013)
Difficile collocare la ricerca della Mango verso quell’estasi che solo la cumbia riesce a offrirle. Eppure, ragionando a fondo sul brano scritto insieme a Madame, emerge la necessità di accogliere la noia come fosse propedeutica a qualcosa di molto più grande. Che si tratti di un preludio alle difficoltà e dell’attesa della loro elaborazione, la grande metafora del film di Ben Stiller coincide con il brano presentato al Festival: cambiare le cose è possibile, e quella “noia” che racchiude tante cose dimostra che una risalita è sempre possibile.
Annalisa – Sinceramente/Raine Allen-Miller – Ritrovarsi in Rye Lane (2023)
Il forte messaggio di emancipazione cantato da Annalisa intende guardare al passato con occhi diversi, superando traumi e dolori per poter affacciarsi verso qualcosa di nuovo. Che sia per mezzo del destino o attraverso un faticoso percorso verso la consapevolezza di sé, anche in Rye Lane l’idea di essere “sinceramente” di qualcun altro passa necessariamente dall’idea di dover prima di tutto guardarsi dentro con occhi diversi – imparando ad amarsi, sinceramente.
Big Mama – La Rabbia non ti basta/Gus Van Sant – Elephant (2003)
La canzone della giovane artista campana vuole davvero parlare a tutti, accogliendo chi ha sofferto (o soffre ancora) perché circondato da persone sbagliate, perché “inadeguato” per chissà quali canoni. L’idea di scegliere una pellicola incredibilmente potente come Elephant è soltanto una conseguenza, cruda e diretta, del messaggio più profondo del brano sanremese: il male sa essere incredibilmente banale, e tutto ciò che limita un altro individuo genera solo ombre che ci trascinano verso l’oblio.
BNKR44 – Governo Punk/Danny Boyle – Trainspotting (1996)
La gioventù che balla, la gioventù che urla il proprio disagio, quella gioventù che non ha riferimenti e non sa come approcciarsi al mondo è quella raccontata dai ragazzi usciti da Sanremo Giovani, ma anche il focus centrale della celebre critica sociale di Danny Boyle. Un brano (e quindi un film) di ribellione, che punta a rifuggire le regole e la provincia nella speranza di cambiare le cose.
Clara – Diamanti Grezzi/Tom Harper – A proposito di Rose (2018)
La vincitrice di Sanremo Giovani ha portato in gara una canzone dallo spirito motivazionale, che invita a non arrendersi e ad abbracciare i cambiamenti (anche in noi stessi). Uno sprone a non smettere di lottare anche quando tutto sembra perduto, perché in ciascuno di noi si cela una grande bellezza. Un po’ come accenna Tom Harper nel suo Wild Rose, dove la protagonista deve attraversare un oceano di difficoltà per realizzare i propri sogni.
Dargen D’Amico – Onda Alta/Matteo Garrone – Io Capitano (2023)
Tempismo perfetto, quello di Onda Alta. Anche a supporto della candidatura del film di Garrone agli Oscar, non poteva esserci associazione più azzeccata: dal brano alla pellicola, il messaggio di solidarietà verso i migranti è quanto mai attuale e profondo. Senza politica che tenga, senza neppure esagerare con le considerazioni, l’umanità è la vera protagonista – e dovrebbe sempre essere la priorità, specie quando si parla di chi quelle traversate senza fine le vive davvero.
Diodato – Ti Muovi/Joachim Trier – La Persona peggiore del Mondo (2021)
Scavando al fondo nel raffinatissimo brano di un cantautore in costante ricerca di sensazioni evocative, il film conclusivo della trilogia di Oslo di Joachim Trier riesce perfettamente a collegarsi con la canzone sanremese. Entrambe le opere mirano alla (ri)scoperta di emozioni sopite, accettando il momentaneo squilibrio per trovare un senso delle cose. Forse abbandonarsi a quell’emotività così spesso smorzata potrebbe essere l’unica via per tornare a muoversi, e quindi a brillare, senza compromessi.
Emma – Apnea/Abdellatif Kechiche – La Vita di Adele (2013)
Una scelta coraggiosa, che parte da quella di Emma nel presentarsi con un brano di particolare trasporto e arriva all’associazione del poetico (ma anche controverso) film premiato a Cannes. Il racconto di sensazioni fortissime, travolgenti, ma complicate da gestire è forse il sunto migliore che si possa fare tanto di Apnea, quanto della pellicola. La mancanza di respiro, in quei corpi travolti da un’emozione, riporta subito a quella poetica parabola dell’innamoramento che Kechiche è stato così attento a rievocare.
Fiorella Mannoia – Mariposa/Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud – Persepolis (2007)
L’apprezzatissima cantante è tornata al Festival con un brano a dir poco celebrativo: Mariposa racconta la donna e la sua bellezza con una carica quasi epica, tracciando i lineamenti di una figura quasi mitologica protagonista del miracoloso fenomeno dell’emancipazione. Una danza infinita di linee sinuose e storie potenti che anche l’iconico film d’animazione è riuscito a trasmettere al pubblico, raccontando un contesto in cui raccontare la donna senza subordinazione è un atto rivoluzionario.
Fred De Palma – Il Cielo non ci vuole/Derek Cianfrance – Blue Valentine (2010)
De Palma porta al Festival un amore travagliato che cerca di resistere a tutto, e che intende farlo con tutte le proprie forze – andando anche contro il destino, se necessario. A suo tempo, Derek Cianfrance aveva affrontato l’argomento dell’amore tormentato con il suo Blue Valentine, dove la coppia viene decostruita (e poi distrutta) fino a ridursi completamente a pezzi. La speranza è sempre che il nuovo inizio sia dietro l’angolo, anche quando il cielo non vuole.
Gazzelle – Tutto qui/Michel Gondry – Se mi lasci ti cancello (2004)
Il brano di Gazzelle è un viaggio fra le atmosfere di un ambiente stanco e disorientante, una Roma Nord da cinema fatta di frammenti sparsi che lasciano il segno e riaffiorano come i ricordi di un passato (o di qualcuno) che non c’è. Il senso del brano combacia con quello del cult di Michel Gondry e Charlie Kaufman, dove il perpetuo riaffacciarsi di quelle immagini e quel desiderio di fuga riesce comunque a portare due anime perdute a confrontarsi – e chissà, a riguardare il passato insieme.
Geolier – I p’me, tu p’te/Luca Guadagnino – Chiamami col tuo nome (2017)
La forte identità dell’artista napoletano è difficile da incasellare, ma nel testo del suo brano si percepisce la potenza di un amore imponente. Pochi istanti, poi il contrasto e il conflitto rivelano la consapevolezza di un sentimento che non deve annullare l’individualità. La speranza di un domani in cui star bene, in questo senso, riguarda più le persone che il legame, e il richiamo al viaggio emotivo di Geolier può avvicinare al senso profondo di Chiamami col tuo nome.
Ghali – Casa Mia/Andrew Stanton – Wall-E (2008)
Il brano vivace di Ghali apre le porte a un dialogo universale – in tutti i sensi. L’idea di una conversazione con un alieno, attraverso la quale apprezzare la bellezza del mondo e comprendere quanto sia importante salvaguardarlo, tocca le stesse corde della perla animata Pixar. Da una mascotte all’altra, il significato cambia davvero poco: siamo circondati di meraviglie, ma soltanto noi (tutti) possiamo assicurarci che rimangano tali.
Il Tre – Fragili/Felix Van Groeningen – Beautiful Boy (2018)
Il giovane artista, alla prima presenza sanremese, presenta un brano autobiografico che vuole enfatizzare l’importanza di ammettere le proprie debolezze per imparare a conviverci con maggior serenità. Un dialogo che si allarga a tutte le sfere della vita personale (e non) e che nel film di Van Groeningen trova un interessante spunto per raccontare la crescita e la lotta attraverso il rapporto padre-figlio. Un attestato di forza e d’amore incredibili, che vale tanto a livello personale (nel brano) quanto relazionale (nella pellicola).
Il Volo – Capolavoro/Richard Curtis – Love Actually (2003)
Il trio tira fuori una ballad d’amore purissimo, tanto improvviso quanto travolgente. L’andamento del brano rende Capolavoro la perfetta canzone da romantic comedy a lieto fine, e quale occasione migliore per citare la regina delle rom-com? Una serie di scenari e messaggi all’apparenza semplici, ma veicolati con un cuore, una semplicità e una passione che fanno sempre la differenza. Visto il successo de Il Volo in America, non ci sarebbe da sorprendersi se la trovassimo davvero in un film del genere.
Irama – Tu No/Sam Esmail – Comet (2014)
L’artista torna a raccontare la perdita a Sanremo, e lo fa con una canzone dalla struttura non lineare che punta a colpire l’emotività di chi ascolta. Il dolore ha mille sfaccettature, ma nella sua elaborazione si scovano le sorprese più grandi. In questo caso, parlando delle difficoltà nell’andare avanti quando qualcuno non è più nella nostra vita, il sottovalutato film di Sam Esmail si rivela profondamente coerente nella rappresentazione (e nella particolarissima elaborazione) di un sentimento difficile da dimenticare.
La Sad – Autodistruttivo/David O. Russell – Il Lato Positivo (2012)
La sofferenza dei La Sad nel brano in cui raccontano chi prova di tutto pur di sfuggire all’annientamento interiore porta sul palco di Sanremo uno dei messaggi più potenti dell’anno. Nell’unirsi con amore e cura a questo importante messaggio di prevenzione sul suicidio, l’associazione più stimolante è il film di David O. Russell – una piccola prova di ciò che la giusta mentalità e le giuste persone possano farci, nel bene e nel male (ma soprattutto nel bene).
Loredana Bertè – Pazza/Jean-Marc Vallée – Wild (2014)
La vivace canzone della Bertè intende farsi baluardo di un’emancipazione conquistata attraverso le difficoltà della vita. L’amore per se stessi e la reale consapevolezza non possono essere raggiunti senza lottare, e forse è proprio grazie al dolore di ieri che oggi affrontiamo la vita con coraggio. In questo senso, il film del compianto regista di Dalls Buyers Club porta su schermo la stessa passione e tenacia nel ritrovarsi – sempre più liberi, selvaggi e “pazzi”.
Mahmood – Tuta Gold/Barry Jenkins – Moonlight (2016)
Carica di stile e significato, la nuova canzone di Mahmood torna a raccontare sprazzi di vita vissuta (e sofferta): la lotta in un contesto difficile, le difficoltà a trovare il proprio posto nel mondo e le tante tentazioni di una vita ancora da costruire sono le colonne portanti del brano e si sposano alla perfezione con la parabola di Barry Jenkins. In Moonlight, come in Tuta Gold, la crescita e il contesto giocano un ruolo fondamentale nella definizione dell’individuo, evidenziando l’importanza di affrontare ogni difficoltà (e probabilmente anche la figura paterna) per trovare quella forza che non si credeva di avere.
Maninni – Spettacolare/John G. Avildsen – Rocky (1976)
Altro giovane artista, altro brano sull’importanza della tenacia e della perseveranza. Spettacolare è forse la canzone più centrata sul tema, capace di rievocare quella voglia di inseguire i propri sogni a qualsiasi costo. Inevitabile associare a un argomento così universale la “sua” pellicola più popolare – una piccola celebrazione per una delle opere più impattanti della storia del cinema, anche (e forse soprattutto) in memoria del compianto Carl Weathers.
Mr Rain – Due Altalene/Pete Docter – Up (2009)
Dopo l’esperienza di Supereroi, Mr Rain porta a Sanremo una delle storie che lo hanno accompagnato nel successo dello scorso anno. Due Altalene è un brano su legami fisicamente perduti, ma indissolubili. Una grande celebrazione dell’amore in tutte le sue forme, anche nei confronti di chi ci sostiene e ci permette di trovare nuove energie per andare avanti. Ragionando sul confronto tra perdita e rinascita, il film Pixar è forse l’opera più vicina a rappresentare attraverso la storia del suo Carl questo incredibile viaggio di vita.
Negramaro – Ricominciamo Tutto/Harold Ramis – Ricomincio da Capo (1993)
Giuliano Sangiorgi ha scritto personalmente la canzone per Sanremo raccontando un momento di realizzazione interiore. Con Ricominciamo Tutto emerge la voglia di voltarsi senza paura agli occhi di chi ci circonda, capendo i propri errori per andare oltre le difficoltà e riuscire a reinventarsi. Il ciclo di apprendimento e crescita personale suggerito dal brano trova una perfetta collocazione nella pellicola di Harold Ramis e nell’iconica avventura di Bill Murray.
Renga Nek – Pazzo di Te/Richard Linklater – Before Trilogy (1995/2004/2013)
Due delle voci più belle della canzone italiana sbarcano in coppia a Sanremo per omaggiare le canzoni d’amore di una volta, esaltando il sentimento con estrema sincerità e senza compromessi. Un po’ come fece Richard Linklater quando pensò di raccontare la “verità” delle storie d’amore scegliendo due interpreti per girare tre film nell’arco di 18 anni, esplorando le diverse fasi dell’amore e della vita. Before Sunrise, Before Sunset e Before Midnight rappresentano un’esperienza indimenticabile che forse non si lega strettamente all’amore adulto del brano, ma ne rappresenta sicuramente lo spirito.
Ricchi e Poveri – Ma non tutta la Vita/Gus Van Sant – Will Hunting: genio ribelle (1997)
Pur dovendo esagerare un minimo per la nostra associazione, l’idea dietro il brano dei Ricchi e Poveri rivela uno spassionato invito a buttarsi per perseguire ciò che si vuole nella vita. Il “There is no Tomorrow” di un altro Rocky riecheggia tra queste righe, ma il film di Gus Van Sant rappresenta un’ottima ispirazione attraverso il meraviglioso Sean McGuire di Robin Williams. Perseverare, messaggio ormai chiaro in questo Festival, è fondamentale per raggiungere qualsiasi cosa si desideri – senza retorica.
Rose Villain – Click Boom!/Emerald Fennel – Saltburn (2023)
Una delle star del momento, Rose Villain sbarca a Sanremo con un brano carico d’energia che mescola l’esplosione travolgente dell’amore a un misterioso sentimento interiore. Un dualismo imperante che rende l’analisi del brano semplice e diretta, oltre che estremamente di tendenza: quale pellicola se non la chiacchieratissima Saltburn per un’artista che attira tanto l’attenzione su di sé.
Sangiovanni – Finiscimi/Marc Webb – 500 Giorni Insieme (2009)
Un nuovo corso per il giovane artista uscito da Amici, che dopo un periodo di sosta è tornato al Festival con un brano che racconta la fine di un rapporto difficile. L’amore, la malinconia e l’addio si trovano così racchiusi fra le strofe di un brano che vuole guardare all’intimità di chi ha vissuto un legame e ora deve trovare il modo di andare avanti. Un perfetto esempio per descrivere a schermo questo faticoso viaggio verso l’accettazione è il film di Marc Webb, esemplare nella rappresentazione dei vari stadi di un amore destinato a finire.
Santi Francesi – L’amore in Bocca/Gaspar Noè – Love (2015)
Il gruppo giunto da Sanremo Giovani canta un gioco di parole per rappresentare l’amore fugace e la speranza di un nuovo incontro. Tutto ciò che resta a pochi attimi dalla passione, un effimero gioco di sensazioni che si alternano tra il dolce e l’amaro. Non sappiamo se questa storia sia destinata a continuare, ma dovendovi associare un film, Love di Gaspar Noè mostra senza filtri ogni particolare di quegli incontri e delle possibili conseguenze. Uno sguardo nudo, crudo e spregiudicato all’idillio e alla sua elaborazione in una sorta di presente e futuro del brano.
The Kolors – Un Ragazzo, una Ragazza/Paul Weitz – American Pie (1999)
Un’idea divertente scaturita da un incontro occasionale in stazione. Il brano dei The Kolors porta a Sanremo una situazione a cui tutti hanno assistito almeno una volta: il ragazzo impacciato che tenta di conquistare la ragazza. Praticamente la premessa del 99% delle commedie americane a sfondo romantico/piccante di fine anni ’90/inizio anni 2000. Scegliendo un rappresentante simbolico fra decine e decine di pellicole, non sarebbe strano immaginarsi la canzone nella colonna sonora di un American Pie, non credete?
Siamo certi ci siano associazioni più azzeccate o più divertenti, quindi fateci sapere le vostre idee!
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