Con The Secret Agent, Kleber Mendonça Filho prosegue la sua indagine sul Brasile degli anni ’70, firmando un thriller politico stratificato che fonde memoria personale, tensione narrativa e suggestioni cinefile.
Dopo Aquarius e Bacurau, il regista brasiliano torna a Cannes con un’opera che, pur mantenendo la sua cifra stilistica inconfondibile, esplora territori ancora più oscuri e introspettivi, sfiorando in certi momenti il grottesco e il magico.
Genere: Thriller
Durata: 158 minuti
Uscita: tba (Cinema)
Cast: Wagner Moura, Udo Kier, Gabriel Leone
Un viaggio nella paranoia sotto la dittatura brasiliana

Ambientato nel 1977, durante gli ultimi anni della dittatura militare, The Secret Agent segue Marcelo (Wagner Moura), un ingegnere quarantenne che si rifugia a Recife durante il carnevale nel tentativo di sfuggire a un passato ingombrante. Ma la città, travolta dal caos carnevalesco, si rivela tutt’altro che un rifugio sicuro: la sorveglianza è ovunque, e la minaccia si insinua sotto ogni maschera.
Mendonça Filho costruisce un’atmosfera densa e avvolgente, dove la paranoia filtra da ogni fotogramma. La scelta di ambientare la storia durante il carnevale – momento di eccesso, travestimento e disordine – amplifica il senso di smarrimento e sospetto, trasportando lo spettatore in una spirale quasi allucinatoria. In questa dimensione sospesa, il film sfiora a tratti l’assurdo, evocando un realismo magico urbano che ricorda la tensione straniante di Bacurau, ma più sottile e insinuante.
Una dichiarazione d’amore al cinema

The Secret Agent è anche un film cinefilo nel senso più profondo e personale. Tra le location principali spicca un vecchio cinema, luogo fisico e simbolico dove si intrecciano passato e presente, verità e finzione. Il film è disseminato di riferimenti cinematografici – da Lo squalo a tracce più sottili del noir classico – che non appesantiscono la narrazione, ma la arricchiscono con un sottotesto metacinematografico che invita lo spettatore a riflettere sul ruolo delle immagini nella costruzione della memoria.
Merito anche di un cast perfetto per questo affresco politico e umano: Wagner Moura, anche produttore del progetto, offre una performance intensa e misurata, incarnando un uomo logorato dal desiderio di protezione e dalla paura, ma costretto a confrontarsi con un sistema oppressivo che non lascia scampo. Eppure, per quanto Moura sia il fulcro del racconto, The Secret Agent è anche un film corale: ogni personaggio secondario, pur comparendo spesso per pochi minuti, è delineato con sorprendente precisione. Tutti gli attori – tra cui spicca il cameo eccentrico di Udo Kier – contribuiscono a creare un universo umano vivido e complesso.
Estetica, memoria e bellezza visiva

Grande merito va alla scenografia e alla cura estetica del film. Gli anni ’70 rivivono con una fedeltà visiva straordinaria: ogni ambiente, ogni oggetto di scena, ogni strada di Recife (città natale del regista) sembra trasportare lo spettatore in un’altra epoca. Le ambientazioni sono ricche, suggestive e diventano parte integrante del racconto, amplificandone la dimensione nostalgica e disturbante.
The Secret Agent è un film che richiede attenzione e pazienza, ma sa ricompensare con un’esperienza cinematografica profonda e sfaccettata. La sua struttura narrativa complessa, il ritmo lento ma ipnotico e l’equilibrio tra impegno politico, raffinata costruzione visiva e tensione narrativa ne fanno una delle opere più mature di Mendonça Filho – e tra le migliori in assoluto tra quelle viste in concorso a Cannes 2025. Un film che parla al tempo presente attraverso il passato, lasciando nello spettatore un senso di inquietudine duratura. Proprio come dovrebbe fare una Palma d’Oro.
Conclusioni
The Secret Agent è un thriller politico che offre una riflessione profonda sulla memoria e l'identità in un periodo oscuro della storia brasiliana. Un'opera che sa come raccontare e perché è importante farlo, ma che soprattutto riesce a dare priorità al proprio messaggio - a prescindere dalla forma.
Pro
- Regia raffinata e atmosfera coinvolgente
- Performance intense da parte del case, con un Wagner Moura monumentale
- Esplorazione profonda di temi politici e sociali
Contro
- Il ritmo ragionato e attento del film potrebbe allontanare alcuni spettatori
- La struttura narrativa dell'opera è complessa e richiede particolare attenzione
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Voto ScreenWorld