Toronto, 13 settembre 2022: all’interno della sezione Midnight Madness del più importante festival di cinema in Canada si festeggia la prima mondiale del film The People’s Joker, rilettura parodistica dell’universo di Batman. Come da consuetudine, sono previste delle repliche nei giorni successivi, ma poche ore dopo lo screening ufficiale arriva la notizia: il sito del festival recita “La regista ha ritirato il film per problemi legati ai diritti.” La Warner Bros. (che detiene il copyright di Batman e compagnia bella in quanto proprietaria della DC Comics) ha fatto pressioni sulla cineasta Vera Drew? In attesa di conoscere il destino finale della pellicola, ecco ciò che è accaduto finora e che potrebbe accadere in futuro, nel contesto di quello che è uno degli autentici casi cinematografici dell’anno.
Che cos’è The People’s Joker
The People’s Joker è frutto della fantasia dell’attrice e regista Vera Drew, donna transgender che ha deciso di romanzare la sua vita tramite la figura del Joker, scelta pertinente dato che la vera identità del clown è tradizionalmente un mistero o, come ha detto lui stesso, “a scelta multipla”. Inizialmente concepito come parodia specifica del film di Todd Phillips del 2019, il progetto si è tramutato in uno sfottò dell’intero universo cinematografico di Batman, tutto in ottica rigorosamente e spudoratamente queer (la dedica iniziale omaggia la madre della cineasta e il compianto Joel Schumacher, che era apertamente gay e firmò la regia di Batman Forever e Batman & Robin). Il cast è composto principalmente da attori semisconosciuti, con alcune eccezioni notevoli come Bob Odenkirk. Inoltre, appare nei panni di “sé stesso” Robert Wuhl, uno degli interpreti del primo Batman di Tim Burton. Sarah Sherman, membro attuale del cast di Saturday Night Live, interpreta il villain della pellicola, una versione caricaturale del creatore di SNL, Lorne Michaels.
La proiezione a Toronto
La prima del film si è tenuta al Toronto International Film Festival, nella sezione Midnight Madness (insieme ad altri lavori di genere come, ad esempio, Pearl di Ti West). Una proiezione deliziosamente folle, a cui ha assistito chi scrive: la regista ha lasciato intendere, durante la presentazione, che il suo lungometraggio non avrebbe avuto vita facile, ma ha anche ribadito la sua felicità nel poterlo mostrare al pubblico, e il curatore di Midnight Madness, Peter Kuplowsky, ha sottolineato a sua volta l’importanza di un festival come Toronto nel promuovere opere più piccole e fuori dagli schemi, al fianco di titoli firmati da cineasti affermati. E gli spettatori hanno perfettamente colto lo spirito della pellicola, applaudendo a scena aperta già durante i titoli di testa.
La lettera
Ma la gioia è stata breve: poche ore dopo la fine della proiezione arriva la notizia che, per questioni di diritti, le repliche del film sono state annullate. Le prime indiscrezioni parlano di una vera e propria diffida da parte della Warner Bros., ma la regista chiarisce poi su Twitter nei giorni successivi che si è trattato solo di una lettera molto severa (senza precisare chi fosse il mittente), e che la decisione di annullare le repliche è stata presa a monte, di comune accordo con il festival, per capire come tutelare al meglio il progetto in vista di una possibile distribuzione nelle sale. La cosa genera una certa ilarità tra i fedeli tra Midnight Madness quando Kuplowsky non può presenziare alla proiezione di Venus di Jaume Balagueró e viene eccezionalmente sostituito dal predecessore Colin Geddes, che ironizza su “problemi di diritti” per il collega. I fan cercano di mobilitare il popolo online per far vincere al film il People’s Choice Award, ma lo sforzo si rivela inutile: The People’s Joker non è nemmeno sul podio.
Il nuovo corso della DC cinematografica
Diversi i dubbi sullo statuto legale del film, che si apre con un disclaimer sul suo non essere stato autorizzato né dalla DC né dalla Warner. Un dettaglio che in realtà, di per sé, non è un problema: negli Stati Uniti esiste il cosiddetto fair use, principio in base al quale è consentito fare uso di materiale protetto dal copyright per scopi precisi (le videorecensioni sul web, ad esempio). The People’s Joker, in quanto parodia, non è considerato una violazione del diritto d’autore, e per assicurarsi che non ci fossero incertezze al riguardo Drew ha anche rimosso a priori tutto il materiale tratto da film esistenti: spezzoni dei vari Batman cinematografici sono appositamente, e spudoratamente, ricreati “a cazzo di cane”, come direbbe René Ferretti. E poi, quasi due mesi dopo quell’unica proiezione canadese, la grande notizia: la gestione creativa dei DC Studios, divisione della Warner che si occupa esclusivamente di supereroi, è stata affidata a James Gunn, uno che, in quanto veterano della Troma e dei suoi deliri a bassissimo budget, è in grado di apprezzare lo spirito che c’è dietro l’operazione messa in piedi da Vera Drew. La quale, infatti, recentemente lo ha taggato su Twitter chiedendogli “Posso mandarti una copia del mio film?”. Attendiamo, impazienti, la sua risposta.