The Mule – Il corriere, diretto e interpretato da Clint Eastwood, è ispirato alla storia vera di Leo Sharp. Il veterano di guerra a 77 anni si trasformò in uno dei più efficienti corrieri della droga dei cartelli messicani. Sharp dal 1999 al 2011 trasportò sulle strade americane decine di carichi di cocaina, diventando una leggenda per i narcotrafficanti ed un obbiettivo per la DEA.
Leo Sharp è stato un uomo d’affari e un ex soldato statunitense diventato famoso per essere stato arrestato nel 2011 per aver trasportato cocaina per il cartello di Sinaloa. Sharp era nato nel 1925 nel Michigan e aveva servito nell’esercito statunitense durante la Seconda Guerra Mondiale. Tornato a casa, aprì una piccola compagnia aerea, quando fallì iniziò a lavorare come orticoltore, specializzandosi nella creazione di nuovi ibridi di fiori, il più famoso fu l’Ojo Poco.
Nel 1999, quando la sua attività andò in crisi, fu avvicinato da uomini del cartello di Sinaloa, una rete di trafficanti di droga messicani che operano negli Stati Uniti. Questi gli proposero di utilizzare il suo furgone per trasportare la cocaina. Leo Sharp per la sua attività di orticoltore, e la sua età, aveva 77 anni, rappresentava la soluzione perfetta sia per eludere i controlli alla frontiera tra Stati Uniti e Messico che per trasportare la cocaina all’interno del paese.
Il 21 ottobre del 2011, Leo Sharp fu fermato da uomini della polizia del Michigan coadiuvati da Jeff Moore, agente speciale della Drug Enforcement Administration (DEA). Il corriere fu arrestato dopo essere partito dalla Florida il 13 ottobre. L’uomo era stato pedinato per giorni, la polizia e la DEA avevano presidiato le strade senza farsi notare, fermandolo con la scusa di un controllo di routine. Le unità cinofile scoprirono 104 chili di cocaina nel furgoncino.
Leo Sharp fu accusato di aver effettuato decine di viaggi per il cartello di Sinaloa e di aver guadagnato milioni di dollari, grazie al suo coinvolgimento nel traffico di droga. Il suo pedinamento e l’arresto permisero l’incriminazione di altri 24 membri del Cartello.
Sharp fu condannato a tre anni di carcere. Durante il processo, la sua difesa sostenne che Sharp aveva subito una sorta di lavaggio del cervello da parte del cartello di Sinaloa. L’avvocato, inoltre, disse che il suo cliente era stato costretto a trasportare la droga, uomini del cartello avevano minacciato lui ed i suoi familiari.
Nel 2015, dopo aver scontato solo un anno di prigione, Leo Sharp fu rilasciato a causa del peggioramento della sua salute. Il 12 dicembre 2016 morì nel Michigan. Il caso di Leo Sharp, oltre ad ispirare il film Il Corriere – The Mule – ha suscitato un dibattito sulle politiche riguardanti le persone anziane e la loro responsabilità penale. In generale, il caso rappresenta un esempio di come le organizzazioni criminali possano reclutare e utilizzare persone vulnerabili per i propri scopi illegali.