Dopo aver fatto capolino nelle sale italiane dal 17 novembre con Searchlight Pictures ed aver ottenuto ottimi riscontri di pubblico e critica prima al Toronto International Film Festival e poi ad ottobre all Festa del Cinema di Roma, The Menu di Mark Mylod ha debuttato nel catalogo di Disney+, disponibile alla visione per tutti gli abbonati. La commedia nera con Anya Taylor-Joy, Ralph Fiennes e Nicholas Hoult, è un trionfo cinematografico che usa con intelligenza una trama culinaria orizzontale per raccontare una grottesca satira sulle diseguaglianze e il classismo della società contemporanea.
Nella nostra spiegazione del finale di The Menu ci addentreremo nei livelli stratificati del racconto del film scritto da Seth Reiss e Will Tracy cercando allo stesso tempo di chiarificare allo spettatore cosa accade esattamente nell’atto finale della pellicola di Mark Mylod donandone una chiave di lettura oltre le (tantissime) metafore ed allegorie sparse nel corso della durata del lungometraggio.
Benvenuti a Hawthorne Island
Come vi avevamo raccontato con entusiasmo nella nostra recensione di The Menu, il film diretto da Mark Mylod e scritto a quattro mani da Will Tracy e Seth Reiss si apre con la presentazione dei suoi peculiari protagonisti; tra questi, una giovane coppia (Anya Taylor-Joy e Nicholas Hoult) che si reca per un viaggio di piacere in un’isola remota, dove tra le altre cose ha programmato di mangiare in un ristorante esclusivo assieme ad altri, facoltosi ospiti; lo chef Julian Slowik (Ralph Fiennes) infatti è solito preparare menu strabilianti e soprattutto ricchi di sorprese. Un incipit che promette al suo spettatore un lungometraggio ricco di proposte culinarie appetitose e ricercate, una dark comedy di certo con un livello di pretenziosità e di sicumera artistica più elevata rispetto alle sue consorelle cinematografiche attuali, proprio come parallelamente appaiono decisamente pretenziosi e fin troppo concettuali i piatti gourmet serviti dal team di cuochi di Slowik.
Anche la struttura narrativa di The Menu riflette le portate della magnifica cena su Hawthorne Island servita ai suoi clienti di prestigio: ogni portata della cena sull’isola corrisponde esattamente ad un capitolo narrativo, generalmente incentrato su uno o due partecipanti all’evento culinario esclusivo. Partecipanti che, pian piano che le storia procede verso l’atto finale, si scopre hanno tutti a che vedere con il passato e la carriera dell’ombroso ed enigmatico chef interpretato da Ralph Fiennes.
Una vendetta ben orchestrata
E difatti, invitati alla cena gourmet ci sono personaggi di varia estrazione che hanno a che vedere direttamente ed indirettamente con le vicende personali del cuoco di Hawthore Island: dalla giornalista che anni prima si accorse del suo talento culinario e gli fece fare il salto di celebrità fino all’imprenditore che si occupò di gestire la sua carriera per poi distruggergliela, tutti hanno un fil rouge privato con Julian Slowik; un legame che sembra intercorrere anche con il giovane Tyler (Nicholas Hoult), un food lover antipatico e pieno di sé che porta alla cena la escort Margot (Anya Taylor-Joy) e che sa perfettamente cosa accadrà alla fine di quella asettica sequela di piatti culinari eccessivamente concettuali.
Tyler infatti, è l’unico a conoscenza del fatto che la cena gourmet sull’isola altro non è che un elaboratissimo piano dello chef Slowik per vendicarsi di ognuno dei presenti ai tavoli; ogni piatto nuovo scandisce un capitolo narrativo, ogni portata una tragica fine o una fatale conseguenza per almeno uno degli ospiti, nessuno escluso. A fare la parte della mosca bianca alla raffinata cena è Margot, accompagnatrice non prevista alla serata, tanto che lo stesso Slowik rimbrotta più volte Tyler di non essere approdato con la sua ex-compagna, inizialmente attesa alla cena; sarà difatti la stessa Margot a comprendere appieno le vere ragioni dietro alla cena di Slowik, sempre più grottesca e violenta.
Alla ricerca della dignità perduta
Quando la donna interpretata da Anya Taylor-Joy si accorge che ogni portata sembra colpire direttamente l’incolumità e la vita degli invitati, Margot viene a sapere che Tyler era l’unico a conoscenza della vera natura della cena gourmet, e che nessuno, inclusa lei, sarebbe uscito vivo dall’isola alla fine di quell’abbuffata raffinatissima e ricercata. Il primo a morire davanti a tutti è l’ex-imprenditore che aveva cambiato la carriera di Slowik, poi è lo stesso Tyler che realizza un piatto davanti a tutti sfidato dallo stesso cuoco interpretato da Fiennes; un piatto cucinato con tanta sicumera e boria e con poco gusto che la conseguenza tragica è la morte stessa di Tyler, che si impicca per la vergogna e l’umiliazione sotto consiglio dello stesso chef. Come ogni cena al ristorante che si rispetti, la portata finale è caratterizzata dal dessert, che Margot viene a scoprire sarà particolarmente esplosivo: i sopravvissuti rimanenti verranno vestiti con delle tute a forma di marshmallow, verranno messi in cerchio e cosparsi di salsa, per poi venire “accesi” con il fuoco, come nella migliore tradizione culinaria americana.
Un dessert letteralmente esplosivo che, secondi i piani di Slowik, non risparmierà nessuno, nemmeno i suoi dipendenti e lui stesso. A scompigliare però i piani dello chef stellato ci pensano, come vi avevamo anticipato, Margot. Lei, escort non prevista dal programma che arriva nell’isola accompagnando Tyler e che, non apprezzando la cucina concettuale e molecolare dello chef, non mangia quasi nulla della carrellata di cibo ricercatissimo preparato dal team di cuochi. Lei che, una volta scoperto che Julian Slowik era nato come talentuoso cuoco di panini, capisce perfettamente il significato dietro a quella cena-farsa: Slowik voleva vendicarsi direttamente di coloro che nel tempo l’avevano prima applaudito e poi abbandonato per servirgli una kermesse culinaria esattamente agli antipodi di quella con la quale aveva iniziato la sua carriera ai fornelli. Uno smacco non solo a coloro che gli avevano cambiato e rubato la carriera “modesta” ma anche a quella classe borghese che, nel mondo frenetico dell’informazione digitale, si erge a giudice e giuria di un’arte sopraffina (quella della cucina) che soltanto pochi eletti possono comprendere appieno.
Cosa succede nel finale di The Menu?
Dopo le dovute premesse è giunto il momento di affrontare la spiegazione del finale di The Menu. Per i motivi sopra citati Margot, poco prima dell’esplosivo dessert finale, chiede a Julian Slowik di prepararle un hamburger semplice ma ben realizzato; una richiesta che sembra spiazzare e commuovere allo stesso tempo il cuoco stellato, che alla fine prepara con le sue stesse mani, davanti agli occhi esterrefatti di tutti, un panino americano semplice, ma perfetto nella sua semplicità. Uno schiaffo metaforico alla kermesse di cucina ricercata e gourmet che era stata servita fino a quel momento; solo Margot aveva capito a fondo la sensazione di dignità perduta e di rivalsa che accendeva il cuore e l’anima di Slowik, e per questo motivo è l’unica che, dopo aver addentato un paio di morsi al cheeseburger e chiesto di poterlo finire di mangiare a portar via, riesce a guadagnarsi la fuga dall’isola prima della fine.
Alla fine di The Menu il diabolico piano di Julian Slowik viene comunque messo in atto: i restanti ospiti vengono vestiti da marshmallow e cosparsi di salsa, mentre vengono fatti letteralmente saltare in aria con tutti i dipendenti dell’isola, compreso l’enigmatico cuoco. Da lontano, sana e salva su una piccola imbarcazione, Margot guarda la cucina di Hawthorne Island saltare in aria in preda alle fiamme; sollevata dal destino a cui è andata incontro, addenta gli ultimi morsi del cheeseburger a portar via preparato da Slowik, consapevole che il piano del cuoco rinomato era sostanzialmente volto a punire chi si appropriava dell’arte culinaria e aveva il potere economico di umiliarla e di degradarla. Per questo motivo, a volte, la risposta più appropriata sta nel talento segreto e sottovalutato del saper dare vita alla semplicità e alla genuinità. Come quella che caratterizza un hamburger cucinato bene.