C’è un fenomeno che serpeggia tra gli appassionati horror negli ultimi anni. Il suo nome è Terrifier, un raro caso di saga nata nel circuito indipendente a bassissimo budget e poi cresciuta, capitolo dopo capitolo, fino ad approdare al grande pubblico. E con il terzo capitolo potremo per la prima volta vedere le gesta di Art il Clown su grande schermo. Terrifier 3 infatti arriverà al cinema in anteprima in tutta Italia il 31 ottobre e di nuovo in tutte le sale dal 7 novembre grazie a Midnight Factory.
Uno dei segreti del successo della saga risiede senza dubbio nel suo sadico protagonista, ormai assunto al ruolo di icona horror al pari delle grandi maschere del passato. Ma cosa ha reso Art il Clown così speciale?
La maschera come icona

Negli ultimi decenni si è sentita la mancanza, soprattutto tra i fan dell’horror, delle grandi icone del genere. I vari Michael Myers, Jason Voorhees, Freddy Krueger, Leatherface, Pinhead, Chucky, Pennywise e Ghostface hanno invaso gli incubi degli spettatori per almeno due decenni. Interi franchise hanno posato le proprie fondamenta attorno a questi personaggi. Col tempo (e i film) hanno saputo imporsi nell’immaginario collettivo trascendendo il genere. Non era più necessario essere un fan dell’horror per conoscere il loro nome o la loro faccia. Esattamente come con Dracula e Frankenstein, la maschera è diventata icona. Qualcosa però sembra essersi interrotto con l’arrivo degli anni 2000 e tolto Jigsaw, dove però l’accento viene messo più sul concetto di trappola che sul personaggio, negli ultimi vent’anni, se si escludono nuove incarnazioni dei soliti noti, abbiamo avuto una grande carenza di maschere rilevanti nell’horror.
Poi è arrivato Terrifier e con lui un nuovo clown assassino. Art il Clown, pronto a prendersi il suo ruolo tra le icone. La storia recente della cultura pop è piuttosto ricca di macabri pagliacci. Joker ne rappresenta una sorta di prototipo, ma è dopo la vicenda del serial killer John Wayne Gacy (detto “Killer Clown”) che vengono poste le basi di un archetipo che vedrà nel Pennywise di Stephen King il suo massimo esponente. Eppure nessuno è simile al protagonista di Terrifier.
Art il Clown è unico

Art è davvero un pagliaccio e, nonostante il suo essere ovviamente intimidatorio, all’interno della saga ci sono momenti in cui risulta genuinamente spassoso. Basti pensare all’incredibile scena degli occhiali da sole in Terrifier 2 o a quella d’apertura del primo capitolo, con una varietà di espressioni che lo differenzia da molte grandi maschere horror e che riconduce direttamente ai clown. Nello specifico, Art è un clown mimo. Un dettaglio che potrebbe sembrare poco importante ma che nell’economia della costruzione del personaggio diventa fondamentale. In quanto mimo Art è completamente muto. Ogni azione, anche la più efferata è accompagnata dal silenzio. Così come ogni colpo che riceve.
E questo lo porta a dover esasperare movimenti e gesti per poter rendere il peso delle azioni, perpetrate o subite. Art rotola quando subisce un colpo o si dimena quando è in preda alla gioia, permettendo a Damien Leone di costruire la regia attorno alla sua grottesca performance fisica, portando il tutto nel campo del teatro dell’assurdo. Da questo punto di vista molto lo si deve al lavoro di David Howard Thornton che, ispirandosi dichiaratamente al Robbie Rotten di Lazy Town, è riuscito nell’ardua impresa di dare una credibilità e una sua contorta tridimensionalità al personaggio. Art il Clown riesce al tempo stesso ad essere un personaggio della tv per ragazzi – Lazy Town, appunto – e un efferato pluriomicida amante del sadismo.
Non c’è motivazione o razionalità in lui, nessuna vera interazione con altri personaggi, nessun monologo in cui spiega i suoi pensieri o il perché delle sue gesta. Art comunica solo fisicamente e in due modi: attraverso delle gag o uccidendo nel modo più terribile e sadico possibile. E queste due anime molto spesso collimano, dando vita ad una performance unica. Arte, come il nome stesso del personaggio. Questo insieme di caratteristiche portano il protagonista di Terrifier a diventare una maschera nel suo senso più puro. Art il Clown sembra poter esistere ovunque e da sempre: nelle strade di ogni città, in teatri d’avanguardia, alle feste per bambini, nei canali della tv per ragazzi. Forse è questo che lo rende tanto affascinante quanto spaventoso.
Terrifier 3 arriva in anteprima al cinema in tutta Italia il 31 ottobre e di nuovo in tutte le sale dal 7 novembre grazie a Midnight Factory.
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