Oppenheimer ha alcune scene in bianco e nero che si alternano a quelle a colori. Il motivo è perché cambia il punto di vista della storia raccontata. Il regista Christopher Nolan ha infatti scelto di differenziare una versione della storia dalla prospettiva di Robert Oppenheimer, il protagonista interpretato da Cillian Murphy, e una versione più oggettiva dei fatti, che trova come personaggio di riferimento Lewis Strauss, interpretato da Robert Downey Jr., che si riconosce proprio dall’assenza di colore. Durante il corso del film, però, la scelta di passare dal colore al bianco e nero sottolinea altre differenze. Vediamo quali.
Se le scene a colori, abbracciando la prospettiva del protagonista, e quindi la sua psiche, tormentata dai sensi di colpa per aver creato la bomba atomica, portano lo spettatore a empatizzare con la crisi che affronta Oppenheimer, portandolo dentro gli abissi di una mente geniale ma confusa e combattuta, quelle in bianco e nero servono a far respirare la visione, evidenziando la realtà fattuale e concentrandosi sulle conseguenze obiettive e oggettive della creazione della bomba atomica.
Questo evidenzia anche le due storyline del film, che Nolan alterna giocando con il montaggio del film, ma che vengono esplicate a inizio della pellicola, “Fissione” e “Fusione”. La prima presenta tutti gli elementi della storia del protagonista, da vari episodi della sua carriera, alle conversazioni con i suoi colleghi, sino alle relazioni sessuali. Come nella scienza, la fissione serve a separare gli elementi. La fusione, invece, si concentra sul processo a Oppenheimer e quindi unisce i diversi elementi, cercando di arrivare a una soluzione e affrontandone le conseguenze collettive. L’alternanza tra il colore e il bianco e nero, quindi, serve a dare allo spettatore tutti gli elementi necessari per dare profondità e ambiguità al protagonista. Non si tratta, quindi, di una scelta legata a una dimensione temporale (passato e presente), quanto legata alla prospettiva con cui vedere la vicenda.
Proprio per questo motivo, Nolan ha scritto la sceneggiatura in prima persona, dal punto di vista di Oppenheimer, proprio per evidenziare che quello a cui assisteremo sarà un incubo che non ci lascerà indifferenti.