Con l’uscita di Challengers al cinema, torna finalmente Luca Guadagnino. Regista (molto prolifico) di lungometraggi, cortometraggi, documentari, video musicali e spot pubblicitari, Guadagnino è diventato in poco tempo una delle figure più importanti del cinema moderno. Infatti, il cineasta palermitano è sempre più apprezzato sia all’estero che in Italia. Debuttò nel 1999 con The Protagonists e da allora Guadagnino ha collaborato con figure come Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Dakota Johnson, Zendaya, Daniel Craig, etc.
Il successo internazionale arriva nel 2017 con Chiamami col tuo nome, dove porta alla ribalta un giovane Timothee Chalamet, che ottiene a soli 22 anni la sua prima nomination all’Oscar. Successivamente dirige Suspiria (2018), remake dell’omonimo film di Dario Argento, We are who we are (2020), la sua prima serie televisiva, e Bones and All (2022), che tratta il tema del cannibalismo. Dopo Challengers, di cui potete leggere la nostra recensione, sono in arrivo Queer, basato sull’omonimo libro di William S. Buroughs, e Camere Separate, anch’esso basato sull’omonimo romanzo di Pier Vittorio Tondelli. Come potete leggere qui, il suo è un cinema caratterizzato dall’uso dei corpi, dai sentimenti e dai desideri dei protagonisti, con un pizzico di erotismo e lussuose inquadrature. Vista l’uscita di Challengers, il suo nuovo film con protagonisti Zendaya e Josh O’Connor, abbiamo ben pensato di farvi scoprire 15 curiosità sui film di Luca Guadagnino.
1. Spider-Man e il tennis
Cosa hanno in comune Zendaya, Emma Stone e Kirsten Dunst? Spider-man e il tennis! Infatti, con l’uscita di Challengers, ora, tutte le attrici che abbiano mai interpretato l’interesse amoroso di Spider-Man nei film live action hanno interpretato anche il ruolo di un giocatore di tennis professionista.
Kirsten Dunst, che ha interpretato Mary Jane Watson nella trilogia di Sam Raimi, ha recitato in Wimbledon (2004), lungometraggio liberamente ispirato alla storia vera di Goran Ivanišević, tennista croato che vinse il Torneo di Wimbledon 2001, mentre Emma Stone, che ha intepretato Gwen Stacy in The Amazing Spider-Man, ha recitato in La battaglia dei sessi (2017), dove ha portato su schermo la vera storia dell’ex-tennista Billie Jean King. Infine, Zendaya, che era MJ nell’Marvel Cinematic Universe, in Challengers intepreta Tashi Duncan, una giovane tennista.
2. Dario Argento ha stroncato il remake di Suspiria
Nel 2018, Luca Guadagnino realizzò Suspiria, che non definisce come un vero e proprio remake dell’omonimo film del 1977 di Dario Argento, ma come un omaggio alla “potente emozione” da lui provata quando vide il film originale. Purtroppo per lui però, questo omaggio non venne per niente apprezzato dal regista romano che lo stroncò completamente. Infatti, durante un’intervista, il Argento disse: “Non mi ha entusiasmato, ha tradito un po’ lo spirito del film originale. C’è poca paura, non c’è musica. Il mio stile aveva una ferocia e una grinta che il remake non ha. L’horror è una questione interiore, dipende da quello che hai dentro“.
Nonostante ciò, Argento ha comunque visto il potenziale di Guadagnino ed ha infatti aggiunto che “è una pellicola raffinata, da persona fine, come Guadagnino, che resta uno dei migliori registi europei. Fa bei tavoli, belle tende, bei piatti, tutto molto bello“. Il regista palermitano disse inoltre che Argento, dopo aver visto il film, lo chiamò e, nonostante le critiche ricevute, affermò che fu una chiamata piacevole.
3. Francesca Scorsese e il ruolo cancellato in Bones and All
La figlia di Martin Scorsese, Francesca, che aveva già lavorato precedentemente con Guadagnino nella serie We are who we are, avrebbe dovuto avere un cameo nel film Bones and All. Infatti, è stata rilasciata una foto realizzata sul set dove possiamo vedere Francesca insieme ai due protagonisti Timothee Chalamet e Taylor Russell, all’interno di una macchina.
Tuttavia, la sua apparizione non è finita nel montaggio finale del lungometraggio. Le cause non sono mai state rivelate. In ogni caso, Francesca Scorsese ha rivelato di essersi divertita nel girare la sua scena.
4. La serie che i militari volevano fermare
We Are Who We Are, la prima serie televisiva diretta da Luca Guadagnino, prodotta da HBO nel 2020, stava per essere cancellata dall’Esercito degli Stati Uniti. La miniserie segue due adolescenti americani che, insieme alle loro famiglie composte da militari e civili, vivono in una base militare americana in Italia. Come raccontato da Guadagnino in un’intervista, inizialmente il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti era favorevole al progetto e avrebbe disposto alla produzione la base militare Caserma Ederle, situata a Vicenza, per le riprese, garantendo anche delle comparse.
Il regista ha dichiarato: “Ho pensato, ‘Siete sicuri? Avete letto la sceneggiatura?’. Il ragazzo protagonista ha 14 anni e beve come un alcolizzato mentre la ragazza protagonista vuole intraprendere un percorso di transizione di genere. La madre invia truppe senza alcuna preparazione mentre il colonnello contrabbanda gasolio. Non penso accetteranno tutto questo”. Ed infatti, dopo poco tempo, il Dipartimento si è rifiutato di dare qualsiasi tipo di aiuto alla produzione, affermando anche che la serie non doveva essere realizzata. Fortunatamente, HBO ha poi ricreato un set nelle vicinanze per rappresentare la base.
5. Tilda Swinton e Jovanotti
Nella prima scena di A Bigger Splash (2015), vediamo il personaggio di Tilda Swinton, Marianne Lane, una leggenda del rock, salire su un palco, pronta ad iniziare un concerto, con la folla che urla il suo nome. Quella scena è stata girata il 26 giugno 2015 allo Stadio di San Siro, a Milano, di fronte a 70 000 mila persone, che erano lì presenti per un concerto di Jovanotti.
Tilda Swinton aveva un amico in comune con Jovanotti, quindi chiese se era possibile salire su quel palco per 15 minuti e avere in prestito la sua folla. Come scritto su un post sul profilo Facebook di Jovanotti, al pubblico veniva chiesto di far finta di conoscere questa rockstar urlando il suo nome.
6. Lunghe preparazioni
Se entri a far parte di un film di Guadagnino, preparati a imparare qualcosa di nuovo! Infatti, una delle caratteristiche più comuni presenti nei suoi film è la lunga preparazione a cui gli attori si sottopongono. Tilda Swinton per Io Sono L’Amore dovette imparare l’italiano e il russo mentre Timothée Chalamet per Chiamami col tuo nome dovette imparare l’italiano e ad usare il pianoforte e la chitarra.
Dakota Johnson e Mia Goth per Suspiria impararono varie forme di danza. Addirittura, Johnson si è allenata molto duramente nell’anno che ha preceduto le riprese per ottenere il tipo di corpo e la tecnica di una ballerina, esercitandosi 2 ore al giorno, ogni giorno, in una scuola di ballo a Vancouver mentre girava Cinquanta sfumature di rosso. Nel 2016, a due mesi dall’inizio delle riprese, sia Dakota Johnson che Mia Goth iniziarono le prove della coreografia a Varese che duravano dalle 6 alle 8 ore al giorno. Mentre, per quanto riguarda Challengers, come potete leggere qui, il cast si è dovuto sottoporre a diete rigide e ad imparare da zero a giocare a tennis. Zendaya ha passato tre mesi con il tennista professionista, ora coach, Brad Gillbert.
7. Urla di gioia o di dolore?
In una scena di Chiamami col tuo nome, vediamo i due protagonisti correre vicino ad una cascata ed urlare di gioia, in quanto sono finalmente liberi di poter essere se stessi, senza preoccuparsi che qualcuno li veda. Armie Hammer, che interpreta Oliver nel film, ha dichiarato in un intervista che, in realtà, le urla di Chalamet e Hammer che sentiamo sono di dolore, poiché il campo in cui corsero era completamente rivestito da ortiche che davano frequenti scosse alle gambe esposte dei due attori.
Uno dei momenti più romantici del film si è trasformato in un momento parecchio doloroso. Hammer ha aggiunto anche che: “Il campo dove abbiamo corso era anche molto più ripido di quanto sembri nel film, quindi correre su e giù era parecchio estenuante“.
8. Cosa mangiavano in Bones And All?
Bones And All, basato sull’omonimo romanzo di Camille DeAngelis, segue due giovani adolescenti cannibali in viaggio per l’America alla scoperta di se stessi. In varie scene, possiamo vedere i due protagonisti Timothée Chalamet e Taylor Russell mangiare altri esseri umani. Ma cosa stanno mangiando davvero?
Solitamente, si utilizza carne animale, ma non è questo il caso. Infatti, in un intervista, Taylor Russell ha dichiarato: “Luca ci disse che era sciroppo di mais, ma io so che non è vero, poiché il team degli effetti visivi ci disse che era un mix di cioccolato fondente, ciliegie al maraschino e caramelle alla frutta. Era davvero dolce e saporito, più di qualsiasi altra cosa tu possa immaginare“.
9. Io sono l’Amore e la cucina di Carlo Cracco
In Io sono l’Amore, film del 2009, seguiamo la vita di Emma, interpretata da Tilda Swinton, che fa parte di una ricca famiglia lombarda. Un giorno, Emma va nel ristorante dove lavora Antonio, interpretato da Edoardo Gabbriellini, amico del figlio della donna. Lui le prepara dei gamberi di Santa Margherita con caponata di verdure in salsa agrodolce. La donna, gustando il piatto, rimane profondamente sorpresa.
Gli incredibili piatti mostrati in questo film sono stati creati proprio da Carlo Cracco, il grande cuoco milanese. Cracco ha dato un aiuto enorme alla realizzazione del film, ospitando nella cucina del suo ristorante Edoardo Gabbriellini, a cui ha prestato le sue ricette.
10. I pochissimi ciak di Challengers
Solitamente, quando si gira un film, può capitare che molte scene richiedano svariati take, pur di trovare la scena perfetta. Basta pensare ai 148 ciak che Stanley Kubrick fece per una scena in Shining. Non sembra essere questo il caso per Luca Guadagnino, che per Challengers girò le scene solo una volta o due.
In un’intervista il regista ha dichiarato: “Preferisco girare i miei film così, perché se una performance è ottima, non c’è bisogno di girare 90 volte la stessa scena“. Guadagnino ha poi raccontato di quando ha visto Mike Faist giocare con le sue dita mentre era in ansia per la scena del bacio in hotel insieme a Tashi e a Patrick e quindi chiese all’attore di rifare quel gesto davanti alla telecamera. Gli bastò un solo ciak per ritenerlo fantastico.
11. Il riferimento a Hitchcock in Challengers
Luca Guadagnino per realizzare una scena di Challengers si è ispirato all’iconico film di Alfred Hitchcock del 1951, L’altro uomo, poiché il cineasta è un grande fan di quella pellicola e ha pensato che fosse lì presente un dettaglio che sarebbe stato perfetto per il suo nuovissimo film.
Infatti è presente, secondo il regista palermitano: “la più grande partita di tennis vista sullo schermo“. Guadagnino, in un’intervista, ha poi aggiunto: “C’è quella splendida inquadratura, che ho omaggiato in Challengers, dove tutti guardano il match di tennis e l’unica persona a non farlo è il protagonista, che invece, fissa attentamente di fronte a sè, mentre la camera zoomma sul personaggio“. In Challengers, viene fatto lo stesso: tutti guardano la partita tra Art e Patrick, tranne Tashi (Zendaya) che invece guarda dritto.
12. I deliziosi churros di Challengers
In Challengers, in una scena, Art e Patrick nella mensa dell’università di Stanford parlano di Tashi e nel mentre mangiano due churros. Lo snack che i due attori mangiano non era previsto nella sceneggiatura ma un particolare aggiunto il giorno stesso delle riprese da Josh O’Connor, Mike Faist e Luca Guadagnino. Infatti, in un’intervista O’Connor ha raccontato che quel giorno stava morendo di fame e che quello era il suo primo churro della sua vita.
Gli è piaciuto così tanto che si è messo a mangiare anche quello di Faist. Mike ha raccontato in un’intervista che nemmeno il morso che Art da al churro di Patrick era previsto, ma qualcosa che ha fatto dopo aver visto Josh tenere il churros così vicino alla sua bocca.
13. Chiamami col tuo nome è stato girato in ordine cronologico
Le riprese di Chiamami col tuo nome si sono svolte seguendo il più possibile l’ordine cronologico delle sequenze. Nel mondo del cinema è raro che un film venga girato andando in ordine cronologico e questo a causa di svariati motivi: disponibilità del cast, esigenze metereologiche, costi maggiori, etc.
A volte però, può succedere e solitamente lo si fa per creare maggior intensità tra gli attori protagonisti. Ed è proprio il caso di Chiamami col tuo nome. Infatti, ciò ha permesso a Chalamet e ad Hammer di costruire la loro amicizia, nella magnifica Crema, proprio come nel film.
14. Una maglia virale
La t-shirt con scritto “I Told Ya” (‘Te l’avevo detto’) che indossano i protagonisti di Challengers è già diventata iconica ed è pronta a diventare il capo cult della primavera 2024. Indossata anche dagli attori nei tour promozionali del film, per scoprire l’origine di questa maglietta bisogna tornare indietro di qualche decina di anni.
Infatti, la maglietta si ispira ad una t-shirt indossata da John F Kennedy Jr. in una foto paparazzata degli anni novanta. Lo slogan “I Told Ya” si collega all’espressione utilizzata da John F. Kennedy con cui festeggiò la sua elezione alla carica di 35esimo Presidente degli Stati Uniti nel 1960, ovvero “I Told You So”.
15. Niente audizioni
Una delle curiosità più interessanti inerenti a Chiamami col tuo nome riguarda proprio i due protagonisti, che in pochi anni è diventato uno dei film più importanti della loro carriera. Infatti, Timothée Chalamet e Armie Hammer non hanno dovuto fare nessun provino per questo lungometraggio. Questo diventa ancora più interessante considerando l’incredibile chimica presente nel lungometraggio tra Chalamet e Hammer.
Luca Guadagnino conobbe Armie Hammer con The Social Network e se ne “innamorò”, pensando fosse perfetto per il ruolo di Oliver. Hammer invece, che aveva espresso interesse per A Bigger Splash, ha incontrato il regista anni prima che il film entrasse in produzione. Quando lesse la sceneggiatura però, inizialmente rifiutò a causa della potenza emotiva richiesta per questo specifico ruolo e per via delle scene di nudo integrale presenti nella sceneggiatura originaria. Successivamente, decise di partecipare al progetto, considerandola una sfida personale e per la sua carriera. Per quanto riguarda Chalamet, che recita sin da quando era un bambino, nel 2013 il marito e agente del produttore Peter Spears, Brian Swardstrom, introdusse l’allora diciassettenne Chalamet a Guadagnino, che lo definì perfetto per il ruolo di Elio.