Dune – Parte due è finalmente arrivato nei nostri cinema e va a completare a tutti gli effetti il racconto proposto dal primo romanzo del Ciclo di Dune, scritto da Frank Herbert nel 1965. Se il film del 2021, diretto magnificamente da Denis Villeneuve, adattava la prima parte dello scritto, che nel libro è intitolata Il pianeta delle dune, questo nuovo lungometraggio è la trasposizione della seconda e terza parte, chiamate rispettivamente: Muad’dib e Il profeta.
La scelta di dividere in due film quanto raccontato nel primo volume è stata effettuata per favorire un adattamento il più fedele possibile al materiale originale. Sebbene l’intento del regista sia stato lodevole e ben apprezzato, come si evince dalla nostra recensione, non è esente da difetti quando si entra nel mero caso della trasposizione. Anche il primo lungometraggio aveva ben 13 macro differenze, quindi non è inconsueto.
Potreste correre subito in libreria e recuperare il romanzo per scoprire tutto in autonomia, sebbene noi abbiamo preferito consigliare altri 18 libri per chi ha amato il film. Infatti esistono anche in questo caso delle discrepanze rispetto all’opera da cui Denis Villeneuve muove i suoi passi per la realizzazione del film. Ecco quelle che sono le principali differenze tra il film Dune – Parte Due e il libro.
1. Qualche anno diventa qualche mese
Dune – Parte Due è ambientato poco dopo gli eventi narrati nella prima pellicola, con i Fremen che trasportano il corpo di Jamis e il protagonista che viene portato in giro per il deserto. Dopo poche scene ci sarà un salto in avanti a livello temporale, ma solo di qualche mese. Risulta facile rendersene conto guardando il ventre di Lady Jessica che si sta gonfiando poiché è incinta, non arrivando mai a partorire la discendente del Duca Leto.
Nella versione cartacea, invece, c’è stato un vero e proprio flash forward poiché il salto temporale è molto più accentuato. Infatti, Herbert fa in modo che Paul resti a vagare con i Fremen per due anni. Tale passaggio permette uno sviluppo più giustificato di varie relazioni e rende ponderata l’ascesa al potere di Paul. Nel film, invece, l’accelerazione di questo salto temporale presenta una narrazione più rapida.
2. La storia d’amore tra Paul e Chani
Proprio a causa del salto temporale differente tra romanzo e trasposizione, anche la storia d’amore che lega Paul e Chani ha subìto inevitabilmente delle variazioni. Nella versione cartacea, infatti, loro sono una coppia da ben due anni e lei partorisce il suo primo figlio (in seguito darà alla luce altri due bambini), Leto II. Inoltre tecnicamente nel romanzo assistiamo a un triangolo amoroso tra i due e Harah. Quest’ultima è la moglie di Jamis, il Fremen che Paul uccide alla fine del primo film, e il ragazzo decide di prendersi cura di lei e dei suoi bambini sentendosi in colpa per ciò che ha fatto. In seguito lei diventerà la sua serva e amante, ma nel film non compare nemmeno. Probabilmente per concentrarsi solo sul protagonista e Chani.
Tuttavia è la conclusione che riguarda il suo personaggio a differire maggiormente con ciò che vediamo sullo schermo. Infatti al cinema Chani è sorpresa e quasi inorridita da ciò che Paul è diventato, portando il suo popolo alla morte e accettando di diventare un messia. In particolare, però, si sente tradita per la decisione del ragazzo di sposare Irulan, la figlia dell’Imperatore, e per questo motivo scappa via con un vermone delle sabbie. Nel romanzo, invece, lei comprende quasi subito che la scelta delle nozze è solo politica e gli resterà accanto fino alla morte in quanto concubina di corte, sebbene voglia essere trattata al pari di Irulan.
3. Il personaggio di Alia Atreides
La decisione di rappresentare diversamente il personaggio di Alia Atreides è giustificato in quanto è intrinsecamente difficile da adattare correttamente. Invece di essere come nel libro una bambina di due anni con le capacità mentali di un adulto, la sorella di Paul rimane nel grembo di Lady Jessica e pur non essendo ancora nata, può comunicare con la madre.
L’attrice Rebecca Ferguson ha parlato del legame tra Lady Jessica ed Alia e di come la loro relazione è stata trasposta sul grande schermo: “Per me, ero molto emozionata quando Denis ha avuto l’idea. Mi aveva detto subito, numero uno, sarai incinta per tutto il film, e ti coprirò con dei veli. All’inizio ero scettica e gli ho detto, bene, dammi un momento, devo chiamare il mio agente. Poi lui mi ha detto: ‘Avrai delle conversazioni interiori con tua figlia in grembo. A quel punto era tutto più interessante.” Ferguson ha poi svelato: “Ci abbiamo provato in diversi modi. Dovevamo bilanciare il pazzo con il non pazzo. Mentre gli altri erano sul campo di battaglia a fare le loro cose, io avevo conversazioni interiori“.
La scelta del cameo nella versione adulta del personaggio indica che Alia avrà un ruolo più ampio in futuro. Ruolo ampio che già nel libro ha. In quest’ultimo, è proprio lei ad uccidere il Barone Harkonnen e non Paul, come invece viene mostrato nel film. Villenueve ha spiegato le motivazioni dietro questa scelta: “Credo sia stata una decisione che abbiamo preso in fase di scrittura della sceneggiatura. Ci serviva qualcosa che desse maggiore slancio alla storia e che facesse in modo di far aumentare la tensione generale“. Tale scelta permette di aggiungere un livello di malvagità nel personaggio di Paul e del suo graduale cambiamento dopo aver scoperto di volere il potere.
4. Gurney e Feyd-Rautha
Anche i ritorni hanno subito dei profondi cambiamenti, ad esempio il personaggio di Gurney Halleck risulta diverso dal romanzo. Villeneuve ha, infatti, seguito il libro nel collegare la storia di Gurney a Rabban Harkonnen, colpevole della cicatrice sul volto del guerriero e del massacro della sua famiglia. Il regista ha voluto dare un cambiamento diverso al personaggio, donandogli una nota più vendicativa. Se nel libro è il popolo dei Fremen ad uccidere Rabban dopo anni del suo regno abusivo, nel film tale opportunità di vendicarsi spetta a Gurney.
Anche la fine di un altro Harkonnen si svolge in modo diverso nel film rispetto al libro: Feyd-Rautha. Il combattimento finale tra Paul e Feyd-Rautha è un momento culminante per entrambi, ma la versione proposta dal film è molto più edulcorata. Villeneuve rinuncia ai trucchi delle lame avvelenate nell’adattamento cinematografico per renderlo uno scontro di pura abilità tecnica. Sebbene la sconfitta di Paul contro Feyd-Rautha sia fedele al testo originale, nel film avviene dopo aver sorpreso il cugino con una pugnalata allo stomaco. Nel libro, invece, Paul conficca un coltello nella mascella di Feyd-Rautha per raggiungere il cervello e di conseguenza ucciderlo.
5. Irulan Corrino, la figlia dell’imperatore
Il personaggio di Irulan risulta essere probabilmente una delle poche cose trasposte con dovizia di particolari, sebbene il suo personaggio fosse presente sin dal primo istante del libro e nella versione cinematografica fa la sua apparizione soltanto nella seconda parte. Tuttavia si può dire con certezza che la principessa viene trattata nel modo migliore in quanto alla fedeltà con il materiale d’origine.
A sbilanciarsi è l’attrice Florence Pugh, la quale si schiera dalla parte degli sceneggiatori e, a suo modo di vedere, dice che nella sceneggiatura scritta da Denis Villeneuve e Jon Spaihts, il suo personaggio non propone grandi differenze rispetto al libro: “La più grande modifica al personaggio che è stata fatta? Non saprei, non mi pare che ci sia una differenza enorme. Penso che le sia stato permesso di crescere, il che è una cosa meravigliosa. Mi piace come, in questo film, non otteniamo e scopriamo tutto subito di lei. E mi piace proprio come cresce in modo quasi simile al libro. Diventa più una sorta di essenza, quindi ho apprezzato il suo non essere del tutto presente, il come si desidera saperne sempre di più su di lei e come evolve con la storia. Personalmente, a parte il fatto che ogni libro che si legge ha più dettagli di quanto possa avere una sceneggiatura, ho apprezzato di poterla “vedere” sia nelle pagine del libro che nella sceneggiatura di Denis“.
6. Il Conte Hasimir Fenring
Una grossa differenza fa riferimento al mellifluo e viscido personaggio del Conte Hasimir Fenring, che nel film è totalmente assente. Si tratta del consigliere e amico intimo dell’imperatore, oltre che suo parente, ed è sposato con la Bene Gesserit Lady Margot Fenring, presente a differenza sua nella pellicola interpretata dalla splendida Léa Seydoux. Shaddam IV ordina al conte di assassinare Paul e lui cerca di portare a termine l’incarico con modi manipolatori e prettamente intellettivi. Mai scendendo in scontro diretto con il ragazzo, viste le differenze fisiche evidenti.
Tuttavia un altro aspetto del personaggio lo rende fondamentale, ovvero la possibile ascesa a Qwisatz Haderach. La setta delle Bene Gesserit lo considera una delle linee di sangue che sono state intrecciate prima della sua nascita e hanno fatto in modo che lui fosse uno di candidati a essere l’eletto. Tuttavia le sue capacità psichiche sono infinitamente inferiori a quelle di Paul e lo dimostra in vari momenti.
7. Thufir Hawatt il Mentat
Un altro grande assente è il fidato e potente Thufir Hawatt, il Mentat che è stato anche maestro di Paul (poiché come vi abbiamo spiegato nella lista delle differenze del primo film con il libro, anche Paul è un potente Mentat). Nel lungometraggio non si fa mai menzione di lui, sospettando che sia uno dei tanti che sono deceduti in seguito all’attacco degli Harkonnen. Tuttavia nel romanzo la sua sorte è totalmente opposta.
Infatti all’inizio lui va alla ricerca della spia che li porterà alla rovina ed è convinto che sia Lady Jessica. Credendo Paul morto e sapendo che lei è ancora viva, giura fedeltà al Barone Harkonnen per trovarla e ucciderla. Per sicurezza, comunque, i suoi aguzzini lo minacciano con del veleno in modo tale che se non obbedirà agli ordini morirà. Quando, infatti, ritrova Paul decide di sacrificarsi e morire per mano del siero piuttosto che mettersi contro il suo signore.
8. La guerra Santa in arrivo
Le sequenze finali del film includono un altro cambiamento. Gurney avverte Paul che le Grandi Case non onoreranno la sua ascesa in veste di Imperatore, facendo in modo che il giovane ragazzo ordini ai Fremen di dare inizio alla guerra, portando distruzione nella galassia.
Nel libro, la minaccia da parte di Paul di distruggere tutte le miniere di spezie su Arrakis induce le Grandi case a guardare senza intervenire. Il romanzo di Frank Herbert non rivela direttamente quali siano state le reazioni delle Grandi Case alla nuova carica di Paul, ma l’idea che sfidino immediatamente il suo governo è decisamente non presente nel testo. Tale differenza rispetto al libro, permette a Villenueve di anticipare la Guerra Santa che sarà centrale nel terzo film.
9. L’ascesa del Messia Oscuro
Ultima, ma non per importanza, differenza sostanziale rispetto al materiale originale riguarda il modo con cui Paul diventa il capo dei Fremen e accetta il suo ruolo in quanto Messia. Infatti nella versione che ammiriamo nei cinema è lui stesso che prende consapevolmente la scelta di raggiungere il sud governato dai fondamentalisti e anche se le modalità con cui questo avviene sono forse un po’ frettolose, rendono l’ascesa la potere del personaggio (e la sua discesa nell’oscurità) consapevole e inevitabile per riuscire a salvare il suo popolo. Non solo, ma farà tutto ciò a malincuore.
Chani prende posto all’interno della profezia, permettendo il suo risveglio dal coma grazie alle sue lacrime. Questo dettaglio è totalmente inventato per il film. Infine, come anticipato poco più su, è Paul che si prende la sua vendetta sul Barone e non la piccola Alia, facendo in modo che il suo passaggio all’oscurità sua più incisivo. Il romanzo è totalmente differente in questo caso. Infatti lui prende la decisione di assumere l’Acqua della Vita solo dopo che suo figlio rimane ucciso con l’attacco degli Harkonnen al Sietch Tabr.
A quel punto viene infiammato da una sete di vendetta ancora più violenta e lo spingerà a usare ogni mezzo a sua disposizione per sconfiggere i suoi nemici e a ottenere il potere assoluto, anche l’uso delle atomiche di famiglia o portare allo sterminio i Fremen senza alcun rimorso. Per lui la morte del figlio funge da quella goccia che fa traboccare il vaso, in una spirale di follia e distruzione. Non proverà più nulla e acquisirà totalmente il ruolo di cattivo.