David Cronenberg ha presentato in anteprima e in concorso al Festival del cinema di Cannes la sua ultima opera, The Shrouds, che è stata accolta con un misto di interesse e malanimo. Il film che dovrebbe essere un thriller, ma che lascia vari buchi scoperti, a causa del fatto probabilmente che doveva essere una serie tv per Netflix, è stato ampiamente criticato.

In conferenza stampa dopo la proiezione, il regista è intervenuto per parlare in generale delle critiche negative ai suoi film, a chi li definisce freddi e privi di emozioni: “Onestamente penso che tutti i miei film abbiano un enorme contenuto emotivo. Non ho mai capito le persone che pensano che i miei film siano freddi. Penso siano equilibrati, ma non freddi“.

Dettaglio della copertina di The Shrouds
Dettaglio della copertina di The Shrouds – © Lucky Red

Tornando sulla questione ha voluto dire che: “Affrontare i dottori, le radiazioni senza fine, la chemioterapia e tutto il resto ha dato vita a un’esperienza davvero opprimente. Non c’è tempo di pensare all’arte. Non ci stavo pensando. In realtà non avevo pensato avrei mai affrontato quella realtà attraverso l’arte“.

Infine ha detto qualche parola in favore di Vincet Cassel, che ha interpretato il suo protagonista nel film: “Anche se nel film ha un accento francese, gli ho detto: ‘Parli più velocemente rispetto a me. Vorrei che parlassi usando un ritmo più simile al mio, che è più rilassato, più soft, più tranquillo. Non l’ho scelto per i suoi capelli. Quella è stata realmente una coincidenza. Non avevo bisogno che mi somigliasse“.

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Nato a Bari nel 1985, ha lavorato come ricercatore per l'Università Carlo Bo di Urbino e subito dopo come autore televisivo per Antenna Sud, Rete Economy e Pop Economy. Dal 2013 lavora come critico cinematografico, scrivendo prima per MyMovies.it e poi per Movieplayer.it. Nel 2021 approda a ScreenWorld, dove diventa responsabile dell'area video, gestendo i canali YouTube e Twitch. Nel 2022 ricopre lo stesso ruolo anche per il sito CinemaSerieTv.it. Nel corso della sua carriera ha pubblicato vari saggi sul cinema, scritto fumetti e lavorato come speaker e doppiatore.