Proprio qualche giorno fa parlavamo di come il trailer di Deadpool & Wolverine avesse riacceso l’entusiasmo su un prodotto targato Marvel dopo tanto, troppo tempo. In un periodo in cui la Casa delle Idee, in evidente stato di confusionale, vedeva un’aria soffocante attorno a ogni suo nuovo progetto ecco arrivare una mina vagante come il Mercenario Chiacchierone. Ma Deadpool è appunto un personaggio che spariglia le carte. Per sua natura è un corpo estraneo, anche da un punto di vista produttivo, con Reynolds in una sorta di autogestione. Un performer che rifiuta in partenza l’assimilazione forzata.
Il trailer mostrato funziona proprio perché rispetta questo tipo di caratteristiche, portandolo semplicemente su un palcoscenico più grande come l’MCU. Un indicatore di una ritrovata capacità di mettere a fuoco il singolo progetto, non ancora dell’aver recuperato l’anima smarrita di un’intero universo. Una piccola scintilla in questo senso l’abbiamo però avuta dall’annuncio su data e cast del film sui Fantastici 4. È vero, si tratta di un semplice post Instagram. Eppure, come vedremo, contiene una cura, una dose di amore e una quantità di idee e suggestioni in grado di accendere il ricordo di cosa è stato il Marvel Cinematic Universe e di cosa potrebbe tornare ad essere.
Ritrovare l’amore
Da tempo si vociferava del possibile annuncio del cast del film. Addirittura erano circolate voci della possibilità di sbirciare i nuovi volti della famiglia più famosa di casa Marvel proprio nel trailer di Deadpool & Wolverine. In alternativa si era pensato alla possibilità di veder sfruttato per l’occasione un evento classico come il San Diego Comic-Con. Entrambe le scelte sarebbero state perfettamente in linea con quanto fatto negli ultimi anni, periodo in cui le strategie comunicative si dividono tra promesse di progetti su scala pluriennale e volti di personaggi rivelati (o cancellati) dai trailer per amor di fanservice.
Invece è arrivato un’inaspettato shadow drop, senza alcun tipo di avvertimento o countdown, attraverso un post su Instagram. Una scelta minimalista che, all’interno di un’industria dell’intrattenimento basata sulla cultura dell’hype, diventa pura rottura e controtendenza. Anche il 14 febbraio, giorno di San Valentino, sembra tutto tranne che una data a caso. Come se la Marvel volesse dichiarare al mondo non solo l’affetto per i suoi storici personaggi ma un ritrovato amore per sé stessa, per quello che fa e che vuole fare. Oppure, se preferissimo essere cinici, per mettere ulteriormente in ombra l’uscita del discusso e discutibile Madame Web.
Le scelte di casting come dimostrazione di forza
Azzeccare il casting di un progetto come I Fantastici 4 è particolarmente difficile e non solo perché si tratta di trovare gli interpreti adatti per ben quattro protagonisti. C’è il bisogno di trovare un equilibrio che tenga assieme le caratteristiche dei singoli personaggi, dei vari rapporti che intercorrono tra loro e del livello di notorietà dei nomi coinvolti. Ma, anche se per avere la prova definitiva dovremo aspettare l’uscita del film, quella della Marvel ci sembra una vera dimostrazione di forza e lucidità.
Non sarà il John Krasinski visto nel secondo Doctor Strange e richiesto a gran voce dai fan, ma quella di Pedro Pascal è una scelta che va sul sicuro. È divenuto a suo modo icona grazie a una personalità ed a un talento messo in mostra in due fenomeni trasversali come The Mandalorian e The Last of Us, si tratta di un nome all’apice del proprio successo ed è chiamato ad entrare definitivamente nell’immaginario pop. Certo l‘età (49 anni ad aprile) potrebbe mettere dei dubbi sulla futuribilità. Ma quello di Reed Richards, anche in previsione di un progetto a lungo termine, è un ruolo con talmente tante potenziali sfumature che avere un interprete maturo potrebbe regalare più gioie che spiacevoli sorprese.
Vanessa Kirby è un profili già completissimo a cui manca solo un ultimo passo per diventare uno dei grandi nomi di Hollywood. Ha già dato prova delle sue qualità, sia sul grande schermo con Pieces of a Woman (per cui è stata candidata all’Oscar) che nel mondo della serialità con The Crown. In più negli ultimi Mission: Impossible ha fatto vedere di trovarsi a suo agio e di divertirsi anche in ambito blockbuster. Sarà davvero interessante vedere che tipo di alchimia si creerà tra la sua Susan Storm e il Reed Richards di Pascal.
Infine ci sono gli altri due membri della fantastica famiglia di casa Marvel. Johnny Storm e Ben Grimm, i due componenti che forse più degli altri hanno il compito di dettare i ritmi e settare il giusto e precario equilibrio del gruppo. Anche in questo caso Marvel non si è fatta trovare impreparata, puntando su due nomi forti. Ebon Moss-Bachrach, fresco vincitore dell’Emmy per il suo ruolo di del cugino Richard in The Bear, sarà La Cosa. Non sappiamo se e quanto l’aspetto verrà ricreato in digitale, di certo però Moss Bachrach ha la giusta tonalità di voce, il piglio e soprattutto gli occhi adatti per Ben Grimm. Johnny Storm avrà invece l’aspetto di Joseph Quinn, fresco del tormentone di Stranger Things e prossimo protagonista di A Quiet Place – Giorno 1. Come dicevamo quattro nomi forti, in particolare noti nel mondo delle serie tv e ricchi d’esperienza.
Non il dove ma il quando
L’annuncio su I Fantastici 4 non ci ha però solo ufficializzato i membri del cast o la data del 25 luglio 2025 come finestra d’uscita. Con molta probabilità, grazie alla narrazione indiretta delle squisite scelte grafiche, ci ha rivelato silenziosamente l’ambientazione del film. O, meglio, l’epoca in cui si svolgeranno i fatti. Gli indizi sono svariati: il logo creato ad-hoc per l’occasione, l’aspetto vintage dell’illustrazione, il mobilio con tanto di robot da fantascienza positivista classica, le pose dei quattro protagonisti, tutto sembra puntare sugli anni ’60, il periodo in cui iniziò la vita editoriale del gruppo. D’altronde lo stesso Captain America: Il primo vendicatore introduceva un personaggio ambientando la quasi totalità della storia nel passato.
A questo vanno però aggiunti due punti ancor più significativi. Da una parte un ulteriore indizio presente nell’illustrazione. Vediamo infatti La Cosa leggere un giornale ma non uno qualsiasi. Si tratta della rivista Life, nello specifico il numero con in copertina Lyndon B. Johnson uscito il 13 dicembre 1963, a poche settimane dall’assassinio Kennedy. Una reference visiva che, come ovvio, non può essere un caso. Come non lo sarebbe a questo punto la scelta del regista. A dirigere l’approdo de I Fantastici 4 nel Marvel Cinematic Universe sarà infatti Matt Shakman, già al timone di WandaVision e quindi già rodato ed a proprio agio nell’approcciare un revival degli anni 60 in casa ma in casa Marvel.
Un mito senza origini
Fino ad ora ci siamo attenuti sostanzialmente ai fatti o a quegli indizi talmente evidenti da diventare prove ma è arrivato il momento di lanciarci in qualche teorie. D’altronde è anche questo un segnale. Una testimonianza di quella scintilla che ha riacceso l’interesse nel MCU. Come noto, abbiamo già visto due film abbastanza recenti che hanno messo in scena le ragioni che hanno portato alla nascita del super-gruppo. A questo sommiamo che, come detto, il numero di Life presente nell’immagine risale al dicembre 1963, mentre il primo numero de I Fantastici 4 uscì circa due anni prima, nel novembre 1961.
Non ci sorprenderebbe quindi scoprire che la Marvel decida di evitare, come già fatto con l’ultima incarnazione di Spider-Man (o lo stesso WandaVision volendo), una classica origin story. Entrare nelle vite de I Fantastici 4 mentre già sono I Fantastici 4, in una sorta di slice of life negli anni ’60 in cui sbirciamo nella vita di una comune famiglia di supereroi. Allo stesso tempo, proprio per questa idea di coglierli in un momento di straordinaria normalità, non ci aspettiamo di vederli già alle prese con uno degli avversari principali come Galactus o Dotor Destin (quest’ultimo magari verrebbe solo fugacemente introdotto). Rimarrebbe poi da risolvere il classico enigma di come condurre i protagonisti nel presente dell’universo a noi noto. Un problema a cui la Marvel ha però trovato varie soluzioni nel corso degli anni, tra linee temporali, universi quantici o le prospettive che lascia intendere l’idea alla base di Secret Wars.
E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo questo articolo insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!