Cast stellare con un sex appeal inquanticabile, messa in scena maestosa e la sensazione di essere davanti a qualcosa di epico come non si vedeva da tanto tempo su un grande schermo. Adesso è facile applaudire davanti alla bellezza di Dune, ma c’è stato un tempo in cui le cose sono andate leggermente peggio. Un tempo in cui David Lynch avrebbe preferito tuffarsi tra le fauci di un verme delle sabbie invece di girare il suo maledetto Dune. Un’esperienza assai infelice che il regista ricorda così: “Dune è la più grande e colossale tristezza della mia vita. Un’esperienza davvero, davvero terribile“. Il trauma risale al 1984, esattamente quartant’anni fa. Il funesto anno in cui Dune di Lynch arrivava in sala col suo stile visionario, affascinante e pittoresco. Risultato? Flop al botteghino e critica tiepida. Ma cosa è andato storto? E cosa rimane di quel coraggioso esperimento finito male? E soprattutto: Denis Villeneuve ha salvato qualcosa di quell’audace visione? Ne abbiamo parlato nel nuovo episodio del nostro format YouTube “Ottanta Nostalgia” assieme a Manuel Enrico (caporedattore di Cultura Pop) ed Emilio Cozzi (giornalista di Wired, Radio 24 e L’Espresso). Preparate la miglior spezia che avete a portata di mano e partiamo.

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Nato a Bari nel 1985, ha lavorato come ricercatore per l'Università Carlo Bo di Urbino e subito dopo come autore televisivo per Antenna Sud, Rete Economy e Pop Economy. Dal 2013 lavora come critico cinematografico, scrivendo prima per MyMovies.it e poi per Movieplayer.it. Nel 2021 approda a ScreenWorld, dove diventa responsabile dell'area video, gestendo i canali YouTube e Twitch. Nel 2022 ricopre lo stesso ruolo anche per il sito CinemaSerieTv.it. Nel corso della sua carriera ha pubblicato vari saggi sul cinema, scritto fumetti e lavorato come speaker e doppiatore.