Autore: Giacomo Placucci

Cinefilo since 1995. Cresciuto a pane e Dario Argento, poi adottato da Judy Garland. Passa le sue giornate cercando una quadra alla sua passione bipolare per l'horror e per il musical hollywoodiano: non l'ha ancora trovata. Nel frattempo scrive di cinema e serie.

I due protagonisti in una scena del film

Il paradigma del blockbuster d’azione targato 2022 è costruito su due poli, uguali e opposti al tempo stesso. Top Gun – Maverick è il primo e il più scontato. Campione d’incassi della stagione estiva, kolossal action-patriottico di straordinaria portata emozionale e spettacolare, riconferma dello stardom sempreverde di Tom Cruise: Maverick è in qualche modo lo zenith e il nadir del nuovo cinema d’azione americano. Una visione entusiasmante che rilegge il passato con l’occhio di oggi, e la dimostrazione che la sensibilità popolare per il grande cinema d’intrattenimento statunitense è più viva che mai. Il secondo capolavoro action dell’anno, RRR, proviene…

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un'immagine di ultimo tango a parigi

Si va a vedere un film anche per essere stuzzicati. “Scandalizzare è un diritto, essere scandalizzati è un piacere”, diceva Pasolini: è vero oggi come lo era cinquant’anni fa. Il cinema, d’altronde, è arte popolare, e il suo ruolo è quello di coinvolgere, stimolare, provocare il grande pubblico. Esiste, in questo senso, un genere più autenticamente popolare di quello erotico? Una storia che sia in grado di sollecitare lo spettatore nella sua dimensione più basilare, quella fisica, è a suo modo una storia “per tutti”. Sta proprio qui il paradosso del cinema per adulti: il suo voler essere generalista senza…

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Ana de armas

Si dice che la bellezza sia nell’occhio di chi guarda. E forse sta qui il fascino delle grandi attrici: nella loro capacità di intercettare lo sguardo dello spettatore, di creare un’ideale di bellezza che sia uguale e contrario a quello che portiamo con noi in sala. Un gioco che le interpreti migliori riescono a condurre sullo schermo, modellando le nostre fantasie e i nostri valori estetici per crearne di nuovi. In questo senso, pochi ambiti sono stati in grado di plasmare l’immaginario della bellezza femminile come quello cinematografico. Certo, dalla Hollywood classica a oggi di tempo ne è passato, e…

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Filippo Scotti in una scena del film
6.0

“L’amore è quel delicato processo attraverso il quale ti accompagno all’incontro con te stesso”. Nella frase di Antoine de Saint-Exupéry con cui si apre il film di Cosimo Gomez c’è tutta la semplicità e tutta la complessità della post-adolescenza. Il momento spaventoso in cui ci si affaccia per la prima volta sul caos della vita adulta, in cui ci si scopre impreparati di fronte al mondo. Parla soprattutto di questo il secondo lungometraggio del regista fiorentino, che nel legame fra i due giovani e spaesati protagonisti individua un momento fondamentale del loro percorso di maturazione. In questa recensione di Io…

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Giovanni Storti in una scena del film
7.0

È una grande sfida quella lanciata, negli ultimi anni, alle piccole produzioni cinematografiche. La pandemia ha reso difficile il lavoro sui set, e la realizzazione di un film, specie se a basso budget, è divenuta una questione di fortuna, sacrificio e spirito di adattamento. Se si aggiunge poi la crisi del settore, l’impresa sembra essere ormai impossibile. Vince, insomma, chi riesce a farsi furbo e si adegua alla situazione. Parliamo anche di questo nella recensione di Le voci sole, primo lungometraggio della coppia di registi Andrea Brusa e Marco Scotuzzi. Il film, realizzato in piena emergenza Covid, testimonia la grande…

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