Game over immediato. Trent’anni fa non superammo nemmeno il primo livello. Nel 1993 perdemmo vite, cuoricini e speranze davanti un film su un idraulico che faceva acqua da tutte le parti. Nessun fungo-bianco rosso riuscì a salvare Super Mario Bros da un tonfo epocale, ma se c’è una cosa che abbiamo imparato dalla baffuto icona Nintendo è che bisogna fallire per superare le difficoltà. Cadere, morire, rialzarsi e riprovare. Apriamo la nostra recensione di Super Mario Bros. – Il film mettendo subito le cose in chiaro: quel vecchio flop è servito a capire tutto quello che questo film non doveva essere. Per prima cosa non un live action, ma un’opera animata colorata, dinamica e frizzante.
L’unico modo per tradurre sul grande schermo un immaginario strabordante e ricchissimo come quello di Super Mario. Seconda cosa? Il tono: nessuna deriva grottesca, ma un’avventura spensierata a più livelli. Facile, accessibile e divertente per i bambini. Soddisfacente, citazionista e ammiccante per i vecchi fan nostalgici. Un calderone che rischiava di diventare un pasticcio, e invece eccolo qui: intrattenimento semplice, diretto e sincero. Come un film animato che assomiglia a un vecchio amico che avevi perso di vista e ti urla in faccia: “It’s me, Mario”.
Super Mario Bros. – Il Film
Genere: Avventura
Durata: 92 minuti
Uscita: 05 aprile 2023 (Cinema)
Cast: Chris Pratt, Anya Taylor-Joy, Jack Black, Charlie Day, Seth Rogen
La trama: su per il tubo
Brooklyn. Mario e Luigi sono due impacciati idraulici italo-americani che hanno deciso di mettersi in proprio. Il primo è propositivo, audace, pragmatico. Il secondo pavido e impaurito. Purtroppo gli affari vanno male e i due diventano presto lo zimbello del quartiere e della famiglia. Almeno fino a quando il richiamo improvviso dell’avventura concede loro l’occasione del riscatto: dimostrare di valere qualcosa. Succede quando un misterioso tubo catapulta Mario nel fiabesco Regno dei Funghi e Luigi nella desolata Terra Oscura. Mondi paralleli minacciati dalle manie di grandezza di Bowser (spietata tartaruga gigante), intenzionato a dominare sul creato e a conquistare con la forza il cuore della principessa Peach. Fin dalle premesse è facile capire quanto la trama di questo Super Mario Bros. sia un pretesto. Una banale scintilla per accendere una lunga miccia destinata a esplodere sullo schermo.
Avventura di un certo livello
Non abbiamo mai soffiato dentro cartucce per appassionarci alla storia di Super Mario. Se abbiamo distrutto grigi joy pad rettangolari è perché volevamo soltanto giocare. E questo film fa questo: gioca dall’inizio alla fine. Gioca con le citazioni videoludiche, seminate ovunque dentro suoni, easter eggs e oggetti di scena sullo sfondo. Talmente tante da obbligare a una seconda visione per coglierle tutte. Gioca allo stesso livello di tutti gli spettatori. Perché usa alla perfezione la comicità fisica, i colori e la plasticità di un’animazione calda per far innamorare i bambini. E perché attraverso il no sense e i soliti riferimenti pop agli anni Ottanta (ne usciremo mai?) conquista con furbizia i cuori dei più grandi.
Illumination e Nintendo hanno sfornato un film animato vivace, ispirato, omaggio appassionato a uno dei personaggi più iconici dell’arte videoludica. Anche senza spingere troppo sull’acceleratore della genialità e della ricercatezza (come ha fatto The Lego Movie), Super Mario Bros. preferisce percorrere la strada della sana avventura per famiglie. E nel farlo non scivola sulle bucce di banana. Procede dritto, leggero, imperterrito come un film strutturato e immaginato proprio come un videogioco. Tutorial iniziale, duelli nelle arene, inseguimenti e boss finale. Siamo qui per giocare e per divertirci leccandoci i baffi. Niente di più. E non è poco.
Diventare straordimario
Novanta minuti sulle montagne russe. Si corre, si vola, si ride parecchio, si indica ogni cosa riconoscendo cose a cui siamo affezionati. Eppure al centro di questo psichedelico Luna Park animato, Super Mario Bros. riesce anche a tratteggiare una morale, a dare un minimo spessore a personaggi che non solo icone che vediamo schizzare sullo schermo. Questa volta non ci sono principesse da salvare (è da Frozen che si salvano da sole), ma due uomini troppo invischiati nell’ordinario che cercano lo straordinario. Straordinaria come una fratellanza più forte dei boss di fine livello, come una famiglia a cui bastano due persone per andare avanti e continuare a giocare. Una famiglia: ovvero il traguardo di questa lunga corsa animata che abbraccia tutti. Il bambino che sei stato, quello che hai ancora dentro quello che forse hai al tuo fianco al cinema. Tutti si divertono. Non oggi, game over. Non oggi.
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La recensione in breve
Il boss è stato sconfitto. La maledizione è spezzata. Super Mario ha finalmente il suo film degno di questo nome. Merito di un'animazione vivace, dinamica e citazionista, capace di abbracciare il pubblico a ogni singolo livello.
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Voto ScreenWorld