Inizialmente Matthew Perry aveva un ruolo in Don’t Look Up di Adam McKay. Purtroppo in seguito a un grave problema di salute ha dovuto rinunciare. Lo racconta Perry stesso nel suo libro di memorie “Friends, Lovers, and the Big Terrible Thing”, il suo cuore ha smesso di battere per cinque minuti: “Non è stato un attacco di cuore semplicemente non batteva più nulla“, scrive Perry. L’evento è accaduto dopo aver assunto idrocodone e propofol in un centro di riabilitazione in Svizzera.
Come riporta RollingStones: “Mi è stato detto che un tizio svizzero muscoloso non voleva proprio che il ragazzo di Friends morisse sul suo tavolo e mi ha praticato la rianimazione cardiopolmonare per tutti e cinque i minuti, battendo e martellando il mio petto. Se non fossi stato in Friends, si sarebbe fermato a tre minuti? Friends mi ha salvato di nuovo la vita?“.
La tattica di salvataggio impiegata dal medico ha provocato la rottura di otto costole di Perry. Per questa ragione, come scrive lui stesso nelle pagine del suo libro era troppo dolorante per tornare sul set di Don’t Look Up. Aveva già girato qualche scena con Jonah Hill e ha sottolineato che la decisione è stata “straziante” e lo ha escluso dal “più grande film che avessi mai fatto”. Perry doveva interpretare un giornalista repubblicano e doveva apparire anche in alcune scene accanto a Meryl Streep. Alla fine, l’unica scena che Perry ha girato è stata tagliata dalla distribuzione nelle sale.
Don’t Look Up è stato candidato a quattro premi Oscar, tra cui quello per il miglior film. Lo sceneggiatore e regista Adam McKay ha dichiarato a IndieWire che le reazioni al film controverso hanno contribuito ad alimentarne il successo: “Improvvisamente, è diventato come se dicessi che i critici non possono dire nulla. Naturalmente lo fanno. È importante avere dibattiti e critici appassionati“, ha detto McKay. “Stiamo vivendo un’epoca senza precedenti e le storie ne fanno parte. La gente dovrebbe odiarle, amarle, andare avanti e indietro. Accogliamo con piacere le recensioni negative. In realtà penso che sia davvero un bene, che le persone debbano lottare e appassionarsi“.