Sono passati già trent’anni da quel settembre del 1992 quando l’emittente televisiva Fox Kids mandava in onda i primissimi episodi di una delle serie animate più riverite ed influenti di sempre. Batman – La serie animata avrebbe fatto capolino per la prima volta in Italia un anno dopo, a seguito dell’ottimo successo nelle sale negli anni precedenti di Batman e Batman – Il ritorno di Tim Burton. Trent’anni fa un’intera generazione di bambini ed adolescenti avrebbe accolto l’eredità delle due pellicole del regista americano sublimandola in un’avventura animata lunga ben 85 episodi che omaggiava lo stile vincente di Burton, senza però rinunciare a strizzare l’occhio al taglio rétro e stilizzato del Superman della Fleischer Studios degli anni ’40.
Un prodotto televisivo che si rivolgeva di certo ad un pubblico di giovanissimi che stavano vivendo la febbre da Batman nel vivo di quegli anni, ma che nel tempo è stato particolarmente apprezzato anche da una lunghissima schiera di estimatori ed appassionati adulti che ancora oggi la trattano come un oggetto di culto assoluto per originalità, spessore e qualità, anche a distanza di trent’anni. Riscopriamo insieme le ragioni del suo successo straordinario e la sua eredità in occasione del suo trentesimo anniversario dal debutto nelle tv statunitensi.
Da Tim Burton al piccolo schermo
Era il 1989 quando Warner Bros. Pictures faceva sfracelli al botteghino internazionale con Batman, lungometraggio cinematografico dedicato all’Uomo Pipistrello che da lì in avanti avrebbe cambiato per sempre le sorti del cinecomic sul grande schermo. La visione di Tim Burton del Cavaliere Oscuro di Gotham City era assolutamente inedita e senza precedenti, almeno agli occhi dell’immaginario pop collettivo del periodo: l’ombroso Bruce Wayne si aggirava vestito da pipistrello in un’immaginaria città notturna il cui assetto visivo rimandava all’art déco e all’architettura espressionista tedesca; un visual tone che immergeva le avventure del cavaliere mascherato in universo sostanzialmente più adulto.
Tre anni dopo Burton lo avrebbe fatto nuovamente (e con molta più libertà artistica) con Batman – Il ritorno, impressionante galleria di villain sinistri e variopinti che avrebbe direttamente ispirato il tono e le ambizioni della serie animata. Se il regista Usa aveva regalato al pubblico di tutto il mondo un Batman lontanissimo dalle stravaganze della serie degli anni ’60 con Adam West e più aderente agli albi dark di Frank Miller ed Alan Moore, il prodotto seriale che sarebbe nato nel 1992 avrebbe fatto tesoro di tutti i linguaggi, gli stili e le istanze artistiche che fino ad allora avevano portato sul piccolo e grande schermo il celebre detective creato da Bob Kane.
Un progetto ambizioso
Per questo motivo il prodotto seriale creato da Bruce Timm ed Eric Radomski nasceva da ambizioni grandissime: cogliere il testimone di Burton senza abbandonare la vocazione squisitamente teen ed adolescenziale che pure i fumetti dedicati al Cavaliere Oscuro avevano da sempre sbandierato senza vergogna. Ma dopo la new wave degli anni ’80 di graphic novel ed albi a strisce colorate dal tono ben più maturo, c’era bisogno di dare un taglio decisamente inedito alle avventure del detective mascherato. Ecco come nasce Batman- La serie animata, mirabile ed impareggiabile connubio tra passato, presente e futuro del Cavaliere Oscuro di Gotham.
Passato perché omaggia con straordinaria cura nella realizzazione del setting le ambientazioni rétro e squisitamente noir che avevano fatto il successo della serie animata dedicata a Superman negli anni ’40; presente perché l’animazione di Timm e Radomski si pone come cesura nella rappresentazione dell’Uomo Pipistrello nell’immaginario pop fino ad allora per consegnarlo ad un futuro incerto ma promettente, in mano ad una audience di telespettatori praticamente trasversale.
Una galleria di cattivi impareggiabile
Ma non sono soltanto questi gli elementi, pure fondamentali, che hanno fatto di Batman – La serie animata un successo strepitoso in televisione ed un oggetto di culto ancora oggi. Mai come nessun altro progetto audiovisivo prima di allora, la serie di Timm e Radomski consegna all’iconografia pop post-moderna una lunghissima e variopinta galleria di nemici ed oppositori del detective mascherato; dal famigerato Joker a Harvey Dent/Due Facce, da Catwoman al Pinguino, fino all’inedita Harley Quinn, quest’ultima vero e proprio spartiacque che ha consegnato definitivamente la serie allo status di cult assoluto.
Ebbene sì, il personaggio di Harley Quinn (ora con il volto cinematografico di Margot Robbie e, forse, di Lady Gaga) nasce per la prima volta in assoluto come compagna e spalla squinternata del Joker nell’episodio “Un piccolo favore”, per poi entrare nella continuity dei fumetti DC soltanto nel 1999. Se non è questa una ragione sufficiente per etichettare ancora oggi come cult assoluto la serie animata!
Ode al Cavaliere Oscuro
Negli anni, Batman – La serie animata ha dimostrato di saper affrontare con dignità e identità proprie le innumerevoli e successive trasposizioni del Cavaliere Oscuro sul piccolo e sul grande schermo; del resto, l’ingrediente segreto del suo successo imperituro è stato quello di aver saputo amalgamare con miracoloso equilibrio le anime, i toni e i linguaggi che avevano caratterizzato le storie dell’alter ego di Bruce Wayne fino ad allora: dal farsesco allo sgangherato, dal noir alla detective story pure e dura, dalla fantascienza al thriller metropolitano; questo e molto altro è stato Batman – The Animated Series.
Tutti registri che hanno diametralmente conquistato la platea di telespettatori più ampia di sempre, accontentando il senso dell’avventura e dello stupore dei più piccini fino all’appassionato più maturo e smaliziato, in cerca di un cavaliere incappucciato post-moderno e allo stesso tempo magnificamente sofisticato. Un vero e proprio miracolo televisivo che ancora oggi racchiude forse meglio di altri adattamenti più recenti tutte le anime del Cavaliere Oscuro. In 85 episodi.
E come corre, corre ancora questo Batman!