La regista e sceneggiatrice francese Céline Sciamma è stata annunciata come presidente di giuria della sezione parallela di Venezia 79 Giornate degli Autori (GdA), in programma dal 31 agosto al 10 settembre. Céline Sciamma presiederà una giuria di 27 giovani cinefili europei che parteciperanno alle GdA nel quadro del progetto 27 Times Cinema, un’iniziativa congiunta organizzata dalla sezione indipendente, dal Premio del Pubblico LUX del Parlamento Europeo e da Europa Cinemas, in collaborazione con Cineuropa. Questa giuria assegnerà il GdA Director’s Award, l’unico riconoscimento ufficiale della sezione autonoma, sotto il coordinamento del direttore del Karlovy Vary International Film Festival (KVIFF) Karel Och.
«Scegliere Céline Sciamma come presidente di giuria, non significa solo avere alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2022 una delle voci più intriganti della cinematografia contemporanea ma anche, e soprattutto, abbracciare la sua visione della realtà. Da sempre interessata alle questioni dell’identità, Céline Sciamma ha sovvertito con il suo cinema l’ordine prestabilito, ha rovesciato le strutture fondamentali della nostra società ed è stata capace di creare nuove immagini e nuove memorie. Attraverso il suo più recente film, Petite Maman, ha inoltre dato ulteriore dimostrazione che mettere in discussione il modello produttivo canonico e dominante è possibile. Sono certa che confrontarsi con un’artista di tale portata sarà per i giovani giurati delle Giornate degli Autori un’avventura entusiasmante», ha dichiarato la direttrice artistica Gaia Furrer.
Tra i precedenti successi di Sciamma ricordiamo “Diamante nero” (2014) ; “Tomboy” (2011) e “Water Lilies” (2009). Si tratta di una sorta di ritorno a casa per la regista di “Ritratto della giovane in fiamme”, dopo essere stata tra le finaliste del LUX Prize nel 2014. «Non sono solo i suoi film da regista, accolti ovunque da consensi importanti – ha spiegato il delegato delle Giornate Giorgio Gosetti –, a fare di Céline Sciamma una vera artista. Altrettanto importante, a mio parere, è il suo lavoro come sceneggiatrice, capace di sposare il talento con forme espressive diverse, dal cartone animato alla serialità televisiva, e con autori di generazioni diverse come André Techiné o Jacques Audiard».
Per il secondo anno consecutivo è una donna a presiedere la giuria, dopo le due registe bulgare Mina Mileva e Vesela Kazakova che, nel 2021, hanno premiato il film drammatico Imaculat dei registi rumeni Monica Stan e George Chiper-Lillemark, poi vincitore anche del Premio De Laurentiis per la migliore opera prima di tutta la Mostra.
«Sono grata – ha concluso la stessa Céline Sciamma – di poter condividere le mie riflessioni sul cinema contemporaneo con un così giovane gruppo di spettatori, per di più in un momento tanto rilevante dal punto di vista politico per il cinema indipendente. Mi sento vicinissima allo spirito delle Giornate degli Autori e sono eccitata all’idea di viverlo appieno facendo parte del team di questa edizione. Non vedo l’ora di vedere come andrà».