La trasformazione digitale della pubblica amministrazione italiana potrebbe aver trovato un nuovo alleato. Mercoledì 11 dicembre 2025, nella cornice prestigiosa della Sala Colonne del Campus Luiss di Roma, è stata presentata Publica.AI, una piattaforma GovTech dual use che ambisce a creare un ecosistema interconnesso tra enti pubblici e privati. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: favorire l’innovazione in un settore storicamente caratterizzato da inefficienze e lentezze burocratiche.
Dietro questo progetto ci sono due protagonisti del panorama italiano dell’innovazione. Da un lato ZEST, società italiana specializzata in venture capital, trasformazione digitale e supporto alla crescita tecnologica di startup, aziende e istituzioni. Dall’altro il Research Center Strategic Change Franco Fontana dell’università Luiss, un centro di ricerca dedicato allo studio dei processi di cambiamento strategico nelle organizzazioni. Ma cosa significa esattamente GovTech dual use? Il termine GovTech si riferisce all’insieme delle tecnologie al servizio del settore pubblico: governi, pubbliche amministrazioni e altri enti governativi. La definizione dual use, invece, indica tecnologie che possono avere applicazioni sia in ambito civile che militare. Questa doppia natura rende Publica.AI uno strumento particolarmente versatile e strategico.

Il cuore della piattaforma è la creazione di connessioni. Non si tratta semplicemente di digitalizzare processi esistenti, ma di costruire ponti tra pubblico e privato, tra istituzioni e innovatori. Publica.AI vuole mettere in comunicazione pubblica amministrazione, imprese, startup, università e centri di ricerca per co-progettare soluzioni innovative che rispondano ai bisogni reali del settore pubblico e del sistema industriale italiano. Le applicazioni pratiche spaziano su domini critici per il paese: difesa, cybersicurezza, sanità, trasporti, smart city ed energia. Si tratta di settori dove l’innovazione non è un lusso ma una necessità, ambiti in cui la capacità di integrare competenze diverse può fare la differenza tra servizi obsoleti e soluzioni all’avanguardia.
Il funzionamento di Publica.AI si articola in quattro fasi distinte ma interconnesse. La prima è l’osservazione: la piattaforma monitora macro-trend tecnologici e policy rilevanti, fungendo da radar per intercettare le evoluzioni del settore. La seconda fase è la creazione di connessioni: qui entrano in gioco gli enti pubblici e privati che vengono messi in contatto per co-progettare soluzioni concrete. Segue poi la sperimentazione, dove le idee vengono testate sul campo. Infine, la fase di crescita, in cui i servizi sviluppati vengono scalati e resi disponibili per operatori e amministrazioni. Questa metodologia rappresenta un cambio di paradigma rispetto all’approccio tradizionale. Invece di calare dall’alto soluzioni preconfezionate, Publica.AI propone un modello collaborativo e iterativo, dove l’innovazione nasce dall’incontro tra chi conosce i problemi (la PA) e chi sviluppa le tecnologie (startup, imprese, università). Un approccio che potrebbe finalmente sbloccare quel potenziale innovativo che l’Italia fatica ancora a esprimere pienamente nel settore pubblico.
La scelta della Luiss come partner accademico non è casuale. L’università romana ha da tempo investito nella ricerca sul cambiamento organizzativo e sulla trasformazione digitale, temi centrali quando si parla di innovare la macchina pubblica. Il Research Center Strategic Change Franco Fontana porta in dote competenze teoriche e metodologiche che, incrociate con l’esperienza operativa di ZEST nel mondo delle startup e del venture capital, creano un mix potenzialmente esplosivo. Resta da vedere se Publica.AI riuscirà a mantenere le promesse. La trasformazione digitale della pubblica amministrazione italiana è un cantiere aperto da anni, con risultati alterni. Iniziative come questa possono davvero fare la differenza se riescono a superare gli ostacoli storici del sistema: resistenze culturali, frammentazione delle competenze, mancanza di continuità nei progetti. La scommessa è creare un ecosistema stabile e duraturo, non l’ennesima piattaforma destinata a rimanere sulla carta.



