Neri Parenti ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera svelando anche alcuni succosi particolari del suo rapporto con Paolo Villaggio. Quando c’era l’attore genovese sul set erano immancabili i suoi scherzi – anche al povero Gigi Reder, ovvero il ragionier Filini di Fantozzi – scherzi che a volte andavano anche un bel po’ al di là del consentito.
Il regista spiega: “Paolo era davvero cattivissimo anche se lo amavano tutti. Se scopriva un tuo punto debole potevi dire che eri finito. Gigi Reader era fifone, aveva paura pure delle mosche, ed era molto superstizioso. Se nel copione c’era una scena, per dire, di loro due che scendevano da una scala ci inventavamo che Paolo, dietro di lui, dovesse tenere in mano una lancia. Reader era preoccupato potesse cadere e ammazzarlo. Una volta lo mandammo a prendere a casa con un carro funebre sostenendo che in garage era rimasto solo quello. Gli facemmo trovare nel camerino, in un’altra occasione, un prete con tutto l’occorrente per l’estrema unzione”.
C’è poi un episodio di Scuola di ladri legato a una mongolfiera: “Giravamo in Kenya e a nostra insaputa Villaggio aveva prenotato un giro panoramico. Le riprese tardavano e ci disse che doveva andare in bagno. Non tornava più. A un certo punto lo vidi passare in cielo sopra la mia testa. Salutava con la mano dicendomi di non preoccuparmi che avrebbe poi recuperato”.
Paolo Villaggio era anche un grande appassionato di sushi come racconta Neri Parenti: “Invece del cestino si faceva portare il pranzo da un ristorante giapponese. Massimo Boldi e Lino Banfi incuriositi vollero provarlo e lui lo ordinò anche per loro. Ci trovammo nella sua roulotte davanti a quei graziosi bocconcini serviti su minuscoli vassoi, erano come dei pasticcini. I due poveretti se li infilarono nella bocca con tutta la carta. Io stavo per fermarli quando Paolo mi prese per un braccio e mi disse di stare zitto perché avrei rovinato uno dei momenti più belli della sua vita”.