Il giudice del “caso Rust” ha respinto la richiesta del pubblico ministero di rilanciare l’accusa di omicidio colposo contro Alec Baldwin. In una breve sentenza, emessa lo scorso giovedì, la giudice Mary Marlowe Sommer ha rifiutato di prendere in considerazione la mozione dello Stato poiché supera il limite delle 10 pagine.
Kary Morrissey, il pubblico ministero speciale che si occupa del caso, aveva sostenuto che il giudice avesse commesso un errore quando aveva archiviato il caso con pregiudizio, durante il processo di Baldwin, lo scorso luglio, chiedendo di riaprirlo. In una e-mail di venerdì pomeriggio, Morrissey aveva dichiarato di aver già presentato una versione di 10 pagine in risposta all’ordinanza del giudice. Baldwin era stato accusato di aver puntato negligentemente una pistola contro la direttrice della fotografia di Rust, Halyna Hutchins, e di aver premuto il grilletto durante la preparazione di una scena.
Marlowe Sommer ha archiviato il caso, dopo aver scoperto che lo Stato avesse deliberatamente nascosto alla difesa una scorta di proiettili che quest’ultima avrebbe potuto utilizzare per contestare la completezza delle indagini dello sceriffo. In una mozione di 52 pagine, depositata lo scorso 30 agosto, Morrissey aveva sostenuto che i proiettili non avessero alcuna attinenza con il caso e che non influivano sulla colpevolezza di Baldwin. Il pubblico ministero aveva anche affermato che lo Stato avrebbe potuto appellarsi al licenziamento del giudice presso una corte superiore.
Sommer ha ritenuto che la mozione violasse le regole procedurali della corte sulla lunghezza delle pagine (la corte ha, infatti, osservato che fosse accompagnata da 387 pagine di prove). Durante la vertenza pre-processuale, il team di difesa di Baldwin ha depositato una mozione di 32 pagine per contestare la mancata consegna delle prove da parte dello Stato, che è stata respinta per eccessiva lunghezza. La difesa l’ha poi divisa in due mozioni di 10 pagine ciascuna, entrambe respinte. Sommer ha dichiarato:
Data la posizione procedurale del caso, la Corte deve applicare la norma locale per disciplinarne il ruolo e promuovere l’efficienza giudiziaria.