Avete mai avuto la voglia o la curiosità di poter parlare in giapponese? Magari senza doverlo studiare. Si sa che è una delle lingue più difficili al mondo, con migliaia di ideogrammi con un significato diverso per ciascuno. Sarebbe comodo conoscerlo se si ha intenzione di visitare il paese del sol levante, ma Google Translate è sempre venuto in nostro soccorso nel momento di parlare una qualsiasi lingua. Basta usarlo per tradurre dall’italiano alla lingua di cui abbiamo bisogno. E, ahinoi, non c’è effettivamente un modo per parlare o imparare giapponese come per magia, ma un bug del sistema ci permette di scherzarci su.
In un video, dell’utente isidejoke, diventato in breve estremamente virale sui social, è possibile notare come sia possibile selezionare la lingua del parlante quale il giapponese e quella da tradurre come italiano, poi cliccare sul tasto del proprio smartphone della selezione vocale e parlare dicendo parole senza senso, a caso. Il risultato è esilarante perché anche emettendo versi, un bug del sistema rileverà delle parole di senso compiuto in giapponese e le tradurrà in frasi italiane.
Noi stessi abbiamo fatto delle prove, dimostrando che è effettivamente possibile divertirsi sfruttando questa simpatica falla del sistema. Ma come funziona e perché è possibile? Google Traduttore usa un sistema denominato Neural Machine Translation che fa sì che le parole analizzate dall’intelligenza artificiale del sistema vengano riconosciute a blocchi, intere frasi e tradotte istantaneamente. Se anni fa veniva usato il più semplice Statistical Machine Translation, che permetteva di tradurre in base a una banca dati precompilata ed esistente nei server di Google e che traduceva la singola parola, dando alla frase un senso il più delle volte errato, ora le migliorie hanno permesso all’app di essere più efficiente.

Grazie a questa efficienza è possibile tradurre anche scattando una foto a un testo o inserendo un link nella barra di traduzione. Se alcune parole sono poco chiare o illeggibili, ecco che entra in azione il sistema neurale per fornire una possibile traduzione e dare un senso alla frase in base al contesto. Un sistema estremamente avanzato, che chiaramente non funziona sempre e potrebbe tradurre nel modo sbagliato. Tuttavia permette un uso più complesso e adattivo.
Ed è per questo che il sistema, selezionando il giapponese come lingua, anche se probabilmente funziona con ogni altra possibile, cerca di dare un senso a versi che non ne hanno e dona loro un significato plausibile e possibile. Perciò non vi aiuterà a destreggiarvi tra le strade di Tokyo, ma almeno qui in Italia potrete divertirvi con una feature simpatica e della quale già parlano tutti, e questa volta a differenza del caso della terza spunta su Whatsapp non si tratta di una bufala.