Annunciato in pompa magna, celebrato come il grande ritorno di Rocksteady dopo quasi una decade dal rilascio di Batman Arkham Knight per poi venire criticato senza pietà. Destino stranissimo quello di Suicide Squad Kill the Justice League, da pochi giorni disponibile in tutto il globo.
Dal gioco che avrebbe divertito i milioni di appassionati nel mondo che avrebbe dato la possibilità di controllare i noti anti-eroi della DC Comics, ci siamo ritrovati infine un titolo particolare, quasi un ibrido di generi come di idee, sicuramente non particolarmente riuscito, ma comunque interessante e divertente da giocare. Ma questo basterà per salvare l’intero progetto?
La natura live service di Suicide Squad Kill the Justice League
Nella sua forma finale, Suicide Squad Kill the Justice League si presenta come un action cooperativo in terza persona, con marcati elementi da looter shooter e una cornice da live service. Ma di cosa parliamo esattamente? Prendendo i comandi di uno dei quattro membri della Justice League tra cui Deadshot, Harley Quinn, King Shark e Captain Boomerang, siamo chiamati a tuffarci tra le macerie di Metropolis.
La città infatti è stata invasa da Brainiac che ha reso i potenti eroi della Justice League, tra cui Batman e Superman, delle marionette al suo servizio. I quattro, reclutati da Amanda Waller, dovranno letteralmente sconfiggere i membri della Justice League e liberare la città dalle grinfie di Brainiac. Più facile a dirsi che a farsi, infatti grazie a dei supporti di vario genere elargiti dal Pinguino, Poison Ivy o il Giocattolaio, i quattro si armeranno sempre più, sviluppando anche gadget personalizzati così da colmare il grande divario di forza e potenza con ogni membro della Justice League.
Scelto dunque un personaggio, con gli altre tre che saranno guidati dal computer, dobbiamo lanciarci in una sequela di missioni che ci renderanno sempre più forti, con la possibilità di trovare tantissime armi, di vario genere, per poter poi equipaggiare quella più forte e consona al nostro stile di azione e poi sconfiggere i nostri amati eroi.
La cornice da live service si compone nel modo in cui gli stessi sviluppatori di Rocksteady hanno promesso il costante aggiornamento dei contenuti di gioco, con nuovi personaggi da aggiungere nella Squad, nuove missioni, oggetti, armi, equipaggiamento, attività e zone da visitare. Non a caso già sappiamo che nel mese di marzo, oltre che ad una nuova zona di gioco, arriverà anche il Joker direttamente dal sempre nutrito Multiverso, che si andrà ad aggiungere alla lista di personaggi da usare nella Suicide Squad.
Un produzione turbolenta
Da Batman Arkham Knight di anni ne sono passati parecchi. Il capitolo finale della saga Arkham di Batman è datato 2015 e viene da chiedersi, cosa ha fatto Rocksteady in tutti questi anni? Difficile dirlo o almeno, di voci ne sono circolate tantissime, senza alcuna conferma, ma proviamo a ricostruire un quadro ipotetico, giusto per dare supporto ad alcune tesi che arriveranno a breve.
A quanto pare, chiuso il capitolo Batman, Rocksteady ha cominciato a lavorare ad un gioco multiplayer, qualcosa di inedito, al di fuori dello sfruttamento della licenza dei personaggi DC. Questo progetto però venne poi cancellato dal publisher, Warner Bros Games, che successivamente si adopera anche alla cancellazione di un altro concept presentato dallo studio, che prevedeva un videogioco dedicato a Superman.
Nel frattempo, mentre un altro studio proprietario del publisher, Warner Bros Montreal è al lavoro su un gioco della Suicide Squad, Rocksteady comincia i lavori su un nuovo titolo incentrato sulla Bat-famiglia, ma dopo poco tempo i due progetti si invertono: il gioco della Suicide Squad passò a Rocksteady, mentre il gioco sulla Bat-famiglia approda a Warner Bros Montreal. Quest’ultimo ha visto luce come Gotham Knight nel 2022 mentre ora è arrivato il momento di Suicide Squad Kill the Justice League.
Inutile dire che in tutti questi anni, qualcosa è cambiato in Rocksteady: il team originale che ha dato i natali alla trilogia di Batman Arkham ha perso elementi importanti nel corso del tempo e dei progetti cancellati, con addirittura gli storici fondatori che solo poche settimane fa hanno lasciato la compagnia per fondare un nuovo studio di sviluppo.
Forse malumori, forse una gestione errata di distribuzione di risorse, o magari anche l’impossibilità di risolvere problemi interni con progetti che non sono riusciti a soddisfare alcuni requisiti. Ad oggi avere una linea comune è difficile, ma attribuire una colpa a qualcuno, al publisher o allo studio di sviluppo è molto difficile senza avere le parti chiare al servizio di tutti.
Il peso dell’eredità
Questo gioco è una sorta di sequel diretto di Batman Arkham Knight; questo avviene nella misura in cui il Batman sotto il controllo di Brainiac è esattamente quello che abbiamo giocato – e amato – nella precedente trilogia. Come ci si approccia dunque in una situazione dove i ruoli vengono ribaltati, con i nostri anti-eroi che devono sconfiggere (anzi, uccidere) tutta la Justice League. In molti hanno etichettato questa scelta come una totale mancanza di rispetto non solo verso i fan, ma verso la stessa eredità dei giochi precedenti. Ma in qualche modo, non succede una cosa simile anche in The Last of Us Parte II?
Insomma, abbiamo già affrontato questa cosa quando abbiamo ricostruito la storia dei vari capitoli di Mortal Kombat: ricordate Mortal Kombat vs DC Universe? Warner Bros era stata molto chiara, niente Fatality verso le nostre icone, giacché sono troppo potenti e vederle menomate, anche se in un videogioco, non era un compromesso a cui la major era disposta a scendere.
Ecco dunque perché in qualche modo Suicide Squad Kill the Justice League riesce a far coesistere diversi piani di lettura, dall’essere un titolo controverso, fino ad una quasi liberazione dai canoni classici con cui ci avviciniamo ai videogiochi di supereroi. Potremo dire quasi una scelta coraggiosa quella di metterci nei panni dei cattivi per annientare i buoni in cornici così grandi come quelle dei supereroi DC. Certo, possiamo non essere d’accordo, ma tant’è, il gioco eccolo qui.
Il gioco è davvero un disastro?
Insomma, per rispondere ad una domanda che possa riassumere tutte le intenzioni di questo articolo come anche quelle – forse – del prodotto stesso, Suicide Squad Kill the Justice League è lungi dall’essere un disastro, anzi. La formula di gioco è diretta e schietta, pad alla mano il divertimento è assicurato con un sistema di movimento estremamente veloce e delle fasi shooting davvero coinvolgenti. Sarebbe da disonesti non ammirare tutto il lavoro tecnico, come estetico e narrativo che gli sviluppatori hanno costruito attorno lo scheletro da live service.
I difetti in termini di grammatica di gioco sono altrove, come una carenza di varietà nei nemici come nelle missioni e delle attività che sono terribilmente tutte uguali senza la minima sfumatura di diversificazione. Aspetto che si può correggere nel tempo con il supporto, ma ad oggi è comunque qualcosa che difficilmente riesce a far affezionare il videogiocatore. Del resto, si ha tra le mani un glorioso pasticcio estremamente divertente che potrebbe avere tutte le carte in regola per ritagliarsi una fetta di attenzione. C’è sempre un certo Marvel’s Avengers e relativo fallimento che ci insegna tutt’altro, ma ora la palla è nelle mani di Rocksteady così da decidere se tentare il colpaccio o allentare la presa definitivamente per tentare altre strade.
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