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    Home » Giochi » Sale LAN chiuse, l’eSport soffre

    Sale LAN chiuse, l’eSport soffre

    Il "LAN gate", o meglio, la chiusura delle sale LAN e dei centri di simulazione, ha colpito tutti i giocatori. Soprattutto l'eSport. Perché?
    Angela PignatielloDi Angela Pignatiello13 Maggio 20224 min lettura
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    gaming pc
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    Le sale LAN e i centri di simulazione hanno subito una battuta d’arresto a causa dell’esposto che ha costretto le autorità a sigillare tutti i computer e le console presenti in quei luoghi. Ma con le sale LAN chiuse, l’eSport soffre: chi vuole muovere i primi passi in questo mondo, infatti, potrebbe avere un problema nel trovare un luogo adatto allo scopo.

    Poco importa delle sale LAN: ormai lo streaming regna, no?

    un'immagine di una sala lanCerto, negli ultimi anni l’enorme fattore streaming ha portato la competizione sugli schermi dei nostri PC, e sono tantissimi gli appassionati che seguono l’eSport direttamente dalle loro postazioni, tifando il loro team preferito. Le sale LAN e i centri di simulazione, però, sono anche luoghi di aggregazione. Sono il posto più simile alle care e vecchie sale giochi dove ci si metteva a guardare coloro che si divertivano coi cabinati arcade. Ora il mondo videoludico si è evoluto, e con esso si sono evolute anche le possibilità, ma il cuore di ogni evento sportivo restano le persone e il tifo degli spettatori più affiatati. Tuttavia, non tutti vogliono vivere questo mondo in modo passivo. Alcuni vogliono esserne protagonisti, cosa che potrebbe risultare difficile per chiunque non possa acquistare un computer performante o i dispositivi necessari a creare una postazione. Ed è qui che entrano in gioco le sale LAN.

    Mika-Hakkinen-Michael-Schumacher

    Poi c’è da considerare la possibilità di trovare dei nemici sul campo ma degli amici fuori, un po’ come Schumacher e Häkkinen: rivali in pista ma sempre pronti a scambiarsi informazioni utili a trovare le migliori traiettorie. Inoltre, l’eSport è qualcosa che si respira anche alle fiere, altro elemento che potrebbe sparire. Sì, perché l’esposto potrebbe colpire anche coloro che gestiscono gli eventi. Provate a immaginare una Milan Games Week senza postazioni: e se un giocatore volesse provare F1 22? Non potrebbe. Stessa cosa per tutti i maggiori titoli competitivi quali League of Legends, Call of Duty o FIFA, giusto per citare i franchise più grandi.

    Una situazione irreale per tutti

    un'immagine di una sala lan
    Ma cos’è successo esattamente? La situazione è piuttosto surreale, perciò è giusto fare un passo indietro e spiegarla: l’amministratore delegato di una società che gestisce slot machine e simili ha fatto un esposto dove segnala che le sale LAN e i centri di simulazione stanno violando delle leggi, in quanto non sottoposte a specifici controlli. Secondo il CEO, infatti, le sale LAN permetterebbero l’affitto di postazioni per sfruttare software – in questo caso i videogiochi – che dovrebbero invece essere esclusivamente casalinghi.

    A fronte di tutto questo, finché il sistema normativo italiano non legifererà sulla questione, le sale LAN e i cosiddetti sim center si troveranno costretti a chiudere. E non è finita qui, dato che se la legge dovesse rimanere quella attuale, i proprietari dei suddetti esercizi si ritroverebbero a dover pagare una sanzione spropositata (compresa tra i cinquemila e i cinquantamila euro), moltiplicata per ogni dispositivo che risulterebbe non a norma. Questo, da un punto di vista prettamente economico, andrebbe senz’altro a distruggere i proprietari delle sale LAN, i quali non erano a conoscenza della problematica e ora rischiano di perdere gli investimenti compiuti per la loro attività, senza contare il fatto che chiudere significherebbe dover licenziare molte persone.

    In conclusione, lo scenario attuale colpisce sia il gaming, sia l’economia italiana, che nel corso degli ultimi anni ha visto un aumento sostanziale di fruitori interessati al medium e capaci di muovere milioni di euro. Una situazione che rammarica tutti e che frustra sia i giocatori, sia chiunque voglia fare impresa nel nostro Bel Paese, lasciandoci al contempo con una domanda: che fine faranno gli eventi eSport in Italia?

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