Inutile girarci troppo attorno: Two Point Museum conferma quella cosa buona e bellissima che si chiama Two Point Studios e tutti gli sviluppatori che ne fanno parte. Dalla loro incursione inaspettata con Two Point Hospital, rievocando proprio i fasti del famigerato Theme Hospital, il franchise è cresciuto nel corso di pochi anni con l’arrivo di Two Point Campus prima e ora Two Point Museum.
Al netto di una formula che sembra rielaborare lo stesso concetto brillante del gestionale applicato ad una realtà specifica, con tutte le sue esigenze (ospedale, università e ora museo), è incredibile il modo in cui in ogni capitolo il marchio riesce ad affacciarsi sul mercato sempre in una forma brillante e mai banale, andando ad aggiungere elementi che si amalgamano abilmente con il resto della grammatica di gioco. Insomma, mai biglietto è stato pagato così felicemente per leggere la nostra recensione di Two Point Museum.
Two Point Museum, porte aperte alla conoscenza

A distanza di quasi dieci anni dall’incursione di Two Point Hospital, bisogna dirlo: i ragazzi di Two Point sanno come dare il benvenuto al videogiocatore, tanto quello esperto, che quello alle prime armi. Anche con Two Point Museum, due sono i punti di forza che fanno partire un grande applauso sul fronte dell’accessibilità: il tutorial e la versione console.
Ad ogni avvio del gioco, ci ritroveremo sempre in una piccola porzione di terreno o di edificio, dove veniamo seguiti – letteralmente – passo dopo passo alla costruzione e alla conoscenza delle nostre abilità come direttore del museo, con il gioco e le relative possibilità gestionali che spesso si aprono a nuove possibilità anche dopo decine di ore di gioco, andando a sbloccare relativi livelli più alti e oggetti espositivi di gran prestigio.
Il secondo punto a favore è l’incredibile facilità nella gestione di un titolo di tal calibro anche su console. Mai i giochi Two Point hanno mostrato tentennamenti su home console e, avendo provato questo titolo tanto su Steam, quanto su PlayuStation 5, possiamo nuovamente confermare la bontà di questo lavoro che risulta naturalmente brillante su PC, ma anche su console regala una liberta di navigazione, organizzazione e accesso a ogni opzione davvero unico. Una vera e propria passeggiata in un parco.
Per grandi e piccini

Un museo dovrebbe essere alla portata di tutti. Dai grandi conoscitori e studiosi della storia antica, a chi è anche solo curioso di vedere resti bizzarri o rari. Il nostro compito principale sarà proprio quello di rendere il museo un luogo tanto interessante quanto accogliente. Alle classiche regole di posizionamento delle reperti, un’attenzione maggiore è stata data all’aspetto estetico.
Se negli altri due capitoli, l’abbellimento dei locali con piante, oggetti e simili, era un feticcio per curare il morale dei pazienti/studenti, pur essendo un valore di gran peso, in Two Point Museum sarà fondamentale, giacché presentare un raro osso di dinosauro è nulla se accanto non riusciremo a ricreare un contesto accattivante per gli occhi del visitatore.
Two Point Studios è stato fondato nel 2016 da Ben Hymers, Mark Webley e Gary Carr, ex sviluppatori che hanno lavorato a Theme Hospital, Black & White e il franchise di Fable
Falò artificiali, schede informative, statue su commissioni, folta (e finta) vegetazione, questa volta le decorazioni hanno un obiettivo ben preciso, ovvero giustificare la presenza di piccoli cestini che servono per la donazione spontanea di soldi da parte dei visitatori. Il museo ha dei costi decisamente più alti e le “mance” dei visitatori possono essere un’entrata secondaria da tenere estremamente in considerazione. Certo però la sala espositiva deve essere di grande pregio e, detta in soldoni, bella da vedere.
Operazione avventura

Mettiamo che siamo riusciti ad ampliare il nostro museo con una nuova ala espositiva e vogliamo piazzare una bella ricostruzione totale delle ossa di un vecchio dinosauro, ora penserete che l’azione successiva è delle più semplici come classiche: apriamo il menù degli oggetti espositivi in possesso, selezioniamo quello di nostro interesse, lo posizioniamo sul terreno e via, giusto no? No.
Al netto di una manciata di oggetto già presenti nel nostro inventario, tutti gli altri reperti dovremmo recuperarli sul campo con delle spedizioni ben precise. Il personale che assumeremo per gestire il museo non sarà solo sul nostro libro paga per l’attività interna, bensì anche per quella esterna. Da un’apposita cartina infatti possiamo selezionare il luogo sperduto nel mondo dove mandare una spedizione (che spesso si forma dall’addetto alla biglietteria, un inserviente e un giovane studioso, insomma team improbabili).
Al ritorno troveremo il classico drop ad aspettarci, una cassa da aprire per scoprire cosa c’è al suo interno. Spesso si tratta di reperti rari ma non completi, come le ossa di un vecchio dinosauro a cui potrebbe mancare la testa o la coda e per servirà un’altra spedizione per completare l’opera, ma ecco il cavillo: le esplorazioni possono essere pericolose.
Un po’ come accadeva con gli studenti in Two Point Campus, la conoscenza degli addetti ai lavori crescerà come livello di esperienza di spedizione in spedizione, ma bisogna tenere in considerazioni i diversi problemi che le nostre risorse potrebbero incontrare lì fuori. Ecco perché è necessario prepararsi bene per le spedizioni, assumendo temporaneamente altro personale per coprire il ruolo vacante lasciato da chi sta partendo, oppure creando sale di studio per accrescere la consapevolezza della missione, ma anche piccole zone di recupero riguardo salute fisica e mentale se qualcuno dovesse tornare ferito, sporco o infetto da qualcosa di sconosciuto.
Insomma, grazie a questa introduzione delle spedizioni, la cura e il morale del nostro personale acquisisce un valore tutto suo, molto più importante, con il gioco che lascia intendere palesemente quali siano i reparti da curare maggiormente, come anche sottolineare in modo marcato il ruolo del personale e gestire parallelamente la loro assenza sul luogo di lavoro durante le spedizioni. Tutti elementi aggiuntivi, gestibili sempre con grande divertimento e con il sorriso sul volto.
Supporto nel tempo

Quello di Two Point Museum è un pacchetto completo e vario capace di divertire per decine e decine di ore, con una rigiocabilità massima nelle mappe libere da obiettivi, o nella sperimentazione di nuove creazioni, tutte divertenti e ricchi di personalizzazione. Inutile dunque sottolineare l’ovvio, con Two Point Museum che entra di diritto nel museo delle cose più belle che potrete vedere in questo 2025, confermando anche l’innata qualità, cura e passione che il team di sviluppo mette nella creazione di ogni loro gioco.
A questo, non meno importante, bisogna anche sottolineare il classico e costante supporto nel tempo, con l’arrivo di pacchetti aggiuntivi con nuovi oggetti, reperti, situazioni create per contesti precisi e sicuramente nuove zone di esplorazione per trovare oggetti rari di ogni tipo. Il gioco non ci lascia mai da soli e anzi, ci accompagnerà in mesi e mesi di gioco, supporto e tanti altri contenuti. L’ennesimo grandioso titolo di Two Point.
La recensione in breve
Two Point Museum conferma la grande qualità dei ragazzi di Two Point nella gestione ed evoluzione del genere gestionale. Attorno delle meccaniche sempre più perfezionate e brillanti, si lascia spazio a piacevoli incursioni come la gestione delle Spedizioni, senza dimenticare la cura chirurgica in ogni piccola animazione. L'ennesimo capolavoro firmato Two Point.