Si è già parlato di Bright Memory un paio di anni fa, quando al lancio su PC e su Xbox l’arrivo di questo piccolissimo titolo, quasi alla stregua di una demo, era accompagnato dalla storia del suo sviluppo. Infatti il titolo è stato realizzato interamente da una sola persona. La buona qualità del prodotto e il successo hanno spinto l’autore a creare una versione potenziata (e forse completa) del suo progetto: in questa recensione di Bright Memory Infinite, questo il titolo definitivo, andremo a vedere se gli sforzi hanno ripagato la prima ondata di successo, approdando questa volta anche su Nintendo Switch e PlayStation 5.
Bright Memory Infinite
Genere: Azione, FPS
Piattaforma: Xbox Series S/X, PlayStation 4/5, PC, Nintendo Switch
Uscita: 21 luglio 2022
Studio: FYQD Studio/Zeng Xiancheng
La trama, dentro e fuori il gioco
In Bright Memory Infinite prendiamo i comandi di Sheila, una sorta di abilissimo e brillante agente segreto che viene richiamato a servizio la notte di capodanno, dato che in una zona rurale della Cina è apparso un buco nero che sta creando forte scompiglio e, al tempo stesso, strane forze mistiche provenienti da un’altra epoca sono apparse più minacciose che mai.
Fuori da questo contesto ludico c’è poi la storia di Zeng Xiancheng, che mossa da una sana passione, ha lavorato giorno e notte a questo peculiare sparatutto, esteticamente muscolare, qualcosa che, se non fosse per l’esigua durata, non si arriverebbe mai a pensare che ci sia stata una sola persona dietro lo sviluppo.
Tanta, tantissima azione
Messo in moto da un comparto grafico impressionante e dalla fruizione veloce e immediata, tanto che i paragoni con titoli quali DOOM o Titanfall 2 assumono più le curve di vere e proprie ispirazioni, il gunplay di Bright Memory Infinite è senza ombra di dubbio la parte più incalzante ed entusiasmante del pacchetto. Se l’estetica delle armi lascia a desiderare, con pattern estetici tutti uguali tanto da confondere un fucile d’assalto con un fucile a pompa, appena si preme il grilletto ogni vacuo pensiero di stampo estetico si polverizza all’istante.
Sparare con Bright Memory Infinite è appagante come non mai, anche scegliendo le seconde modalità di fuoco di ogni arma, dedite specialmente ad attacchi con granate o altre soluzioni esplosive all’impatto con i nemici. Effetti particellari di esplosioni o colpi dei proiettili restituiscono uno spettacolo da far brillare gli occhi, roba per cui ci si curva in avanti, mordendoci il labbro ed entrando letteralmente nell’azione.
L’azione però si diversifica sia con ottime che pessime varianti. Tra le ottime troviamo una spada, con cui deflettere i colpi oppure affettare i nemici, senza però dimenticare una piccola abilità cinetica della stessa Sheila che ci permette di mettere in stasi i nemici, avvicinarli a noi negandogli la gravità e rendendoli così bersagli facili da colpire. Armi da fuoco, spade e abilità cinetiche possono essere potenziate dall’apposito menù per cui adopereremo i classici aggiornamenti grazie a particolari oggetti che troveremo durante l’avventura.
Purtroppo abbiamo parlato di pessime varianti che prendono le forme di continui cutscene che spezzano il gran bel ritmo di gioco, oppure di una tediosissima sezione stealth, mal gestita anche a causa della pessima intelligenza artificiale dei nemici, per non parlare poi di un’inspiegabile sezione a bordo di un’automobile blindata, dove ogni singolo elemento di gameplay è terribilmente abbozzato, dalla semplice sterzata all’uso del cannone di fuoco in dotazione.
Iniezione di adrenalina
Al netto di ciò, è giusto prendere il progetto dall’unico punto di vista possibile, come quello di un indie – nel senso più fedele possibile – che dopo l’esperienza di Bright Memory, si presenta nella versione Infinite ripulendo il codice di gioco, potenziando il possibile, anche sfruttando opzioni grafiche quali il 4K e Ray Tracing. Esteticamente dunque è un’operazione di tutto rispetto a cui si affaccia un gunplay preciso e chirurgico, momenti di fuoco aperto dove si viene totalmente rapiti dall’azione.
Anche qui, il contesto poi ci riporta alla realtà dei fatti, ovvero che anche questo Bright Memory Infinite dura poco, pochissimo, appena due ore (se non meno), tempo troppo breve per perdersi in fasi di guida o di stealth inutili, quando sarebbe stato saggio dare più tempo al videogiocatore di dare ampio spazio all’uso di tutte le armi e relative varianti. Insomma, condensati in due ore ci sono tantissimi contenuti che non hanno il tempo tecnico di essere approfonditi, dunque difficile capire se alla lunga potessero davvero funzionare o meno. Bright Memory Infinite è dunque alla stregua di un input, contenutisticamente più corposo di una semplice demo, ma i limiti sono evidenti e solo due mani non possono compiere miracoli oltre quelli che sono stati già effettuati.
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La recensione in breve
Bright Memory Infinite è un'operazione piena di talento, ma priva di mezzi. Tantissime le cose da smussare in questo progetto che ormai non può più appoggiarsi sulla singola realizzazione dell'unico autore. Serve un team, serve un supporto e delle risorse economiche per staccarsi dall'attenzione del semplice esperimento per tentare salti di qualità e sfide all'altezza, poiché le carte sembrano esserci.
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Voto ScreenWorld