Nonostante appartenga ad uno dei franchise giapponesi più famosi di sempre, Final Fantasy 16 non è riuscito a conquistare il pubblico Xbox. Il gioco è stato shadow-droppato su Xbox Series X/S l’8 giugno durante l’Xbox Games Showcase 2025, quasi due anni dopo l’uscita su PS5. Purtroppo, però, come riportato su Twitter/X dall’utente Lakrix, che lavora per l’organizzazione di stat-tracking Alinea Analytics, sarebbero state vendute appena 22.000 copie nella sua prima settimana. Un dato allarmante, soprattutto se confrontato con le vendite al lancio su PlayStation (nonostante siano state ritenute da Square Enix comunque al di sotto delle aspettative). Ora, la domanda sorge spontanea: è davvero sorprendente che FF16 stia fallendo su Xbox?

Il porting su Xbox è stato gestito come un “shadow drop” durante lo showcase estivo, con pochissima promozione. Questa mossa ha sicuramente contribuito alla scarsa visibilità del gioco tra i giocatori Xbox, che non lo hanno nemmeno fatto rientrare tra i 400 titoli più giocati della piattaforma. La qualità tecnica non ha aiutato: in Performance Mode, il gioco gira a 720p su Xbox Series X, mentre in Graphics Mode non supera i 1224p, contro i 1440p della versione PS5. Una differenza rara, visto che spesso la Series X riesce a eguagliare o superare la console Sony.

Final Fantasy XVI 16
Immagine tratta da Final Fantasy XVI, fonte: Square Enix

Ma il problema non è solo tecnico. FF16 è nato come esclusiva PS5, ed è arrivato su PC solo oltre un anno dopo. La sua identità è sempre stata legata al mondo PlayStation, sin da Final Fantasy 7 su PS1. Anche la scelta di puntare sull’inglese come lingua principale per doppiaggio e facial capture, insieme alla narrativa dark fantasy ispirata al mercato occidentale, mostra come Square Enix abbia cercato di attrarre un nuovo pubblico, senza però riuscirci del tutto. L’utenza Xbox, storicamente meno legata ai JRPG, non ha risposto con entusiasmo. Inoltre, va considerato che chi era davvero interessato a giocare Final Fantasy 16 probabilmente lo ha già fatto su PlayStation 5 o PC, dove il titolo si trova ormai a prezzi fortemente scontati. Al contrario, su Xbox è arrivato a prezzo pieno, due anni dopo il lancio originale, scoraggiando chi non è un fan accanito della saga. Chi possiede solo una Xbox difficilmente investe 70 euro in un gioco già vecchio, soprattutto se non è stato accompagnato da una strategia promozionale efficace. Se fosse stato incluso fin da subito nel Game Pass, il risultato avrebbe potuto essere molto diverso.

Anche se casi come Clair Obscur: Expedition 33 dimostrano che, quando un gioco piace davvero, molti utenti sono disposti a pagarlo anche se già incluso nell’abbonamento, FF16 non ha beneficiato dello stesso tipo di visibilità o hype. Forse, per il prossimo capitolo, la soluzione sarà un’uscita simultanea su tutte le piattaforme. Se non altro, questo caso insegna che un nome importante non basta: servono tempi giusti, supporto tecnico all’altezza e un pubblico realmente interessato.

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Nato il 10 Giugno 2001 a Cesena, dal 2023 Nicolò Vandi collabora con CinemaSerieTv.it e ScreenWorld.it. Amante della settima arte sin da quando era un bambino, studia al DAMS di Bologna e sogna di lavorare nel mondo del Cinema.