Ubisoft scommette tutto sul suo marchio di punta, nonostante le costanti e ancora reali voci di corridoio sulla possibilità che l’azienda fallisca, o almeno che venga venduta (a Tencent come si vocifera). Con l’intenzione di non fermarsi davanti a nulla, complice il successo dell’ultimo capitolo uscito, un recente calendario avrebbe anticipato lo sviluppo di addirittura nove giochi della saga di Assassin’s Creed. La roadmap di Shadows ha subito modifiche, ma il piano per l’intera saga resta ambizioso e a lungo termine. L’obiettivo è mantenere vivo l’interesse globale offrendo esperienze diversificate, tra grandi RPG, remake, spin-off multiplayer, un titolo mobile, ma anche la serie tv in arrivo su Netflix.

Attualmente, il piano di Ubisoft prevede una strategia di pubblicazione per i prossimi sei anni, con il rilascio di un nuovo gdr principale ogni due o tre anni, esattamente come visto fino a ora con capitoli quali Shadows e l’ambiziosa trilogia prequel, intervallato da remake e giochi più piccoli. Il primo titolo previsto è Assassin’s Creed Jade, ambientato nell’antica Cina, destinato a essere il prossimo capitolo in uscita. Seguirà Invictus, uno spin-off multiplayer ispirato a Fall Guys, pensato per essere supportato per almeno cinque anni, a condizione di soddisfare le aspettative interne di vendita.

Poster di Assassin's Creed Claws of Awaji
Poster di Assassin’s Creed Claws of Awaji, fonte: Ubisoft

In parallelo, Ubisoft sta lavorando a Obsidian, il remake di Assassin’s Creed IV: Black Flag, ricostruito interamente con il nuovo motore grafico Anvil. È previsto che Obsidian esca più o meno in contemporanea con Invictus, indicativamente tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Successivamente, toccherà a Hexe, definito come un’esperienza molto diversa dal solito per il franchise. Sviluppato da Ubisoft Montréal sotto la guida di Clint Hocking, dovrebbe arrivare nel 2027, dopo circa due anni di supporto post-lancio di Shadows.

Dopo Hexe, sarà il turno di Scarlet, un nuovo gdr di grosso calibro che, secondo le speculazioni, potrebbe essere Assassin’s Creed Nebula, ambientato in tre scenari distinti, ovvero l’Impero Azteco, l’India e il Mediterraneo. Sebbene la produzione di Scarlet sia già iniziata, molti dettagli rimangono ancora top secret. Il programma si fa ancora più nebuloso per i progetti successivi. Stardust è il nome in codice di un altro remake, di cui però non si conosce quale gioco verrà riproposto. Vicino alla sua uscita arriverà Emerald, un altro titolo multiplayer progettato anch’esso con un piano di supporto quinquennale.

A chiudere il ciclo ci sarebbero RPG3 e Remake3, titoli ancora senza nome ufficiale o dettagli sul tema, ma che si inseriranno nella programmazione di lungo periodo prevista fino al 2031. In base ai risultati ottenuti da questi lanci, Ubisoft potrebbe eventualmente valutare l’aggiunta di un ulteriore progetto multiplayer. Nonostante l’ambizione di questo enorme progetto espansivo, il futuro di Ubisoft è tutt’altro che privo di rischi, il panorama economico incerto, la concorrenza crescente e l’altalenante successo delle ultime produzioni mettono l’azienda in una posizione delicata. La scommessa è alta. O rinnovare il mito di Assassin’s Creed e rilanciare il brand ai massimi livelli, o rischiare un fallimento dalle conseguenze disastrose.

Condividi.

Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it