Per quale motivo, anche a distanza di anni dalla conclusione della serie, torniamo a cadenza regolare a parlare di Naruto? Nell’occasione dell’uscita del nuovo videogioco dedicato al mondo ideato da Masashi Kishimoto, Naruto X Boruto Ultimate Ninja Storm Connections, proviamo a mettere una cornice a quest’opera, sicuramente tra le più influenti degli ultimi anni e che ha segnato un periodo d’oro per Shonen Jump, che a metà degli anni 2000 si trovava per le mani tre grandi cavalli di razza: One Piece, Bleach e appunto, Naruto.
Questa è per noi anche l’occasione per provare a definir l’eredità di Naruto, un’opera complessa, ricca di personaggi, colpi di scena e forti emozioni, capace di lasciare un segno indelebile, forte e potente in chiunque sia stato attratto, anche per semplice curiosità, dall’orbita del Villaggio della Foglia, e da cui in molti, anche tra le macerie, non sembrano essere mai usciti.
Naruto X Boruto, i momenti migliori
Prendiamo spunto proprio dalla grammatica di cui si compone questo ultimo gioco per addentrarci nell’argomento Naruto: perché realizzare l’ennesimo gioco dedicato al ninja del Villaggio della Foglia? Di giochi simili, con questa particolare declinazione da picchiaduro, ne abbiamo già giocati diversi, tutti uguali. Perché questo dovrebbe essere diverso?
In parte la risposta è nel titolo, con quel Boruto che si incrocia alle storie di Naruto. Molti fan del manga non sono riusciti ad accettare il passaggio di testimone alle storie di Boruto, rimanendo per questo delusi e di conseguenza aggrappandosi con forza al passato. Il gioco sembra voler tornare a raccontare il passaggio dal passato al presente, con un espediente anche interessante, ossia presentando all’interno una storia inedita di Boruto, che si distacca dal manga, scritta appositamente da Kishimoto. L’intenzione è quindi quella di indirizzare il prodotto a quella fascia di lettori, spettatori e videogiocatori che ancora non conoscono il personaggio, tentando così un secondo approccio, magari più fortunato.
Il traghettamento avviene comunque nel migliore dei modi, il videogioco ci fa infatti ripercorrere tutti gli archi narrativi di Naruto. L’operazione non è di quelle enciclopediche, giacché quella che potremo considerare come la campagna principale si costruisce di momenti scelti, le parentesi più toccanti comprensive anche dei migliori scontri da giocare in prima persona. Il maggior focus dato alle avventure di Naruto dimostra come, anche nell’incertezza creativa – che sia attorno lo sviluppo di un videogioco come di un arco narrativo – in qualche modo tornare a Naruto equivale alla certezza di una comfort zone di sicuro successo e apprezzamento. L’operazione in parte è furba, ma comprensibile. Insomma, come si può dire di no a questo grande tuffo nel passato? Un po’ come un nuovo giro al Monopoli, così da tenere un Rasengan nella tasca come carta per uscire gratis di prigione.
Un tris di assi che tornano a brillare
C’è un aspetto sfizioso e particolare che in molti hanno sottolineato in questi ultimi mesi: One Piece è nel pieno della sua corsa ininterrotta verso un meritato finale, Naruto continua a vivere nel sequel Boruto e a distanza di tantissimi anni, l’anime di Bleach è tornato per serializzare l’ultimo arco narrativo, quella della Guerra dei Mille Anni.
Non capitava da più di quindici anni di vivere sotto lo stesso cielo che ospita, per la seconda volta, un momento di successo e rispolvero di quello che era il tridente d’acciaio di Shonen Jump di metà anni 2000. Al netto di nuove opere orientali che si impongono nel mercato, costruendo nuovi e interessanti fandom, è comunque bello vedere come il fuoco della passione di tutti i fan continui a bruciare ardentemente anche per opere chiuse – in modi assai discutibili – molti anni fa, che riscuotono ancora un notevole successo.
Questo non dovrebbe certo destare sorpresa, dato che è probabile che siamo tutti parte di quel gruppo di persone che se distrattamente, facendo zapping in tv, becchiamo una qualunque puntata di DragonBall o DragonBall Z, molto probabilmente poseremo il telecomando per dedicarci alla visione delle avventure di Goku. Anche se le conosciamo a memoria. Ancora. Un’altra volta.
Perché Naruto è così importante
Arriviamo però al nocciolo della questione, che prende spunto proprio dal parallelo con DragonBall: passano gli anni e ancora abbiamo gli occhi lucidi e massima attenzione per questi prodotti, che conosciamo a memoria certo, ma che riescono sempre ad avere un certo fascino e catturare i nostri sensi. Perché?
Azzardiamo l’ovvietà dicendo che una risposta universale per tutti non c’è. Per alcuni può essere il rimembrare periodi felici dell’adolescenza, o aver legato a questo o l’altro episodio, personaggio, evento un particolare momento della nostra vita.
Lo scontro tra Naruto e Sasuke sarà lo standard concettuale su cui Kishimoto costruirà tutta la sua opera e questo si evince in ogni parentesi emotiva che riserverà a tutti i suoi personaggi. Da Naruto, che sembra anteporre la lealtà verso la famiglia e i suoi amici davanti a tutto, in special modo questo sentimento bizzarro verso Sasuke, quasi fossero due amanti che continuano a rincorrersi e mai trovarsi sulla stessa linea d’onda, fino alla rabbia incontrollata di Sasuke verso la sua famiglia, che si rivelerà non essere altro che un sentimento di amore mal governato e lo scontro con Itachi Uchiha ne è un esempio cristallino.
Ma andando a ricercare qualche cenno negli inizi dell’opera, troviamo questa struttura fatta di etica, lealtà e sentimenti già nello scontro con Zabuza, ninja traditore del Villaggio della Nebbia che ha una parentesi delle più brevi, ma intense, romantiche, di quelle che lasciano un segno indelebile e a posteriori rivela quanto il quadro dell’opera era grande, sin dalle sue prime pagine del manga.
Naruto come DragonBall e come sarà anche One Piece dopo la sua chiusura (e per correttezza ci mettiamo anche Bleach per le forti influenze cinematografiche), è un punto di partenza, quel luogo sicuro dove la mente vola tra mille pensieri cercando un ricordo felice, dove poter far riposare il presente e ripartire da alcune forti certezze.
E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo questo articolo insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!