Sono bastati poco più di 50 minuti a Sony per impostare e presentare al pubblico uno State of Play fresco, diretto, pieno di titoli, gradite sorprese e altrettanti grattacapi, ma al netto dei titoli che erano stati annunciati giorni fa direttamente da Sony, gli ultimi 10 minuti dell’evento sono stati all’insegna di Hideo Kojima, di un lunghissimo trailer dedicato a Death Stranding 2: On the Beach e del suo futuro nella casa di PlayStation.
Andiamo, come sempre, con ordine, raggruppiamo gli eventi, vediamo la comunicazione degli stessi e proviamo a tirare le somme di questo evento, ormai momento centrale per publisher e major nella promozione di esclusive e altri giochi di prossima uscita.
Pedine grandi e piccole dello State of Play
Per quanto questi eventi si consumano in circa 40/50 minuti, se consideriamo che la finestra di presentazione di un gioco può aggirarsi mediamente attorno i 3-4 minuti, la possibilità di veder presentati decine e decine di titoli è altamente possibile. Era già stato annunciato che lo State of Play avrebbe ospitato panoramiche di Rise of the Ronin e Stellar Blade, giochi di prossima uscita sull’ammiraglia Sony, rispettivamente a marzo e aprile 2024. Questi si sono presentati in grande spolvero e come capita spesso, Sony PlayStation tende a coccolare per bene tutte le sue esclusive, regalandogli il tempo necessario prepararsi al palcoscenico virtuale e catturare un’ulteriore attenzione da parte del pubblico.
I due giochi dunque, gli unici ampiamente attesi, hanno ripagato le aspettative, con poche settimane che ci dividono all’uscita di entrambi. C’è anche stato un piccolo momento per presentare ancora una volta Foamstars, che a tutti gli effetti è un grandissimo clone di Splatoon sviluppato però da Square Enix, dove siamo chiamati a gettarci in un’arena e sconfiggere gli avversari a colpi di bolle di sapone e schiuma colorata. Il gioco sarà disponibile il giorno dell’uscita incluso nell’abbonamento del PlayStation Plus. Ancora qualche piccolo spazio per annunciare l’uscita su console dell’apprezzatissimo – su PC – V-Rising, Dave the Diver e un ammodernamento di Until Dawn.
Il dilemma Silent Hill
In molti speravano di poter vedere qualcosa del tanto atteso remake di Silent Hill 2 e lo State of Play ci ha finalmente dato la possibilità di dare un primo sguardo al progetto con un trailer di gameplay che ha lasciato tutti – ma proprio tutti – pietrificati. Il trailer è risultato infatti posticcio, con la malsana idea di racchiudere in circa 90 secondi, scene prevalentemente di azione e sparatoria. Il retaggio dell’originale Silent Hill 2 è sempre stato quello di aver rivoluzionato il tessuto narrativo dei survival horror psicologici. Presentare un progetto – per quanto ancora in sviluppo e ampiamente migliorabile – in questo modo, ha gettato un’ombra su tutta l’operazione, facendo riaffiorare dubbi che in molti si erano posti al momento dell’annuncio: ha fatto bene Konami a dare in delega lo sviluppo di questo importantissimo remake? Bloober Team è un team che può riuscire nel miracolo?
Il terreno di Silent Hill 2 Remake sta cominciando a scricchiolare lentamente. Forse era meglio tenere tutto ancora nell’ombra, aspettando un secondo momento per svelarsi al mondo. Di contro però, c’è sul PlayStation Store Silent Hill: The Short Message, un gioco inedito di Silent Hill totalmente gratuito da scaricare e giocare subito. La longevità è chiaramente contenuta, meno di due ore circa, ma dovrebbe dare un’indicazione di come questa rediviva Konami voglia affrontare il futuro del franchise. Insomma, speriamo bene.
Hideo Kojima e Death Stranding 2
In occasione dell’uscita della Metal Gear Solid Master Collection abbiamo spiegato il perché Hideo Kojima sia una vera e propria rockstar del settore videoludico e se qualcuno avesse ancora qualche dubbio, può recuperare l’ultimo quarto d’ora di questo State of Play che si divide in due fette importantissime: un lunghissimo trailer di Death Stranding 2 dal sottotitolo On the Beach e l’annuncio di un nuovo progetto, sempre in esclusiva con Sony, di Kojima che torna al genere di azione e spionaggio, promettendo un gioco enorme, definito dallo stesso autore come il “culmine della mia carriera” con la missione di trascendere la barriera tra cinema e videogioco. Parole forti, ma Hideo Kojima difficilmente ha partorito sonore delusioni, con i fan che già stanno sbavando.
Per ora abbiamo solo un nome, PHISINT, tante speranze e voli pindarici per immaginarci anche solo un frammento di quel che potrà essere questo titolo mastodontico. Ma cosa vediamo nel lunghissimo trailer di Death Stranding 2? Hideo Kojima senza alcun freno inibitore, che esplode in una follia audiovisiva capace di catalizzare l’attenzione per ogni singolo secondo. Giocando al primo Death Stranding vi sarete sicuramente chiesti: ok, stiamo attraversando l’America, ma fuori da qui, il resto del mondo, come sta vivendo il Death Stranding e relativo strascico sociale?
Eccoci dunque fuori dai confini, c’è il Messico, le navicelle di supporto, personaggi che tornano, altri inediti (George Miller!) e la solita narrazione tanto epica quanto criptica, ma sempre affascinante, evocativa, una vera e propria firma autoriale di un uomo che sta creando della nuova fantascienza da zero e ne sta ampliando i confini, andando a creare altri e importanti legami. Noi tutti siamo lì, pronti a tendere la nostra mano e aspettare che qualcuno ci leghi a Death Stranding 2 il più presto possibile, giacché quel 2025 messo a fine del trailer è troppo poco, noi vogliamo tutto ora e adesso.
E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo questo articolo insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!