Qualcuno di voi si starà chiedendo: “Ma cos’è Dungeons&Dragons?“. Facciamo un passo indietro e chiediamoci: “Cos’è un gioco di ruolo?” Semplice: è la cosa più vicina all’improvvisazione teatrale. I giocatori impersonano un singolo personaggio e ne gestiscono azioni ed emozioni, mentre un Dungeon Master fa da Regista/Arbitro e accompagna i loro personaggi durante le avventure, preparando incontri con altri personaggi o con mostri terrificanti. Negli anni Ottanta il Gioco di Ruolo cominciò a diffondersi a macchia d’olio, edizione dopo edizione, ma il genere fantasy in sé e per sé non venne mai percepito come qualcosa di fico e alla moda dalla società, anzi, la sensazione era che i giochi di ruolo e la letteratura di quel genere venissero considerati come intrattenimento di Serie B.
Così come la musica metal che si diceva inneggiasse al satanismo e portasse orde di adolescenti verso la perdizione. Fortunatamente, la condanna della società americana non è mai arrivata così violenta anche in Italia sebbene i ragazzi cresciuti negli anni Ottanta e Novanta amanti del gioco di ruolo hanno comunque incontrato spesso ostilità da parte dei loro coetanei, venendo bollati come degli sfigati o subendo bullismo. Ma quindi, cos’è successo nel frattempo? Come siamo passati dal subire bullismo negli anni 90 alla riscoperta del GDR di questi anni? Ecco quali sono, secondo noi, 5 motivi per cui Dungeons & Dragons è tornato di moda (assieme a tanti altri giochi di ruolo).
1. The Big Bang Theory
Per i pochi che non lo sanno: The Big Bang Theory è una serie tv statunitense trasmessa dal 2007 al 2019. La serie ha riscontrato così tanto successo a livello internazionale da diventare forse l’apripista principale nei confronti della cultura nerd e geek. I protagonisti, Leonard, Sheldon, Raj e Howard, sono amici e scienziati che amano leggere fumetti, collezionare action figure e giocare di ruolo. Fra l’altro, in una delle puntate dell’ultima stagione compaiono Guest Star dello sport e dello spettacolo come William Shatner, Wil Wheaton, Kareem Abdul-Jabbar, Kevin Smith e Joe Manganiello che si ritrovano a giocare a Dungeons&Dragons tutti intorno ad un tavolo. E tutti loro, nella vita vera, ci giocano sul serio!
Crediamo quindi che il momento in cui la Società, con la S maiuscola, abbia cominciato a cambiare idea nei confronti della cultura nerd e a rivalutarla in modo positivo sia stato quando questa serie tv è esplosa e ha raggiunto l’apice del successo.
2. Critical Role
È più o meno negli stessi anni della messa in onda di The Big Bang Theory che nasce ufficialmente il progetto Critical Role, nell’ormai lontano 2015. Di cosa si tratta?
Due anni prima, nel 2013, un gruppo di amici e doppiatori americani decide di festeggiare il compleanno di un membro del gruppo cominciando a giocare una campagna di gioco di ruolo e utilizzando la quarta edizione di D&D. La cosa piacque a tutti a tal punto da decidere di andare avanti a giocare, cambiando però manuale e passando dalla 4° edizione a Pathfinder.
Il progetto, fino a quel momento considerabile come totalmente “casalingo” e senza fini commerciali, venne notato da amici del gruppo del settore televisivo che suggerirono di continuare a giocare in un formato live-streaming per il canale Geek&Sundry. Per l’occasione, venne deciso di passare da Pathfinder alla 5° edizione di D&D, uscita nel 2014. Il progetto decollò e in pochi anni il gruppo capeggiato dal Master Matthew Mercer passò dal giocare a tavoli rumorosi con pessimi effetti audio ad uno studio ad hoc con tanto di grafiche, musiche e luci da vero show televisivo. Attualmente, sono il primo canale al mondo su Twitch per entrate mensili, complice anche la pandemia degli ultimi anni e hanno all’attivo diverse campagne e persino una raccolta fondi che ha generato ricavi per 12 milioni di dollari, utilizzati per produrre la prima serie animata targata Amazon tratta da una campagna di gioco di ruolo: The Legend of Vox Machina.
3. Pandemia e fenomeni streaming
Gli ultimi tre anni non sono stati facili per nessuno e in particolare per tutto il 2020 e parte del 2021 fra lockdown e chiusure quasi totali di attività e vita all’aperto, ci siamo ritrovati spesso incollati a computer, televisione e social. Nello specifico, Twitch, piattaforma che fino al 2019 in Italia era conosciuta principalmente per essere quasi unicamente il regno degli streamer di videogiochi, ha conosciuto una nuova popolarità anche per live di altro genere, come ad esempio il Just Chatting. Sono approdati su Twitch molti Content Creator che prima lavoravano unicamente su YouTube in quanto andare in live ogni giorno parlando del più e del meno riduceva di molto le tempistiche di lavoro rispetto a dover creare video ad hoc, editarli e montarli. Le persone avevano bisogno di compagnia e tanta compagnia è arrivata proprio da questi canali che streammavano gli argomenti più disparati. Fra questi, anche il Gioco di Ruolo.
Per citarne due, Inntale e D20Nation sono stati i canali che più hanno aggregato persone intorno a sé.
Inntale nasce nel 2018 e anche loro hanno cominciato a giocare dapprima in una ludoteca come i Critical Role per poi evolversi e prendere in affitto uno studio da cui gestire il loro progetto. Nel gruppo, streamer, content creator e doppiatori si sono ritrovati con lo scopo comune di divertirsi e creare contenuti da portare al grande pubblico. Attualmente hanno il canale YouTube dedicato al gioco di ruolo più grande in Italia e sono arrivati alla quarta stagione della loro Campagna D&D principale avendo all’attivo anche fumetti con le backstory dei diversi personaggi. Spesso, portano anche altre giocate basandosi su manuali diversi da D&D. I D20Nation nascono invece nel 2017 e anche loro portano il gioco di ruolo su Twitch. Diversamente dagli Inntalers, ogni membro del gruppo streamma però da casa. Nonostante questo, le live sono molto curate da un punto di vista di piattaforme di gioco, musiche, immagini e contenuti. Anche loro hanno un canale YouTube su cui ricaricare le live streaming e hanno all’attivo tantissime campagne e mini campagne interamente dedicate a Dungeons&Dragons.
4. Stranger Things
Secondo molti giocatori che già si divertivano con D&D negli anni 80, stiamo vivendo la cosiddetta Golden Age del GDR. Non sono stati gli anni ’80 gli anni dello splendore, che a riguardarli adesso in effetti ci appaiono oscuri e pericolosi – soprattutto se vivevi in America – ma gli anni ’20, questi anni 20 in cui ci troviamo adesso, ad essere gli anni di ritorno all’apprezzamento del GDR. E gran parte del merito và anche ad un altro fenomeno televisivo che segue The Big Bang Theory: Stranger Things. Big Bang Theory, come già detto, finisce nel 2019 ma già dal 2016 inizia pian piano a prendere piede questa nuova serie tv, che recupera temi e atmosfere degli anni 80 e li riporta presto in auge. Creata dai Duffer Brothers, nati nel 1984, ci fa vivere un’avventura che attinge da film e serie tv celebri dell’epoca come ad esempio Twin Peaks, Ai Confini della Realtà, IT, I Goonies e Stand By Me, solo per citarne alcuni.
Il tutto condito da musiche Synthwave che ben si sposano con il genere di narrazione proposta. Fin dalla prima stagione vediamo i piccoli protagonisti, un gruppetto di quattro amichetti undicenni che vivono a Hawins, in Indiana, alle prese con la scomparsa di Will e la sua disperata ricerca, fra laboratori che nascondono segreti pericolosi e creature di altre dimensioni. Ma durante tutte e quattro le stagioni finora pubblicate su Netflix, è stato un sottile filo rosso a collegarle, dapprima quasi invisibile e successivamente divenuto esplicito proprio grazie all’ultima. I ragazzini spensierati della prima giocano spesso a Dungeons&Dragons e quando Will scompare, parlano di Regno delle Ombre e di Demogorgoni. Anche nelle stagioni successive, i riferimenti a D&D saranno sempre presenti e i ragazzi utilizzeranno termini derivanti dal gioco di ruolo proprio per dare un nome a creature che un vero nome non ce l’hanno. Demogorgoni, Mind Flayer, Vecna. Ed è con Vecna che arriviamo alla quarta stagione, uscita nel maggio 2022.
Il successo raggiunto è stato a dir poco sconcertante. Milioni di persone si sono appassionate sia alla serie che al gioco di ruolo grazie anche all’inserimento di un personaggio amato fin da subito: il metallaro Eddie Munson. Eddie, oltre ad essere amante della musica metal e personaggio abbastanza controcorrente all’interno della sua scuola, è anche il Dungeon Master di Lucas, Dustin e Mike. La serie ci fa assistere da vicino alla brutta fine di Chrissy, giovane cheerleader della scuola e alla colpa della sua morte scaricata totalmente su Eddie, che noi sappiamo fin da subito essere innocente. Comincia così una brutta caccia alle streghe nei confronti di Eddie e del suo gruppo di gioco di ruolo che ricalca il Satanic Panic degli anni 80. Sarà per il carisma dell’attore, sarà per la scrittura del personaggio o della sua fine eroica suonando Master of Puppets dei Metallica e attirando i demopipistrelli di Vecna sul tetto di casa sua, che Eddie è entrato nei cuori di tutti, indistintamente. E da quel momento, magliette dell’Hellfire Club ovunque, come se piovessero! Se questo ha portato o porterà tante persone a considerare di nuovo fichi i metallari e i giocatori di ruolo, allora ben venga!
5. Anche i vip giocano a D&D
Essere nerd non significa per forza essere degli sfigati. Solo perché ci piace la letteratura Fantasy, la musica metal e il gioco di ruolo non significa che siamo dissociati dalla realtà e abbiamo qualche rotella fuori posto. E poi… anche le persone famose giocano a D&D. Volete qualche nome? Vin Diesel, ad esempio. Michelle Rodriguez, sua compagna di film nei numerosi Fast&Furious e una dei protagonisti del film di D&D in uscita fra qualche giorno ha più volte detto che Vin Diesel ha interi armadi a casa pieni di manuali delle diverse edizioni di D&D ed è un grandissimo fan oltre che giocatore. Ma gli stessi personaggi famosi citati poco fa quando parlavamo di The Big Bang Theory sono tutti davvero giocatori di ruolo. William Shatner, Wil Wheaton, Kareem Abdul-Jabbar, Kevin Smith e Joe Manganiello. A proposito, parliamo un attimo di Joe.
Qualche anno fa Maxwell Jacob Friedman, wrestler statunitense, scrisse un tweet in cui si mostrava tutto gonfio e tronfio allo specchio di una palestra cinguettando “I don’t play dungeons and dragons” a mo’ di scherno.
Secondo la sua testolina probabilmente chi gioca a D&D non fa sport, a quanto pare. Per fortuna la risposta di Joe non si è fatta attendere. Postando una foto della copertina della rivista Muscle&Fitness in cui mostrava i suoi bei pettorali scolpiti, Joe ha risposto con un candido e tombale “I do” e da quel momento è diventato il nostro idolo indiscusso. Manganiello, attore, modello e giocatore di ruolo fin da piccolo, ha partecipato a delle live di Critical Role con il suo celebre dragonide Arkhan che è persino diventato canonico nella Lore dei Forgotten Realms oltre ad essere l’attuale possessore della Mano di Vecna. Inoltre, si sta attualmente occupando di uno show televisivo tratto dalla serie di romanzi Dragonlance per la Wizards of the Coast. Ma non solo. Nel 2019 è stato ospite del Lucca Comics and Games e ha giocato come un matto insieme a centinaia di persone, forse con meno addominali ma appassionate tanto quanto lui. E tanto basta a renderlo uno di noi.
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