I cavalli si vedono all’arrivo e di quelli che hanno cavalcato le magiche terre di Azeroth, ne sono passati tanti, decine, centinaia, forse milioni. Ogni cavallo ha segnato la strada per una storia fantastica che, dopo trent’anni, restituisce al traguardo gloriosi risultati.
Quello di Warcraft è stato un franchise che nel tempo non solo si è ritagliato una notevole fetta di appassionati nel globo, bensì è riuscito a dettare nuove regole e raggiungere standard tecnici e narrativi ancora oggi insuperati.
Catturare l’attenzione come il cuore degli appassionati non è così semplice, specie in un mercato videoludico attuale, dove spesso basta un solo passo falso per compromettere anni di duro lavoro, ma tra alti e bassi, Warcraft è riuscito nell’impossibile, rendere Azeroth un luogo alla portata di tutti, dai picchi innevati di Dun Morogh, fino alle profondità del Maelstrom, tutto arricchito da innumerevoli storie, personaggi, un mondo condiviso tra milioni di giocatori in tutto il globo e rendere il franchise parte della cultura pop.
E ora, che siamo arrivati a 30 anni dall’uscita del primo capitolo, cosa ne rimane?
Warcraft, le origini
Gli anni ’90 sono stati estremamente importanti per il settore videoludico. Da una parte la consolidazione di una certa crescita grazie all’arrivo della PlayStation, con l’home console di casa Sony che apriva a nuove frontiere, mentre sul fronte PC molte software house decisero di premere senza limiti il pedale della creatività e della sperimentazione.
Proprio questi anni sono la culla di generi e titoli che hanno segnato una generazione: le avventure grafiche, la proliferazione degli FPS come degli strategici in tempo reale e tra questi, nel lontano 15 novembre 1994, vide luce Warcraft.
Visto oggi, il titolo della neonata Blizzard, non è decisamente tra i più appetibili, con tutti i segni del tempo visibili ad ogni pixel, ma la sua uscita segna un inizio importante nel mondo dei videogiochi. Un punto che vide nel 1995 l’arrivo del diretto sequel, WarCraft 2 Tides of Darkness.
Compagni di viaggio
Partire per una grande avventura è sempre bello ed entusiasmante, ma perché non accerchiarsi di validi amici e compagni? In questa semplice la stessa cura e qualità in nuovi giochi. Tra questi ecco sbocciare due titoli inediti: Diablo, uscito nel 1996, e Starcraft, uscito nel 1998.
Proprio quest’ultimo darà la possibilità agli artisti di Blizzard di sperimentare nuove meccaniche, di rendersi conto che lo studio aveva risorse e capacità di smuovere il mercato con qualcosa di grande, anche grazie ai primi esperimenti di gioco condiviso tra utenti in tutto il mondo, sfruttando internet. Ma serve ancora del tempo, quel briciolo di speranza e di lavoro per dimostrare di avere davvero i muscoli e lanciare il franchise nell’olimpo.
Il successo rivoluzionario
Non è esagerato parlare di rivoluzione. Questi eventi capitano in momenti precisi della storia di un settore e Blizzard, nel giro di pochi anni, nel pieno del 2000, ne segna almeno due di momenti importantissimi, che a pensarci bene, forse vanno anche oltre il semplicistico concetto di rivoluzione.
Il primo avviene nel 2002, all’uscita di Warcraft 3: Reign of Chaos. Al netto del successo immediato, delle milioni di copie vendute nel giro di pochissimo, della qualità estetica, artistica e narrativa (vi invitiamo a riguardare tutte le cutscene di quel gioco, ancora oggi bellissime e impressionanti se considerate che hanno quasi venti anni sulle spalle), Warcraft 3 diventa nel giro di poco tempo un vero e proprio gioco di culto, mentre il passaparola arriva a toccare chiunque, una passione che sboccia e si espande a macchia d’olio, tanto da far provare il gioco Blizzard anche a chi, di strategici in tempo reale, non ne aveva mai provato uno fino a quel momento.
Proprio grazie all’evoluzione della rete, cominciarono anche a crearsi le prime comunità di appassionati che si ritrovavano sotto il vessillo di una trama che diventava, capitolo dopo capitolo, estremamente ricca, ampia, dettagliata, capace di attraversare diverse ere, le stesse che ogni videogiocatore aveva vissuto nel corso degli anni. Warcraft stava diventando non più una semplice esclusiva, bensì un prodotto di tutti, aperto a chiunque appassionato e questa consapevolezza portò Blizzard al secondo colpaccio.
Nel 2004 arrivò World of Warcraft, forse uno degli MMO ancora oggi tra i più giocati, che ha sulla testa il segnalino di vero e proprio fenomeno mondiale, capace di arrivare ovunque, far appassionare, incontrare persone nel mondo e anche far ragionare sull’importanza dell’identità digitale che il gioco ha avuto per alcune persone (il recente documentario su Netflix, La Vita Straordinaria di Ibelin ne è una testimonianza pazzesca).
La storia, la narrazione e la mappa di World of Warcraft crescono come cresce rispettivamente la sua utenza, rendendo ognuno parte di quel mondo virtuale. Se mai ci fosse la necessità di rappresentare il concetto di immersione totale, in un contesto videoludico, World of Warcraft potrebbe rappresentarlo a tutto tondo.
Gli ultimi sviluppi
Gli ultimi anni sono stati turbolenti per Blizzard, passando tra diverse accuse di creare un ambiente ostile sul posto di lavoro, con annesse molestie, fino alla recente acquisizione da parte di Microsoft.
I dirigenti hanno promesso cambiamenti, prese di posizione su taluni errori che non si ripresenteranno, e mentre il mondo di World of Warcraft continua a prosperare e a crescere, mantenendo saldi i suoi abbonati, con il giusto ricambio di chi si affaccia per la prima volta su Azeroth, rimanendone affascinato, l’ultima incursione della software house ha il richiamo di Diablo 4, che veleggia a gonfie vele con il passare delle stagioni.
Data la potenza qualitativa e la recente offerta proposta, l’idea per un Warcraft 4 è un sogno proibito che, tra le pieghe del successo di World of Warcraft, in molti covano con grande ardore. Il genere degli strategici in tempo reale ogni tanto si affaccia sul mercato, con risposte mai così esaltanti, ma cosa potrebbe mai succedere se uno degli eroi del settore, tornasse in pompa magna?
Sogni, appunto, ma per ora, ci godiamo questo anniversario, sperando di poter mettere le mani su un nuovo capitolo di Warcraft a breve.