Checco Zalone e Antonio Iammarino hanno scritto per lo Zecchino d’Oro 2022 il brano Giovanissimo papà interpretato da Giorgia Nocentini. La bimba di otto anni viene da Reggello in provincia di Firenze ed è una bimba molto vivace e simpatica come si può vedere dal video condiviso da RaiPlay. Sicuramente curiosa la partecipazione di Luca Medici, questo il vero nome di Checco, a questo progetto.

I genitori dicono che è “tremenda” e “sempre allegra”. Lei svela che le piace “disegnare e scrivere e anche un pochino leggere”. Da grande vuole giocare a basket e cantare. Ha uno splendido rapporto con i suoi genitori che la descrivono come una figlia splendida e impossibile da non amare. Lei si presenta sorridente sul palcoscenico per cantare un brano simpatico che fa anche riflettere.

La melodia della canzone è molto allegra e la bimba sembra perfetta per intonare un brano che sembra proprio uscito da un film di Checco Zalone. La grande ironia e la semplicità si fondono con un linguaggio totalmente privo di parole forti, considerando anche che viene interpretato da una bimba di otto anni. Sicuramente qualsiasi papà sarebbe felice di sentirsi dedicare una canzone come questa.

Giocando con l’età e i difetti che piano piano si affacciano dalla perdita dei capelli alla pancia che aumenta si ride su un rapporto straordinario che si crea sempre tra una bimba e il suo papà. Il senso è davvero quello di far capire che per ogni bambina il padre è qualcosa di irripetibile, come davvero un supereroe.

Condividi.

Nato a Roma nel 1986, Matteo Fantozzi è direttore editoriale di alcune testate giornalistiche che si occupano di sport, spettacolo e cinema tra cui JuveLive.it e CheMusica.it. Per anni redattore de IlSussidiario.net è autore di decine di saggi cinematografici come "Gabriele Muccino, il poeta dell'incomunicabilità" e "La bibbia di Scream". Autore di numerosi cortometraggi, tra cui "Perverso Stato Mentale", sta lavorando anche a diversi documentari. In passato ha collaborato come responsabile del backstage di corsi cinematografici tenuti da Sergio Rubini e Michele Placido.